Due anni dopo il terremoto che ha devastato Haiti, quasi nulla è cambiato per gli haitiani. Eppure si è parlato di centinaia di milioni di dollari in aiuti e le organizzazioni non governative internazionali erano affluite in massa. Ora alcune se ne vanno: non ci sono più soldi e vanno altrove a cercare sfortune più redditizie. Altre cercano di restare. Ma dopo due anni in cui la politica pubblica haitiana è stata sostituita dal «regno» delle Ong, la vita dell'insieme della popolazione non è migliorata. Al contrario: l'aiuto portato dalla logica della compassione - anche quando è stata efficace - lascia la popolazione ancora più dipendente di prima.
La logica compassionevole ha sostituito la logica delle strutture, e i fondi dispensati dalle Ong non hanno permesso che si delineasse una politica che trasformi il lungo termine in un avvenire migliore. Le Ong, nell'ossessione del presente, uccidono il pensiero sul futuro. Hanno bisogno di uno stato di crisi permanente...
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