73 professionisti laureati in discipline
scientifiche hanno chiesto al Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia
di fermare le sperimentazioni sui macachi. Gli animali, allevati nello
stabulario della stessa Università, sono sottoposti a test molto invasivi che
comportano l’inserimento di una spira (una sorta di vite) sotto la congiuntiva
oculare, fili d’acciaio nei muscoli della nuca e camere di registrazione
impiantate nel cervello; tali esperimenti durano anni e hanno come esito la
morte.
Sono decenni che
l’Ateneo modenese usa le scimmie per fini sperimentali e le pubblicazioni
frutto di tali invasive investigazioni continuano a non dare risposte per
l’uomo, è ora di smettere di giustificare dolore e uccisioni in nome di uno
studio che non cura nessun malato.
Tra i firmatari dell’appello molti esponenti della neonata Associazione O.S.A. (Oltre la Sperimentazione Animale), che riunisce medici,
veterinari, biologi, farmacisti e altri laureati in discipline scientifiche che
hanno deciso di unire le loro competenze allo scopo di offrire alla ricerca
scientifica modelli alternativi all’uso di animali, e fornire informazioni
competenti rispetto alla reale utilità della sperimentazione animale.
Tali procedure sono
non solo eticamente inaccettabili, ma scientificamente non ammissibili, come
sostenuto e dettagliatamente argomentato dagli aderenti all’O.S.A. L’appello al
Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia di chiudere questa inutile
ricerca, si aggiunge a quello già fatto nei mesi precedenti da ben 84 deputati
di vari schieramenti. Le associazioni animaliste, inoltre, hanno più volte
offerto la propria disponibilità a farsi carico delle scimmie eventualmente
dismesse, ma tutte le richieste per ora sono cadute nel vuoto.
Gli scienziati antivivisezionisti chiedono di sostenere una ricerca
svolta con metodi rigorosi, validati, avanzati, in grado di implementare lo
sviluppo di alternative che possano fornire quelle risposte che la
sperimentazione animale non ha dato in più di un secolo e non sarà mai in grado
di dare.
Troppo spesso il messaggio
antivivisezionista viene subdolamente associato solo a facili emotività per far
credere che chi è contro l’uso degli animali nella ricerca sia contro la
scienza, ma la verità è esattamente il contrario, come dimostrano questi 73
firmatari e il crescente fronte scientifico contrario al modello animale perché
obsoleto, costoso e inutile per le malattie che affliggono la nostra specie.
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