mercoledì 14 settembre 2011

limiti al latifondo?

«Contadini mandati alla guerra in frontiera, per dar la terra nuova ai gringos forestieri; e noi che siam qui da prima della bandiera, di nutrirci di rape dovremmo anche esser fieri». Lo diceva più di cent'anni fa il gaucho Martin Fierro, se si ammette la parafrasi piuttosto libera del poema epico argentino che porta il suo nome, ma ora il governo di Cristina Kirchner sembra deciso ad ascoltarne la rima: in parlamento c'è una legge che vieta agli stranieri la possibilità di acquistare grandi appezzamenti di terreno.
Una norma non retroattiva, che permetterà ai grandi gruppi italiani di restare, anche se per farlo saranno probabilmente obbligati a riconoscere più diritti ai dipendenti e rispettare le comunità indigene, perchè l'Argentina del nuovo millennio cammina sola nella crisi e ha uno scudo ideologico contro parole come neocolonialismo e imperialismo.


«Lo Stato deve porre un limite alla proprietà estera della terra», ha già detto due volte in pochi giorni Cristina, esortando i suoi legislatori a darsi una mossa, perché se la borsa delle commodities di Chicago ha fatto alzare il tetto per fare entrare il grafico della soia, allora bisogna procedere in fretta verso quella che lei stessa ha chiamato «la seconda indipendenza» e vender caro il proprio tesoro verde: solo il 20% delle terre coltivabili potrà restare in mani non argentine e un unico proprietario non potrà intestarsi più di mille ettari. «Stiamo discutendo alcune modifiche al disegno di legge - hanno detto dal gruppo parlamentare del governo - ma in linea di massima ci siamo», lasciando intendere che di qui a qualche giorno arriverà l'ok dalle commissioni e poi anche dal Congresso.
Alcuni giuristi ritengono che la norma sia incostituzionale, poichè va contro il principio secondo cui gli stranieri godono degli stessi diritti dei cittadini nativi, tuttavia, con un'opposizione debole e d'accordo con lo spirito della proposta, le uniche attività volte a rovesciare il pronostico restano in mano alle lobby agricole, che ultimamente hanno perso il potere di cui godevano in passato...

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