La crisi (pietoso eufemismo) del SSN, è il prodotto di politiche che nel corso degli anni hanno costantemente delegato al privato la responsabilità della salute pubblica. Il business della sanità a pagamento ne è la logica conseguenza, con il proliferare di cliniche e consultori privati che stanno progressivamente sostituendo l’assistenza ospedaliera, causando una selezione naturale basata sul possesso del denaro per accedere alle cure. Ciò vale soprattutto nel campo della prevenzione, con i ben noti tempi biblici per accedere agli esami importanti.
L’emorragia del personale ospedaliero – oggi un medico che diserta il
pubblico per la libera professione guadagna di media € 20.000 in più all’anno
(cfr. Il Codice Rosso di Milena Gabanelli) – e il
medico di famiglia rimpiazzato dal medico di base sempre più estraneo al
contatto con il paziente (sovente assistito online via Whatsapp) sono i
fattori-chiave che hanno causato la fibrillazione dei Pronto Soccorso, intasati
da codici bianchi e verdi, a scapito dei casi più gravi che possono subire
ritardi anche fatali.
In questo scenario, le assicurazioni assumono un ruolo preponderante, sulla
falsariga americana.
Un lusso per il ceto medio basso.
Sono emerse quindi alternative a prima vista più convenienti: le mutue
private, in realtà un ritorno al passato.
Il sistema mutualistico, fondato a Torino nel 1828 poi ripreso dal
fascismo, era finanziato da casse di previdenza su base corporativa e fu
sostituito, con la legge 833 del 1978, dal Servizio Sanitario Nazionale il
cui principio è di erogare servizi ai cittadini senza distinzioni di ceto.
No profit a chi?
Health Italia e Mutua MBA, società che fanno parte della sanità
integrativa, pur se collegate hanno però ruoli e funzioni diverse, riprese
dalla consolidata esperienza della Mutuelle francese: la prima
si occupa di convenzioni con strutture sanitarie private, mentre la seconda
offre ai propri soci servizi quali check-up, odontoiatria e welfare aziendale,
quest’ultimo parte di polizze mirate agli imprenditori sotto forma di bonus per
i dipendenti, quali visite ed esami gratuiti.
Nel seminario Victory (€ 80) tenuto a Formello, è stato più volte rimarcato
l’aspetto No Profit della mutua a compenso delle lacune dello
stato sociale. Se il lato “idealista” della sanità integrativa è ricoperto da
MBA, quello “pragmatico” è affidato a Health Italia che
con Health Assistance si occupa del rapporto con i fornitori
di servizi, cioè le strutture sanitarie convenzionate, e ovviamente del settore
vendite, attraverso una fitta rete di “Soci” che oltre a essere essi
stessi clienti delle polizze, sono anche “Promotori” dei servizi e
quindi procacciatori di nuovi “soci”. È il Network Marketing, un modello di business che si sviluppa
vendendo un determinato servizio attraverso la formazione di una rete di
clienti, i quali diventeranno a loro volta venditori. Il reclutamento di nuovi
elementi procura al procacciatore una commissione sulle vendite di quelli che
stanno sotto, accrescendo così il guadagno individuale.
Health Italia ricerca clienti non solo per fargli acquistare polizze, ma
anche per formare dei venditori autonomi che a loro volta ne porteranno altri.
A Formello è emersa la prospettiva di guadagni stratosferici, nel
quadro di una gerarchia piramidale, dove i vertici guadagnano sempre di più
come il cerchio si allarga sotto: titoli anglofoni altisonanti, come Junior
Advisor, 20% in più di spettanze già dal 2° anno. Senior
Trainer 30%, Sales Trainer 40%, Team
Trainer 45%, Project Manager 50%.
Quest’ultimo dopo 10 anni potrebbe arrivare a € 70.000-90.000 annui; sono
proiezioni più che cifre reali, ma i presenti
sognano a occhi aperti, mentre sudano nelle uniformi in giacca e cravatta.
Manca solo il Megadirettore Galattico di fantozziana memoria ma il suo
spirito aleggia. Secondo il relatore, la sanità integrativa ha fatturato 40
miliardi solo nel 2024. Su 32 mutue attive in Italia, e 250 milioni di raccolta
annua, Mutua MBA fa la parte del leone con 90 milioni.
Health Italia è quotata in Borsa su Euronext Growth Milan. Una
sua azione costa oggi € 280, con picchi precedenti a € 430; la distribuzione
dividendi di maggio agli azionisti, attraverso quote della
consociata Rebirth
Spa, ha raggiunto € 5.465.664. Il budget del Business
Plan 2024-2026: ricavi tra 50 e 52 milioni di euro; EBITDA
(Margine Operativo Lordo) tra 12 e 14 milioni di euro e Cassa Netta tra 15 e 16
milioni di euro.
Niente male per una No Profit, direi.
