venerdì 4 gennaio 2013

comprare col cervello


…Il nostro cervello da Età della pietra non è adatto al moderno mondo dei prodotti?
È così. Alcune evoluzioni sono avvenute troppo velocemente per il nostro cervello dell’Età della pietra. 

Perché la sua specializzazione sono diventati i prezzi?
Il prezzo è il fattore principale a influire sul profitto di un’azienda. L’analisi del prezzo era un’ambito ancora poco indagato. Alzare un prezzo porta molti più vantaggi ed è più facile che abbassare i costi o vendere più prodotti. Per questo ho inventato  una scansione cerebrale speciale che determina la disponibilità dei clienti all’acquisto. 

Dunque è sua la responsabilità dell’erosione del potere d’acquisto in tanti segmenti di mercato
Direi di no. L’obietivo del buon marketing è la massima soddisfazione del cliente con il prodotto e nel luogo più giusto e al prezzo più vantaggioso per l’azienda. In fondo, la gente non vuole bere il vino più economico. 

Però è sua la responsabilità se pago dieci euro una bottiglia che potrebbe costarne quattro

Si ma per quattro euro stia sicuro che il vino non le sembrerebbe così buono. Chi regalerebbe un anello di fidanzamento del valore di 50 euro?

Qual è il segreto per sfuggire dalla trappola dei prodotti più invitanti e più cari?
Lo shopping spontaneo, quello non dettato da esigenze ma da una temporanea disposizione d’animo, allegra o cupa che sia, è il più pericoloso. È con quel tipo di di spinta all'acquisto che sicuramente ci si concede la marca senza badare al prezzo. Un consiglio che io do è quello di fissare degli obiettivi d’acquisto nero su bianco.

La famosa lista della spesa?
Si. In questo modo la decisione di acquistare qualcosa che non si trova sulla lista è un processo che deve essere elaborato dal cervello. Diciamo che con la lista si ha una doppia sicurezza: la lista da rispettare e la conferma definitiva che ci richiede il cervello. Una sorta di airbag per limitare l’acquisto compulsivo.

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