sabato 14 giugno 2014

il decalogo proposto da Clean Clothes per i lavoratori tessili in tutto il mondo

Riuscire, in una frazione di secondo, a distinguere con chiarezza ciò che si nasconde sotto la globalizzazione selvaggia, senza regole. Succede a Dacca, la capitale del Bangladesh, il 24 aprile del 2013 alle 8:45 del mattino. E succede grazie a un'esplosione: il Rana Plaza - un edificio di otto piani al cui interno ci sono diverse fabbriche tessili che producono per l'élite della moda occidentale - crolla su se stesso. Implode, portandosi dietro 1129 morti, duemila feriti. Quasi tutti operai: sottopagati, costretti a straordinari obbligatori e a condizioni di lavoro definibili, in modo eufemistico, "pericolose". Scatta l'indignazione, scattano le promesse, scattano gli impegni, solenni: "non succederà più", si dice. Falso. Succede ancora: quei "panni sporchi", quelle condizioni di lavoro sono a un passo da noi. Qui, in Europa. Un buco nero dove i diritti scompaiono. Un buco nero sfruttato anche da aziende italiane…



…Ecco il decalogo proposto da Clean Clothes:

1- Integrare il concetto di salario dignitoso nella policy aziendale. 

2 - Rispettare la libertà di associazione; informare in modo chiaro i lavoratori del loro diritto alla libertà di associazione e alla contrattazione collettiva.

3 - Instaurare un dialogo con le organizzazioni sindacali e con i gruppi a sostegno dei diritti dei lavoratori.

4- Impegnarsi pubblicamente ad adottare il parametro del salario dignitoso: l'Asia Floor Wage (AFW) e il salario dignitoso minimo stimato secondo le indicazioni del presente rapporto.

5- Modificare le politiche d'acquisto (per esempio, analizzare e correggere le strutture dei prezzi e i tempi di consegna per permettere ai fornitori di pagare gli aumenti progressivi pianificati verso il salario dignitoso).

6- Condurre programmi pilota con il coinvolgimento dei fornitori, delle organizzazioni sindacali e dei gruppi a sostegno dei diritti dei lavoratori.

7- Sostenere pubblicamente la richiesta della società civile e delle organizzazioni sindacali a favore dell'innalzamento dei salari minimi legali in vigore nei paesi produttori fino a un livello dignitoso; rilasciare dichiarazioni pubbliche rivolte a rassicurare i governi dei paesi produttori che l'aumento del salario minimo legale non comporterà la cessazione dei rapporti commerciali con i fornitori.

8 - Operare in modo trasparente.

9- Collaborare con gli altri stakeholder. 

10 - Presentare un piano d'azione con tempi di programmazione certi per l'introduzione del salario dignitoso.

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