A colloquio con i “fornitori”
Il circuito delle strutture convenzionate con Health Assistance comprende
migliaia di nominativi, centinaia solo a Roma nel raggio di 10km.
Ci sono dentro nomi prestigiosi come USI, l’Ospedale Israelitico e Villa
Mafalda, la clinica dei benestanti nel quartiere Trieste, che ho contattato:
senza autorizzazione del medico di Health Italia, si paga la tariffa piena: €
500 per una colonscopia.
Dopo 40 giorni, tolta la franchigia, saranno rimborsati € 265.
Da Verona il promotore mi conferma le cifre, precisando però che con il
nulla osta del dottore all’esame si paga solo € 25, quota fissa a prestazione.
La franchigia si applica per quelle prenotate direttamente dal socio,
esibendo il tesserino MBA rilasciato al momento del pagamento della polizza.
Dal riepilogo garanzie MBA risulta che la polizza singola al costo di
€ 2.265 per anno comprende una copertura massima di € 3.500 che aumenta
gradualmente arrivando a € 7.000 al 10°anno di adesione ininterrotta. Si
possono aggiungere familiari: per il coniuge la quota è € 635 annui, ogni
figlio sono 380, più 25 a testa per la quota Mutua MBA, come da parametri Ebil, Ente
Bilaterale Imprese e Lavoratori con cui MBA è collegata. La
mutua concede una visita annua di TeleMedicina gratuita tramite Health Point di
Formello.
Le cure oncologiche prevedono un supporto di € 1000 annuo, che può arrivare
fino a 3000, ma solo dopo 5 anni di pagamento ininterrotto.
Le cure dentistiche e oftalmiche hanno un supporto massimo di € 350 annui,
cifra irrisoria visto quanto costano queste prestazioni al paziente. Malgrado
ciò, ottici e dentisti rappresentano una percentuale importante del circuito.
L’incongruenza più pesante è proprio nella parte che distingue il gruppo
dalle altre assicurazioni sanitarie: Health Italia prende a carico anche
anziani, senza limiti di età e con patologie pregresse.
Peccato che costoro potranno usufruire dei rimborsi A PARTIRE DAL 4° ANNO
di polizza, pagata senza interruzioni.
D’altra parte gli anziani oggi non hanno molte alternative: le
assicurazioni classiche dopo una certa età non se li prendono a carico, per cui
o pagano di tasca propria agli intramoenia potendoselo permettere, oppure si mettono
in coda. Aspettando Godot.
Conclusioni
A una prima analisi, il progetto Mutua MBA solleva perplessità relative più
al metodo che alle finalità, che rimangono legate al principio di offrire
coperture sanitarie a costi più contenuti rispetto alla concorrenza, estese
anche agli over 65 che solitamente sono esclusi dalle assicurazioni private.
Sebbene alcuni bonus gratuiti come la visita annua di TeleMedicina e i 350
euro di sconto sulle cure odontoiatriche siano stimolanti, rimangono una misura
simbolica a fronte dei costi da affrontare per interventi importanti del
dentista o del dermatologo: la USI di Pietralata mi ha confermato che, se le
visite dermatologiche sono convenzionate, rimangono fuori le procedure più
costose quali asportazione di tumori cutanei.
Riguardo i denti, nel riepilogo garanzie MBA si legge chiaramente che “sono
escluse le prestazioni relative o finalizzate a cure odontoiatriche,
ortodontiche e protesi dentarie salvo specifiche deroghe previste dal sussidio”
e le stesse limitazioni si estendono alle cure oculistiche. Cioè rimane
insufficiente il servizio alternativo della mutua alle carenze storiche del SSN
in quei settori.
Riguardo al metodo, lo schema a piramide della sezione commerciale che
privilegia i livelli più alti della gerarchia, i quali realizzano guadagni
extra dagli sforzi dei
venditori che hanno sotto il loro controllo, oltre a essere amorale,
rischia di influenzare pesantemente la lucidità dei promotori quando devono
spiegare alla potenziale clientela i punti salienti delle garanzie: costoro per
la frenesia del guadagno, e anche per ammortizzare il costo della polizza
sottoscritta per statuto, rischiano di omettere volutamente passaggi delicati
come quello delle malattie pregresse, pur di chiudere il contratto. Ancora una
volta, gli anziani sono i più esposti a questo rischio, se a essi non viene
spiegato chiaramente che usufruiranno dei rimborsi solo dopo i primi 3 anni di
polizze pagate.
La perplessità più grande riguarda il fatto che quest’ulteriore passo verso
la sanità privata possa accelerare il decesso del servizio sanitario pubblico.
Guai se il nostro attuale governo, già genuflesso agli interessi privati,
dovesse avallare questo progetto mutualistico per ridurre ancora i fondi di
supporto al SSN: sarebbe il ritorno a un passato corporativo ormai obsoleto.
Nessun commento:
Posta un commento