Una discussione tra i commenti sul blog, sul tema “overtourism“.
Peucezio, di Milano, scrive:
“Cioè, ragazzi, ma ci rendiamo conto che fino a non
moltissimi anni fa io entravo in Duomo con
la stessa disinvoltura con cui entravo nella Galleria Vittorio Emanuele, potevo
girarmelo come volevo, concentrarmi su un particolare, dirmi una preghiera…
Oggi devo fare la fila e pagare per visitarlo e devo fare una fila più piccola
per andare a pregare, ma posso pregare solo in un’area limitata?
Io che vivo a Milano da mezzo secolo tondo.
E questo perché dei coglioni di americani e altra gente varia vengono in massa
a rompere i coglioni.”
Gli risponde Roberto:
“per me la gente colta e sensibile non ha nessun
merito né diritto in più del bovaro dell’Arkansas o
di dove vuoi tu”
Sono due posizioni che abbiamo sentito molto volte. Inoppugnabili
all’apparenza, ma mancano alcune premesse fondamentali.
Uno, non stiamo parlando dello stesso diritto.
Il Duomo di Milano esiste, perché ha avuto una funzione. Spazio sacro e civico,
di una comunità sotto Dio. E ovviamente anche autocelebrazione
un po’ vanitosa della Comunità stessa, che investiva nella Casa (domus) Comune un’energia che non
dedicava nemmeno lontanamente ai palazzi privati.
Queste funzioni oggi sono molto più deboli, ma Peucezio sta cercando di
viverle.
La funzione, sfondo per selfie di masse di
individui che vengono per un momento e
poi escono per non tornare mai più, è qualcosa di completamente diverso.
La seconda funzione rende impossibile la prima.
Tu prima andavi in un orto, per raccogliere i pomodori. Adesso è stato
trasformato in un vespasiano pubblico. Che problema c’è, basta che fai la fila
anche tu. Sì, ma io ci andavo per raccogliere i
pomodori.
Due, oltre al diritto di Peucezio e quello del Bovaro, esiste un terzo diritto: quello della ragazza di Matera che
con un concorso ha appena vinto un posto come infermiera in un ospedale di
Milano. Ma non può svolgere il proprio lavoro, perché a causa dell’overtourism, i prezzi delle case sono diventati
inaccessibili. Lei dovrà rinunciare al proprio lavoro, e i pazienti dovranno
rinunciare a essere curati, per far posto al diritto del
Bovaro, ma soprattutto al diritto dei padroni di casa (spesso grandi fondi di investimento) di scegliere affitti brevi a bovari contro affitti lunghi a infermiere (“la Proprietà è
Sacra”, ci ricordano Salvini e la Santanchè).
Qui Roberto risponde,
“Capisco ma […] non c’è scritto da nessuna parte che
uno debba vivere dove lavora (per dire io abito a mezz’ora di macchina da dove
lavoro perché non posso permettermi un posto più vicino)”
In effetti, con il prezzo dei voli low cost, l’infermiera
potrebbe probabilmente partire tutte le mattine con il volo delle 3.32 da
Matera e rientrare con quello delle 23.51.
Tre, la questione dei rapporti di forza.
Roberto scrive:
“Ragazzi io capisco il problema, se poteste suggerire
soluzioni che non abbiano questo gusto mefitico di classismo (il turismo è
riservato alle Classi alte, ai colti e agli abbienti) vi ascolterei con più
interesse”
E’ quella che io chiamerei la posizione archetipica della Destra realmente esistente: gli “snob della Ztl, i ricchi con due lauree, disprezzano e vogliono
far soffrire le Persone Normali che Lavorano“. Un immaginario che si
nutre anche di antiche idee di Sinistra sui potenti che si arricchiscono
sfruttando i poveri.
E’ la carta vincente di Salvini e di Trump, ma è una carta truccata, e vi
spiego perché.
Sembra che ci sia un Ricco e Colto di
nome Peucezio, probabilmente con la erre moscia, che è
infastidito dalla vicinanza di un bovaro del Arkansas che puzza lievemente di
sterco di vacca, e quindi gli impedisce con la forza di
ammirare le guglie del Duomo di Milano. Da fargli subito la lotta di classe, e
la rivolta populista pure!
Io mi sono abituato, per forza di cose, a guardare però i reali rapporti di forza.
Ve lo racconto con una storiella di fantasia.
Peucezio, geniale linguista dalla vita economica
precaria, privo di ogni potere politico, si sfoga sul blog di Miguel Martinez,
traduttore di manuali tecnici, un blog con venticinque lettori.
Dall’altra parte, non c’è il
Bovaro dell’Arkansas.
C’è la Fun Cool World Tour. La loro
sede organizzativa è questa:
La Fun Cool ha appena acquistato da una ditta con sede a Lamezia Terme e a
Dubai, un isolato a due passi dal Duomo di Milano, e lo ha ribattezzato Duomo Experience Residence.
A vegliare affinché ogni cosa fili liscio, ci pensa lo Studio Legale Fratelli Squalo, che cura anche gli
interessi della banca che finanzia Forza Italia, quelli della fondazione dove
lavora la sorella del responsabile comunale per i progetti edilizi, e quelli
della Cooperativa Inclusion che sostiene il PD.
La Fun Cool è stata contattata da Joe Wayne. Un
signore da poco eletto governatore repubblicano dell’Arkansas grazie a un
finanziamento di centomila dollari da parte della Cattle Rancher Federation,
con sede a New Bovary.
I Bovari hanno chiesto che Wayne autorizzasse l’alimentazione delle vacche
con antibiotici vietati in mezzo mondo; e come piccolo regalo in più, un viaggio studio a spese dello Stato per i loro
dirigenti.
La prima richiesta era un viaggio per soli uomini all’Isola di
Phuket, ma le Republican Moms for a
Traditional Family si sono opposte fermamente, e quindi Joe
Wayne ha chiesto aiuto ai suoi amici della Fun Cool. Che avendo da coprire i
costi del nuovo acquisto, hanno suggerito come destinazione proprio la
neonata Duomo Experience Residence.
Ecco perché Peucezio mentre accendeva la candelina in Duomo, si è trovato
inquadrato anche lui nel flash dell’autoscatto del Bovaro dell’Arkansas. Il
Bovaro si consola per il mancato viaggio a Phuket, almeno con la foto della
candelina.
Dal sito Partyphuket:
“Una holiday girlfriend è una ragazza che affitti per essere la tua girlfriend
durante le tue vacanze.
Si tratta spesso di una ragazza del posto, di solito
una studentessa o barista, a volte anche una ragazza normale con un lavoro, che
prende qualche giorno o settimana libero per viaggiare con te.
Ci sono molti ottimi posti nella capitale del Regno
per incontrare e affittare una holiday girlfriend tailandese, come i club per
soli uomini.
Il posto che consigliamo sempre ai nostri ospiti è The
PIMP [lett.
il Magnaccia] Bangkok.”

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