È incredibile come nella storia i guerrafondai, cinici e disumani, si rassomiglino e si piglino. Persino nelle espressioni lessicali. Anche a più di 2 mila anni di storia.
Succede infatti che lo stato terrorista
di Israele con il suo gran capo, il satrapo, criminale di guerra Benjamin
Netanyahu, nella notte del 12 giugno scorso, aggredisce l’Iran bruciando
palazzi residenziali, distruggendo e devastando: ad iniziare dagli aeroporti.
Da quello di Tabriz (distrutto) a quello, internazionale di Mehra colpito
brutalmente.
Ma soprattutto uccidendo: ben 78 morti e
329 feriti. Tra cui 20 comandanti, 6 scienziati ma anche civili, donne e
bambini.
E non è finita.
Bene: sapete come Israele ha chiamato
questo mostruoso eccidio: blitz, raid, operazione militare.
Non aggressione e guerra, al di fuori e
contro qualunque convenzione internazionale.
“Operazione militare”: questo lessico
non vi ricorda qualcuno? Putin? Sì, proprio lui: che considera la guerra di
aggressione all’Ucraina una “operazione speciale”.
Ma questo è ancora niente, rispetto alle
valutazioni che si danno sull’Evento: per Trump si tratta di un’operazione
“eccellente”. Ma capite? Non un mostruoso e sanguinario eccidio!
E il terrorista di Stato: “E’ apparso
raggiante” dopo i bombardamenti, scrivono le cronache dei giornali.
“Raggiante”!
Siamo alla disumanizzazione totale. Roba
da criminali mentecatti. Ma a questo punto potrebbe qualcuno meravigliarsi se i
terroristi di al-Qaeda considerassero l’operazione delle Torri gemelle dell’11
settembre del 2001 “eccellente” e altrettanto i terroristi di Hamas per
l’operazione del 7 ottobre 2023? E gli uni e gli altri, come Netanyahu, fossero
“raggianti”?
Facciamo un salto di 2 mila anni e più?
Il principale storico romano Tito Livio usa un termine simile a quello del capo
terrorista israeliano: dopo un immane eccidio della popolazione sarda,
l’esercito romano, ritorna “felice” a Roma dopo aver ucciso in due guerre (12
mila Sardi nel 177 a. C. e 15 mila nel 176).
Cialtroni e ciarlatani guerrafondai che
leggessero per avventura questa mia nota, mi risparmino inutili e becere
lezioni sul “contesto” storico e scempiaggini simili. Gioire per una strage di
uomini è abominevole: ieri come oggi come sempre. Punto!
Ma ecco il testo di Tito Livio (libro
23^ della sua della monumentale Storia di Roma “Ab urbe condita” in 142 libri)
che ricorda l’Evento.
“Sotto il comando e gli auspici del
console Tiberio Sempronio Gracco la legione e l’esercito del popolo romano
sottomisero la Sardegna. In questa Provincia furono uccisi o catturati più di
80.000 nemici. Condotte le cose nel modo più felice per lo Stato romano,
liberati gli amici, restaurate le rendite, egli riportò indietro l’esercito
sano e salvo e ricco di bottino, per la seconda volta entrò a Roma trionfando.
In ricordo di questi avvenimenti ha dedicato questa tavola a Giove, nel tempio
della Dea matuta”.
Gli schiavi condotti a Roma furono così
numerosi che turbarono il mercato degli stessi nell’intero
mediterraneo, facendo crollare il prezzo, tanto da far dire allo stesso Livio
Sardi venales: Sardi di poco valore e dunque acquistabili e da vendere, a basso
prezzo.
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