lunedì 11 marzo 2013

poveri delfini

…La mortalità continua; all’inizio di febbraio le stenelle ritrovate erano una trentina, mentre al termine della prima settimana di marzo siamo a 77. L’incremento delle morti non è esponenziale, come ci si potrebbe aspettare in fenomeni epidemici, ma c’è. Nella seconda metà del periodo di osservazione sono morti più delfini che nella prima, e purtroppo ce ne sono meno nel mare. Non si tratta di grandi numeri considerando che la popolazione si conta in decine di migliaia di esemplari, ma dobbiamo ricordare che le carcasse rivenute sulle spiagge sono solo una parte del totale, e che la mortalità è in atto e nessuno può ancora dire a che punto si fermerà.
In secondo luogo: l’omogeneità del campione, composto integramente da stenelle striate, in grandissima parte adulte. Questo rende qualsiasi ipotesi di agente esterno acuto e diretto (per esempio uno sversamento in mare di materiale tossico oppure rumore) estremamente – se non del tutto – improbabile, perché tale agente esterno avrebbe plausibilmente coinvolto differenti specie di animali marini, oltre che differenti fasce di età delle stenelle. Assai più preoccupante è invece il quadro patologico, che ci presenta una buona metà dei soggetti finora analizzati affetta damorbillivirus, e una percentuale ancora più alta affetta dal patogeno Photobacterium damselae. Questa non è una buona notizia, soprattutto per quanto riguarda il morbillivirus che all’inizio degli anni ’90 menò strage di stenelle striate, proprio qui in Mediterraneo

Nessun commento:

Posta un commento