lunedì 4 ottobre 2021

Lettera aperta del Comitato Riconversione RWM per una Sardegna terra di pace e progresso

  

di Cinzia Guaita e Arnaldo Scarpa

Pubblichiamo la lettera aperta dei portavoce del Comitato Riconversione Rwm per la Pace e il Lavoro sostenibile alle candidate e ai candidati alla carica di Sindaco e Consigliere Comunale in Sardegna alle elezioni amministrative del 10 e dell’11 ottobre 2021.

Il 10 e l’11 ottobre prossimi, tra meno di un mese, andranno al voto 102 Comuni della Sardegna; quasi un terzo di tutte le amministrazioni municipali della regione.

Il Comitato Riconversione Rwm per la Pace e il Lavoro sostenibile ritiene che si tratti di un momento importantissimo e che tutte le candidate e i candidati alla carica di Sindaco e Consigliere Comunale debbano essere sostenuti e rinforzati nella loro opzione di servizio alla collettività.

Le donne e gli uomini della Sardegna hanno estremo bisogno un nuovo slancio politico e di un nuovo protagonismo regionale.

La crisi ultradecennale che stiamo ancora vivendo, le conseguenze socioeconomiche della pandemia, insieme alle numerose carenze strutturali che affliggono da sempre il nostro sistema produttivo, appesantiscono ulteriormente il già pesante carico di problemi e di incertezze che ogni cittadino porta sulle spalle, un carico diventato ormai insopportabile per i più fragili, lavoratrici e lavoratori espulsi dal sistema o mai entrati, per carenze formative o d’altro genere.

Allo stesso modo, risultano penalizzati i giovani che, anche in presenza di un’elevata formazione scolastica e professionale, faticano ad inserirsi nel mondo del lavoro e sono spesso sfruttati e sottopagati, quando non decidono di trasferirsi definitivamente all’estero.

Come Comitato siamo convinti che la situazione in cui ci troviamo derivi, in gran parte, dalla insufficienza della volontà e della lungimiranza necessarie per scegliere in maniera netta e inequivocabile la via dello sviluppo sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che da quello etico-morale. La Sardegna e nello specifico la sua classe dirigente non si è dimostrata finora capace di intraprendere con coraggio e determinazione questa strada.

Agricoltura, turismo, industria alimentare e delle nuove tecnologie, formazione e servizi di alto livello (che crediamo debbano essere le direttrici vocazionali dello sviluppo regionale), non sono evidentemente compatibili né con i gravissimi danni ambientali, né con la noncuranza per la salute e la vita umana conseguenti a certe attività industriali e militari che finora sono state legittimate e sostenute anche dalle politiche della Regione e di molti enti locali.

Vogliamo qui ribadire alle candidate e ai candidati delle Comunali 2021, senza equivoci e fraintendimenti, che le oltre 20 aggregazioni della società civile che compongono il Comitato Riconversione Rwm (alle quali corrispondono alcune migliaia di cittadini sardi) sosterranno ogni loro scelta che vada nella direzione di una Sardegna libera dall’inquinamento, dalle armi e da tutto ciò che sostiene le guerre, capace di intraprendere la strada dell’autoprogresso sostenibile e di porsi perciò come esempio e polo d’attrazione per tante nuove imprese e per milioni di consumatori informati che potranno continuare a sceglierla per le proprie vacanze intelligenti e per i propri acquisti sostenibili.

La Sardegna sarà in tal modo una vera isola di pace, di accoglienza e di progresso, al centro del mediterraneo, un mare così bello e importante e così tragicamente solcato dalle migrazioni, le cui motivazioni di fondo (colonialismo, guerre, inquinamento, cambiamento climatico) coincidono proprio con lo scenario che siamo impegnati quotidianamente a scongiurare per il nostro territorio.

Come dimostrano i milioni di persone che fuggono dal sud del mondo, quella che stiamo praticando è una strada senza ritorno: combustibili fossili, chimica pesante, metallurgia, industria mineraria, servitù militari incontrollate e invasive, agricoltura e allevamenti condotti in maniera dannosa per l’ambiente, edilizia e cementificazione che hanno compromesso le nostre coste e invaso aree naturali che la stessa Unione Europea ci chiede di proteggere, per noi stessi e le future generazioni. I difetti di tale visione miope e conservatrice vengono pagati a caro prezzo dalle popolazioni in termini di povertà, disoccupazione, migrazione e disagio sociale.

Il Comitato sarà onorato di poter mettere a disposizione delle sindache e dei sindaci, delle consigliere e dei consiglieri, elette ed eletti nella prossima tornata elettorale, le competenze e le energie delle associazioni che ne fanno parte, di livello locale e nazionale, per dare il proprio contributo di cittadinanza attiva alle istituzioni che intendono lavorare per un futuro di pace e benessere per la Sardegna, in relazione col mondo.

Per questo, proponiamo alle candidate e ai candidati di partecipare ad un confronto aperto sui temi citati, in occasione dell’evento pubblico su Zoom che intendiamo organizzare a breve e saremo lieti di intervenire, sui temi a noi cari, in altri incontri pubblici, durante la campagna elettorale.

Coraggio, sono scelte impegnative ma sono quelle giuste, capaci di costruire futuro!

da qui

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