Decreto fonti rinnovabili elettriche. Il Governo predica bene ma si contraddice: gli incentivi alle rinnovabili continueranno ad arrivare ai soliti noti?
I nuovi decreti sull’energia rinnovabile (attuativi del Dgls 28/2011) rischiano di provocare nuovi danni all’ambiente a spese degli utenti, ma è difficile spiegarlo. Infatti, come spesso accade nelle questioni ambientali, anche per le fonti rinnovabili è la propaganda a prevalere sui fatti documentati: nessuno osa fare i conti in tasca alla Green economy, nuovo mito inattaccabile e indiscutibile, egemonizzato dagli sviluppatori di impianti eolici e fotovoltaici proprio grazie ai lucrosi guadagni realizzati da questi settori nell’ultimo decennio. Giocando su questo mito e sulla paura di metterne in discussione rappresentanze e contenuti, si consente agli attori (associazioni, ministri, cordate lobbystiche, giornalisti compresi) di dissimulare le posizioni, manipolare i dati, affermare una cosa e fare l’esatto contrario.
Succede così che il Ministro dell’ambiente Clini, si comporti in modo surreale: da una parte afferma che le rendite assicurate dal fotovoltaico “fanno invidia ad uno spacciatore di droga”, dall’altra si spende fino all’ultimo per assicurare che esse restino le più alte d’Europa. Ma, soprattutto, decide che la quota di elettricità prodotta nel 2020 da fonti rinnovabili aumenti fino a coprire il 35% dei consumi totali di elettricità, un obiettivo che, forse, il ministero dello sviluppo economico non ha ancora valutato in tutti i suoi aspetti. Infatti, ciò significa che la residua disponibilità ad incentivare fonti rinnovabili sarà ancora destinata al settore elettrico e, al suo interno, in prevalenza alle fonti non programmabili, mentre i settori del calore, trasporti ed efficienza energetica, che gli stessi Ministri riconoscono essere economicamente più efficienti, dovranno accontentarsi delle briciole.
A cosa è dovuto questo tentativo dei Ministri di tenere il piede in due scarpe?...
A cosa è dovuto questo tentativo dei Ministri di tenere il piede in due scarpe?...
Nessun commento:
Posta un commento