Per
l’Italia il clamore suscitato in Gran
Bretagna e Irlanda dalla scoperta, in molti prodotti industriali surgelati e
non, targati Findus ma anche Tesco, Lidl, Iceland e Aldi, della presenza di
carne di cavallo al posto di quella di manzo, può sembrare esagerato. In realtà
la vicenda potrebbe avere ripercussioni che vanno al di là dello scandalo nato
in un paese dove i cavalli sono amati quanto i cani e i gatti, e dove nessuno o
quasi si sogna di mangiarne le carni. Perché quanto si è scoperto mina alla
base la fiducia dei cittadini europei nel sistema di controllo e nella
tracciabilità di alimenti che oggi fanno sovente viaggi lunghissimi prima di
giungere sulle nostre tavole.
Ecco i fatti. Circa un mese fa, quasi
contemporaneamente in Gran Bretagna e Irlanda vengono ritirate alcune partite
di hamburger di manzo surgelati per la presenza, in alcuni campioni, di carne
di cavallo. Da quel momento le segnalazioni e i sequestri hanno coinvolto anche
la Francia e altri Paesi. Le grandi catene di supermercati segnalano la
presenza di carne di cavallo, confermata dal DNA specifico, in preparati a base
di manzo, in percentuali che vanno dal 60 al 100% dei campioni analizzati.
Tra gli alimenti contraffatti si trova di tutto: hamburger, lasagne,
spaghetti alla bolognese e varie pietanze contenenti carne macinata…
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