Questa cultura di morte può immaginare soltanto soluzioni sanguinarie
Diane
di Prima
Ecco un piccolo
esempio di come l’industria globale e l’allevamento agricolo (allevamenti
intensivi, la dieta a base di latticini, carne, ecc.) influenzano il
nostro ecosistema comune.
Essi consumano
e avvelenano un terzo della superficie terrestre del pianeta; questo
contribuisce direttamente allo sfruttamento del terreno, alla deforestazione,
alla pesca eccessiva, all’estinzione delle specie, ecc.; e ciò è la principale
fonte di gas serra creato dall’uomo, il quale si traduce in cambiamenti
climatici.
Sulla base di
questo elenco incompleto di alimenti a base di eco-devastazione,
dovrebbe sembrare dolorosamente ovvio che si deve fare qualcosa per porre fine
a questa situazione. Beh, non temete, le soluzioni sono in fase di costruzione.
“Abbiamo
bisogno di un approccio razionale”
“Gli scienziati
americani – scrive Edward Helmore nel Guardian – fanno a gara per sviluppare i
polli che possono far fronte al caldo torrido come parte di una serie di
programmi finanziati dal governo, i quali cercano un adattamento o una
mitigazione degli effetti causati da condizioni climatiche estreme
sull’alimentare”.
“I periodi di
grande caldo dureranno più a lungo e ce ne accorgeremo quando vedremo picchi
significativi nella mortalità e di altri fattori di stress in arrivo”, avverte
il leader del progetto Carl Schmidt, professore associato presso l’Università
del Delaware. “Non possiamo aspettare che questo accada. Dobbiamo muoverci
ora”.
Perché dare più
importanza alla prevenzione che all’adattamento?
“Abbiamo
bisogno di un approccio razionale per fornire cibo nel contesto di un clima che
cambia mentre la popolazione si avvicina a nove miliardi”, spiega Schmidt.
“L’aspettativa è che le persone mangeranno di più, e in particolare più
volatili perché questo è il modo più economico per soddisfare la richiesta di
carne in continua crescita”.
Facendo eco
all’ eroe liberale, Bill Gates (“Non possiamo chiedere a tutti di diventare
vegetariani”), Schmidt conclude: “E ‘irrazionale pensare che la gente possa
tutta diventare vegetariana. Avrà ancora voglia di mangiare carne”.
Seguite il
denaro
Piuttosto che
approfondire sulla miopia di questo argomento, ho scelto invece di dare un po’
più di informazioni su Carl Schmidt e la distruzione ambientale che ha
previsto.
Nel giro di
pochi minuti, ho trovato un articolo su High Plains Journal il quale spiega che
questo progetto quinquennale è finanziato dai contribuenti americani per la
somma di 4,7 milioni di dollari forniti dalla Agriculture and Food Research
Initiative del Dipartimento dell’ Agricoltura Usa. Ma ancora più spregevole dei
sussidi alle imprese aziendale in nome di ecocidio è ciò che è stato lasciato
fuori della rendicontazione dei media corporativi: Schmidt sta conducendo lo
studio insieme a scienziati provenienti da tre università e da Hy-Line
International, il più grande allevamento di galline ovaiole degli Usa.
Si, in
collaborazione con gli scienziati Hy-line, ci viene detto, “il progetto
valuterà le risposte fisiologiche delle galline commerciali sotto stress da
calore, compresa l’efficienza dei mangimi, la produzione di uova, e la qualità
delle uova”.
Evolversi o
morire
Possiamo
continuare ad accettare soluzioni capitalistiche ai problemi capitalistici,
oppure possiamo cominciare a re-immaginare e reinventare la cultura umana, ma
cerchiamo di essere chiari: il futuro della maggior parte della vita sulla
terra dipende dalla direzione che scegliamo oggi.
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