Le
immagini purtroppo osservate sui media circa la tragica alluvione in Sardegna
dimostrano chiaramente che strade e ponti costruiti negli ultimi decenni
nell'isola sono opere realizzate in maniera speculativa e collaudate perlomeno
con approssimazione.
Le
piogge sempre più forti e concentrate le manda Madre Natura ma le strade, i
canali, i fiumi, i loro alvei, i versanti collinari e montani, sono gestiti
dall’uomo.
Per
tali motivi a mio avviso i 17 morti in Sardegna richiedono da un lato un ben
diverso modo di progettare, costruire, collaudare; da un altro che si accertino
le responsabilità di chi ha speculato sul territorio.
Sono
decenni che i geologi a tutti i livelli denunciano la fragilità idrogeologica
di gran parte del territorio sardo ed i rischi connessi con il costruire case e
strade negli alvei fluviali od in zone franose. Inutilmente.
I
fondi per sanare o limitare il diffuso rischio idrogeologico risultano sempre
di meno, mentre al contrario le imprese, gli amministratori locali ed alla fine
i politici da essi sollecitati, i fondi per costruire li trovano sempre.
Infatti non sono pochi in Sardegna i casi di amministrazioni comunali che hanno
premuto continuamente sugli uffici regionali per avere le autorizzazioni a
costruire anche laddove è palesemente pericoloso.
Senza
dimenticare la piaga degli incendi boschivi, un fenomeno che, assieme alla
presenza diffusa di rocce impermeabili come i graniti, facilita non poco
la veloce discesa a valle delle acque meteoriche e rende le alluvioni sempre
più pericolose e diffuse.
in questi giorni ci sono state tre scosse di terremoto fra Pavia e Alessandria, magnitudo 3; non ne ha parlato nessuno, nessuno ne sa niente a parte gli abitanti del posto che ovviamente si sono spaventati.
RispondiEliminaEcco, questo nascondere le notizie, farle sparire perché "non fanno audience" è davvero terrificante. Di quello che è appena successo in Sardegna, ricordo con terrore (terrore non per la cosa in sé, ma per la stupidità che c'è sotto) il compiacimento nel dire "ciclone cleopatra" (un nuovo formaggino?) e la notiziona che gli smartphone continuavano a funzionare (chissà che allegria, nelle case degli sfollati e nei parenti delle vittime). Dei deficienti, mi è venuto da pensare. (siamo qui io e te, per una volta lo posso scrivere...)
tra l'altro il nome vero di Cleopatra è Ruven (http://www.met.fu-berlin.de/adopt-a-vortex/tief2013/), forse è più "mediatico.
RispondiEliminae qualcuno userà i telefonini per farsi delle belle foto con lo sfondo dei disastri, più che deficienti direi teste di pazzo