Un giudice parigino ha respinto la richiesta di Survival
International di
bloccare una controversa asta di oggetti sacri della tribù Hopi dell’Arizona.
Il giudice ha sentenziato che “nonostante siano sacre agli Hopi, queste
mascherare non rappresentano nessuna creatura, né viva né morta”
La casa d’aste
Neret-Minet Tessier & Sarrou aveva già respinto più volte le richieste
della tribù di rinviare l’asta, che quindi si terrà oggi a Parigi.
Gli Hopi si
dichiarano “fermamente contrari” alla vendita dei Katsinam (“amici”), di grande
importanza spirituale per la tribù, e ne avevano richiesto l’immediata
restituzione.
Gli avvocati
incaricati da Survival International avevano chiesto al giudice di
sospendere la vendita fino
a quando non fosse stata accertata la legittimità della collezione, ma ora non
ci sono più ostacoli legali che possano impedire all’asta di avere luogo.
Tra i tanti che
avevano chiesto la cancellazione dell’asta c’è anche l’attore Robert Redford:
“Credo che mettere all’asta questi oggetti sacri sia un sacrilegio – un gesto
criminale con gravi ripercussioni morali” ha dichiarato la star
cinematografica. “Spero che vengano restituiti alla tribù Hopi, a cui
appartengono. Non sono da mettere in vendita.”
Secondo l’avvocato
Pierre Servan-Schreiber dello studio Skadden, Arps: “La sentenza è davvero
infelice. Ora che gli oggetti saranno venduti e dispersi, l’eventualità che
possano ritornare a casa, al loro posto tra gli Hopi, si riduce drasticamente.
È probabile che le istituzioni francesi non siano pienamente consapevoli delle
conseguenze devastanti che la commercializzazione di questi oggetti sacri
potrebbe avere su una tribù come quella degli Hopi, che ha già sofferto molto.”
“I potenziali
acquirenti devono sapere che gli Hopi sono profondamente turbati dalla vendita
di questi oggetti, che considerano una legittima proprietà del loro popolo” ha
dichiarato oggi il Direttore Generale di Survival International, Stephen Corry.
“La legge francese sta offrendo davvero poco sostegno agli Hopi, ma rimaniamo
fiduciosi che la giustizia prevarrà e che questi oggetti potranno essere
restituiti ai loro legittimi proprietari.”
Nessun commento:
Posta un commento