Raccogliere i rifiuti lasciati da bagnanti maleducati in
spiaggia può costare caro agli amanti dell’ambiente: ne sa qualcosa Ilaria
Montis, cagliaritana di 35 anni protagonista di una vicenda che ha del
surreale.
Qualche giorno fa, mentre gettava a Cagliari bottiglie e altri
oggetti in plastica “dimenticati” a Piscinas, è stata bloccata da una solerte
squadra di poliziotti che le ha verbalizzato una
multa di 167 euro. Il motivo? “Non residente a Cagliari, conferiva all’interno dei cassonetti
stradali buste contenenti rifiuti”.
La Montis, archeologa con un contratto di ricerca all’Università
di Cagliari e una grande passione per i temi dell’ambiente e della pace, è
stata fermata a Cagliari davanti a un cassonetto in viale Poetto: colta
sul fatto mentre gettava la spazzatura proveniente da lontano,
un reato su cui evidentemente la Polizia municipale di Cagliari non transige.
“Domenica sera con un amico ci siamo fermati a fare un tuffo a
Piscinas, andando via abbiamo deciso di pulire un po’ la spiaggia, cosa che mi
capita di fare spesso, e abbiamo riempito un’intera cassetta di rifiuti vari
tra cui bottiglie e flaconi abbandonati da altri bagnanti sulla
sabbia. Guardandoci attorno ci siamo resi conto che non
c’erano contenitori o cestini, così abbiamo caricato la cassetta in macchina. Il
giorno dopo la Polizia di Cagliari mi ha visto mentre gettavo tutto e mi ha
fatto la multa perché utilizzavo i cassonetti del comune di Cagliari pur non
essendo residente in città. E’ vero, ho la residenza nel comune
di Baratili San Pietro in provincia di Oristano, ma non sapevo di non
poter gettare i rifiuti a Cagliari, del resto sui cassonetti non c’è alcun
divieto. Sono rimasta sconcertata, ho spiegato che era spazzatura di altri
raccolta in spiaggia a Piscinas e che stavo anche differenziando la plastica ma
sono stati inflessibili: ho rifiutato dia ciascuno il suo firmare il verbale, uno dei vigili si
è alterato e mi ha insultato minacciando di portarmi in caserma e denunciarmi.
Ho ritirato la multa, 167 euro da pagare entro 60 giorni”.
Ilaria Montis, che da anni è impegnata come volontaria
nell’organizzazione di eventi dedicati a pacifismo, ambiente e meditazione
(l’ultimo è il Wesak del Mediterraneo, attualmente è impegnata nella giornata
di Meditazione per la pace e il disarmo che si terrà a Capo Frasca il prossimo
13 settembre) ha deciso di non fare ricorso:
“Non racconto questa brutta storia per narcisismo ma per far riflettere sulla
questione dei rifiuti in Sardegna: la mancanza di cassonetti stradali è un
grave problema in tutta l’isola perché in tanti, Sardi e turisti, spesso
lasciano i rifiuti dove capita non sapendo dove buttarli, e lo vediamo da
spiagge, strade e cunette sporche e piene di spazzatura. Episodi come questo
fanno pensare che forse è il caso di andare oltre
le divise, oltre la burocrazia, oltre le regole e oltre le ideologie per usare
il nostro buon senso quando le circostanze lo richiedono. Per
tornare alle cose semplici e sensate in un momento in cui tante belle
iniziative che nascono dal cuore, senso etico e senso civico delle persone
vengono soffocate dall’eccessiva burocrazia che le rende inattuabili”.
Francesca Mulas
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