lunedì 7 novembre 2011

Jerry

Qual è la pena giusta per un crimine come questo, ammesso che i lettori mi lascino passare il termine “crimine”, visto che si tratta di un cane e non di una persona. Recita infatti il dizionario che il crimine è un’azione delittuosa particolarmente grave, particolarmente carica di violenza e che ha in sé qualcosa d’ignobile, di malignità e cattiveria profonda. Si potrebbe disquisire a lungo e forse inutilmente sulla valenza di termini che, di solito vengono impiegati, negli atti crudeli commessi dall’uomo sull’uomo, ma io sono dell’avviso che vi sono azioni criminose, compiute nei confronti degli animali, che non hanno nulla da invidiare, quanto a cattiveria e crudeltà, a quelle perpetrate nei confronti dei nostri simili, anzi sono aggravate dal fatto che la vittima non può difendersi o parlare.

Forse qualcuno avrà già letto la notizia, ma, in caso contrario, conviene riassumere per sommi capi. Un cittadino di Desenzano, amena (e senza scherzare) cittadina sul lago di Garda passa in una zona defilata dal paese, per andare a vedere se l’acqua di questi giorni ha fatto danni a una piccola piantagione di kiwi. Mentre cammina sul terreno reso soffice dalla pioggia sente dei lamenti, ma non capisce lì per lì da dove vengano. Lì vicino ci sono dei laterizi e delle macerie derivati dall’abbattimento di una piccola costruzione. L’uomo si avvicina e , con enorme sorpresa, capisce che i lamenti escono dal terreno. Avvertita la polizia locale, gli uomini scavano freneticamente fra ghiaia e forati finché arrivano a scoprire il corpo di un cane sepolto vivo con una benda sugli occhi. Si chiama Jerry e il suo proprietario, ben presto rintracciato dalle forze dell’ordine, ha ammesso di avere seppellito il piccolo bretone da caccia 40 ore prima...


2 commenti:

  1. La cosa certa è che, in questa storia, il figlio d'un cane non è certo il povero Jerry.

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  2. francesco ha detto...
    dopo un'attenta analisi credo che questo sia uno dei casi in cui occhio per occhio sarebbe la giusta punizione.
    poi, se sopravvive, dopo 40 ore, la multa

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