In secondo luogo: l’omogeneità del campione, composto integramente da stenelle
striate, in grandissima parte adulte. Questo rende qualsiasi
ipotesi di agente esterno acuto e diretto (per esempio uno sversamento in mare
di materiale tossico oppure rumore) estremamente – se non del tutto –
improbabile, perché tale agente esterno avrebbe plausibilmente coinvolto differenti
specie di animali marini, oltre che differenti fasce di età delle stenelle.
Assai più preoccupante è invece il quadro patologico,
che ci presenta una buona metà dei soggetti finora analizzati affetta damorbillivirus, e una
percentuale ancora più alta affetta dal patogeno Photobacterium
damselae. Questa non è una buona notizia, soprattutto per
quanto riguarda il morbillivirus che all’inizio degli anni ’90 menò strage di
stenelle striate, proprio qui in Mediterraneo…
lunedì 11 marzo 2013
poveri delfini
…La mortalità continua; all’inizio
di febbraio le stenelle ritrovate erano una trentina, mentre al termine della
prima settimana di marzo siamo a 77. L’incremento delle morti
non è esponenziale, come ci si potrebbe aspettare in fenomeni epidemici, ma
c’è. Nella seconda metà del periodo di osservazione sono morti più delfini che
nella prima, e purtroppo ce ne sono meno nel mare. Non si tratta di grandi
numeri considerando che la popolazione si conta in decine di migliaia di
esemplari, ma dobbiamo ricordare che le carcasse rivenute sulle spiagge sono solo una
parte del totale, e che la mortalità è in atto e nessuno può ancora dire a che
punto si fermerà.
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