lunedì 4 febbraio 2013

mangiare oggi


QUANDO si parla di startup, il pensiero vola subito ai computer, al web, al silicio, al virtuale. Ma se c'è un settore in Italia che può vantare un'altissima concentrazione di nuove attività online, ed in effetti non dovrebbe stupire, è quello che riguarda cibo e cucina. Fare la spesa, scegliere le ricette, spadellare per gli amici e riunirsi intorno a una tavola sono azioni talmente di routine che reputiamo ormai immodificabili. Eppure tanti giovani imprenditori sono convinti che possa esserci qualcosa da migliorare e che il posto giusto per iniziare a farlo sia proprio il nostro Paese, con la sua cultura dei buoni sapori. Un viaggio nelle startup del "food 2.0" è quindi d'obbligo.
Nessun pasto potrebbe iniziare senza avere gli ingredienti e il primo passo non può che essere dedicato alla spesa. Oltre ai siti che permettono di farsi spedire a casa quanto scelto al supermercato, cresce l'attenzione per il prodotto biologico e a chilometro zero, grazie a portali locali come 
Zolle a Roma, Biokistl in Alto Adige,Casina Cornale nel cuneese e Cortilia in Lombardia, che permettono di scegliere e farsi mandare a casa propria prodotti locali e stagionali: dalle verdure alle uova, dalla frutta ai salumi e al miele.
"Sensibilizziamo i consumatori su temi come la stagionalità e la qualità di quello che ordinano", spiega Marco Porcaro, startupper seriale e fondatore di
Cortilia, "Il mondo agricolo è presente poco e male sul web e il nostro obiettivo è quello di accorciare la filiera  più lunga del mondo, quella alimentare, e mettere in contatto diretto il produttore e il consumatore".
Cortilia è nata sotto il nome di Geomercato nel 2011 e da allora ha raccolto oltre 10mila iscritti e 600mila euro di fondi da business angel e venture capitalist. Ci lavora oggi un team di sette persone sulla trentina, alle prese con l'organizzazione della piattaforma online, la logistica e il trasporto a Milano e nelle città vicine. "Noi spostiamo bit, come le altre startup tecnologiche, ma anche zucchine", continua Porcaro, "Tutta la logistica è a carico nostro e ci occupiamo anche dei controlli di qualità a campione e di educare i piccoli produttori su come sfruttare al meglio internet".
Chi invece non solo non ha tempo per fare la spesa, ma è anche a corto di idee su cosa cucinare e non vuole rischiare di appesantirsi, potrebbe trovare interessante quanto proposto da 
iDinner, startup sarda da pochi mesi sbarcata anche nelle grandi città settentrionali e tra poco anche in centro Italia. Il prodotto di iDinner è semplice: una spesa per 4 cene per una famiglia di 4 o 2 persone, con dentro tutti gli ingredienti (stagionali e freschi) necessari per seguire le ricette consigliate dalla nutrizionista del team.
"Siamo due famiglie con figli a cui non piace mangiare sempre le stesse cose", spiega Andrea Masci, uno dei fondatori di iDinner, "ma come tutti i genitori sanno, andare al supermercato con i bambini ti fa impazzire e non sempre si riesce a prendere quello che si vorrebbe o a pensare a cosa preparare". Dopo un lungo studio dei dettagli, e prendendo spunto dall'esperienza svedese (grazie a un membro del team che proviene dal paese scandinavo), nell'aprile 2012 iDinner ha aperto i battenti a Cagliari e, dopo l'estate, è sbarcata a Milano e Torino. "Oggi facciamo una cinquantina di consegne a settimana e i nostri clienti sono soprattutto persone che lavorano tutto il giorno, non riescono a fare la spesa e si sono stufate del take away. Ci preoccupiamo di garantire una grande varietà nelle ricette e negli ingredienti che proponiamo. Tutto a un prezzo abbordabile"...

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