se il cinema potesse...- francesco
Da Avatar all’Amazzonia, dalla fantascienza alla realtà più drammatica. Quella del polmone verde del pianeta minacciato dalla deforestazione e dallo sfruttamento selvaggio delle sue risorse naturali. Un pianeta Avatar, ma vero, in pericolo. James Cameron, regista visionario e pieno di talento, padre del campione di incassi Avatar, ha voluto incontrare i veri «uomini azzurri», gli indios brasiliani sulle rive di uno dei fiumi simbolo dell’Amazzonia, il Rio Xingu. Molti di loro hanno percorso decine di chilometri in canoa per incontrarlo. Ma ne è valsa la pena. Appena arrivati si sono infatti trovati davanti al regista, uno degli uomini d’oro di Hollywood, con il viso disegnato come il loro, con linee orizzontali arancioni che simboleggiano il serpente che lotta per afferrare la sua preda.
«Il serpente uccide lentamente», ha spiegato Cameron alla platea di indios attorno a un gigantesco albero amazzonico. «È così che il mondo occidentale avanza lentamente dentro la foresta impossessandosi di tutto». E neanche a farlo apposta un serpente velenoso, come in un film, pochi secondi dopo è caduto per terra a pochi metri dal punto in cui era seduta la moglie del regista. Grida, panico, ma poi il serpente viene ucciso dagli indios, che poi per ringraziare gli spiriti si mettono a danzare coinvolgendo Cameron e consorte...
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