Riuscire, in una frazione di secondo, a distinguere con chiarezza ciò
che si nasconde sotto la globalizzazione selvaggia, senza regole. Succede a
Dacca, la capitale del Bangladesh, il 24 aprile del 2013 alle 8:45 del mattino.
E succede grazie a un'esplosione: il Rana Plaza - un
edificio di otto piani al cui interno ci sono diverse fabbriche tessili che
producono per l'élite della moda occidentale - crolla su se stesso. Implode,
portandosi dietro 1129 morti, duemila feriti. Quasi tutti operai: sottopagati,
costretti a straordinari obbligatori e a condizioni di lavoro definibili, in
modo eufemistico, "pericolose". Scatta l'indignazione, scattano le
promesse, scattano gli impegni, solenni: "non succederà più", si
dice. Falso. Succede ancora: quei "panni sporchi", quelle condizioni
di lavoro sono a un passo da noi. Qui, in Europa. Un buco nero dove i diritti
scompaiono. Un buco nero sfruttato anche da aziende italiane…
…Ecco il decalogo proposto da Clean Clothes:
1- Integrare il concetto di salario dignitoso nella policy aziendale.
2 - Rispettare la libertà di associazione; informare in modo chiaro i lavoratori del loro diritto alla libertà di associazione e alla contrattazione collettiva.
3 - Instaurare un dialogo con le organizzazioni sindacali e con i gruppi a sostegno dei diritti dei lavoratori.
4- Impegnarsi pubblicamente ad adottare il parametro del salario dignitoso: l'Asia Floor Wage (AFW) e il salario dignitoso minimo stimato secondo le indicazioni del presente rapporto.
5- Modificare le politiche d'acquisto (per esempio, analizzare e correggere le strutture dei prezzi e i tempi di consegna per permettere ai fornitori di pagare gli aumenti progressivi pianificati verso il salario dignitoso).
6- Condurre programmi pilota con il coinvolgimento dei fornitori, delle organizzazioni sindacali e dei gruppi a sostegno dei diritti dei lavoratori.
7- Sostenere pubblicamente la richiesta della società civile e delle organizzazioni sindacali a favore dell'innalzamento dei salari minimi legali in vigore nei paesi produttori fino a un livello dignitoso; rilasciare dichiarazioni pubbliche rivolte a rassicurare i governi dei paesi produttori che l'aumento del salario minimo legale non comporterà la cessazione dei rapporti commerciali con i fornitori.
8 - Operare in modo trasparente.
9- Collaborare con gli altri stakeholder.
10 - Presentare un piano d'azione con tempi di programmazione certi per l'introduzione del salario dignitoso.
1- Integrare il concetto di salario dignitoso nella policy aziendale.
2 - Rispettare la libertà di associazione; informare in modo chiaro i lavoratori del loro diritto alla libertà di associazione e alla contrattazione collettiva.
3 - Instaurare un dialogo con le organizzazioni sindacali e con i gruppi a sostegno dei diritti dei lavoratori.
4- Impegnarsi pubblicamente ad adottare il parametro del salario dignitoso: l'Asia Floor Wage (AFW) e il salario dignitoso minimo stimato secondo le indicazioni del presente rapporto.
5- Modificare le politiche d'acquisto (per esempio, analizzare e correggere le strutture dei prezzi e i tempi di consegna per permettere ai fornitori di pagare gli aumenti progressivi pianificati verso il salario dignitoso).
6- Condurre programmi pilota con il coinvolgimento dei fornitori, delle organizzazioni sindacali e dei gruppi a sostegno dei diritti dei lavoratori.
7- Sostenere pubblicamente la richiesta della società civile e delle organizzazioni sindacali a favore dell'innalzamento dei salari minimi legali in vigore nei paesi produttori fino a un livello dignitoso; rilasciare dichiarazioni pubbliche rivolte a rassicurare i governi dei paesi produttori che l'aumento del salario minimo legale non comporterà la cessazione dei rapporti commerciali con i fornitori.
8 - Operare in modo trasparente.
9- Collaborare con gli altri stakeholder.
10 - Presentare un piano d'azione con tempi di programmazione certi per l'introduzione del salario dignitoso.
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