"Gli investimenti nell'agricoltura sono la miglior arma contro la fame e la povertà, e intorno ad essi passa la linea di demarcazione fra la vita e la morte per centinaia di milioni di persone. Se volete prendervi cura dei più poveri e sfortunati, dovete prendervi cura dell'agricoltura". Quando avevamo incontrato Bill Gates oltre vent'anni fa a Seattle, era un grintoso e nervoso amministratore delegato che non guardava in faccia nessuno. Oggi parla con il carisma di un capo di Stato. Delinea strategie con pacata risolutezza, prefigura scenari possibili, esemplifica costi e benefici...
...Qual è il contributo, oltre a quello finanziario, che sente di poter dare agli sforzi mondiali per migliorare la resa dei campi, la qualità dei raccolti, la distribuzione dei prodotti agricoli, le condizioni di vita nei Paesi in via di sviluppo?
"Quello di migliorare su tutti questi punti. Non c'è solo bisogno di finanziamenti: la comunità internazionale degli agricoltori deve essere più innovativa, organizzata, efficiente. Per questo, sei anni fa con Melinda abbiamo deciso di impegnarci non più solo contro le malattie più terribili del pianeta (malaria, tbc, polio) ma anche nell'agricoltura: per portare la nostra esperienza manageriale, ottimizzare gli investimenti, evitare sprechi e dispersioni. È inaccettabile che l'Africa sia costretta ad importare prodotti agricoli quando potrebbe essere un esportatore formidabile"...
Ho letto anch'io l'intervista, stamattina. E devo dire, ancora una volta, che - fatta salva la necessaria diffidenza verso ricchi e potenti - tra Bill Gates e uno come Zuckerberg di Facebook c'è un abisso. E' soprattutto per queste ragioni che sono sempre rimasto con l'obsoleto Windows...(la prima ragione però è la pigrizia, meglio essere onesti)
RispondiEliminaanche a me sembra che in Bill Gates ci sia sostanza, mentre Zuckerberg sia un ragazzino viziato, vedremo in futuro se cresce:)
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