martedì 1 maggio 2012

Baldo - Franco Marcoaldi



un altro sguardo - francesco


…Qui, è il cane Baldo (un bel setter irlandese) ormai giunto alla rispettabile età di 11 anni a raccontare di sé e del rapporto con Uomo e Donna che, quando era in tenera età, lo hanno adottato portandolo con sé. Uomo diventerà rapidamente Dio-Padrone, mentre Donna rimarrà sempre Donna: Baldo come ogni cane riconosce un unico Dio-padrone.
Baldo, ormai malinconicamente al declino della sua vita, ripercorre tutte le tappe essenziali della sua vita, dall'adozione alle prime fasi della convivenza con gli Umani, alle disavventure giovanili scaturenti da un eccesso di intraprendenza, alla maturità, all'introduzione della compagna Nina e dell'arrivo di un figlio, Pozzo, ma anche del gatto Campa (Campanello).
Baldo ci dà la misura di una vita che si consuma tra autonomia e dipendenza, in una relazione che è sempre forgaita dal desiderio della condivisione di ogni cosa con il proprio Dio-Padrone, ma è inevitabile che egli faccia delle riflessioni del senso della sua vita e di quella degli umani che lo circando, manifestando in ciò una profonda saggezza, soprattutto mentre rievocando il suo passato si fa acuta la consapevolezza che non ne avrà ancora per molto…


Franco Marcoaldi compie con la scrittura di questo libro una sorta di doppio salto mortale, scegliendo prima di nascondersi e identificarsi nel sentire e vedere di un cane, il Baldo del titolo, e poi di raccontare anche se stesso da quel punto di vista, perchè è vero che si può leggere la storia come un romanzo, ma è altrettanto vero che nessuno che non abbia e non ami molto un cane potrebbe mettersi a scrivere queste pagine. Una storia tutt'altro che randagia quella di Baldo, anzi, rigidamente e con gran piacere, sotto padrone. Basti vedere cosa prova la bestiola quando, da piccola sfugge al suo Uomo (i padroni sono chiamati Uomo e Donna semplicemente) rincorrendo qualche odore e poi si accorge di non averlo più alle spalle, con uno smarrimento che sconfina nel terrore paralizzante e, quando questi riappare, si muta nella coscienza del bisogno di dipendenza…

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