All’inizio di tutto c’è la polvere con un soffio di vento. E’ questa l’uguaglianza fondamentale che accomuna persone e cose di questo mondo. Poi, col tempo, la storia e gli avvenimenti, le condizioni della polvere cambiano e si può affermare che, qui come altrove, c’è polvere e polvere. Alcuni son più polvere di altri malgrado il soffio originario conservi tutta la sua creativa bellezza e fragilità.
Col tempo c’è chi dimentica di non essere
che polvere che aspira alla vita e presume di diventare potente. Così si sono
formate le classi sociali, i gruppi di potere, le élite che governano e il
popolo che altro non dovrebbe fare se non aderire a quanto si decide per il suo
bene. La sovranità di polvere si coniuga con l’indipendenza
del vento che ad essa si affida. La polvere si trasforma in aristocrazia o
dittatura.
Dalla polvere di natura ugualitaria alla
società delle disuguaglianze il passo è assai breve e notabile. Ad esempio c’è
che può mangiare regolarmente ogni giorno e chi deve scegliere l’unico pasto che possa imbrogliare lo
stomaco. Chi può mandare i figli nelle migliori scuole private del Paese e chi
si contenta delle scuole di stato… nel passato maggiormente apprezzate di
quelle private.
Ammalarsi per la polvere comune è un dramma. Senza soldi e garanzia di accompagnamento,
anche nel reparto di urgenza si può rimane per ore e giorni in lista d’attesa.
Chi, invece, è fatto di una polvere diversa troverà posto nell’ospedale di
referenza, nelle cliniche attrezzate o semplicemente all’estero. La vita degli
esseri di polvere non è uguale per tutti. Alcune vite
valgono più di altre.
C’è la polvere che viaggia col vento e nel
vento, mentre c’è polvere più sofisticata che prende l’aereo con il biglietto
di ritorno o per sola andata. Nel primo caso troviamo una certa categoria di
migranti e nella seconda gli uomini politici, d’affari, i diplomatici e i gli
affiliati alle Organizzazioni Internazionali. Per i primi non c’è la certezza
dell’arrivo a destinazione. Per i secondi le date sono fissate e
sicure.
La polvere delle persone comune lavora, vive
in campagna e rappresenta circa l’ottanta per cento dei 27 milioni che conta la
popolazione del Niger. Un altro tipo di persone di
povere, circa un milione, ha trovato rifugio nel Paese o vi si trova come sfollato. Nella capitale Niamey si scovano palazzi come castelli fatati di
ogni stile architettonico, case blindate, custodite e gemellate con case di
terra.
C’è chi sostiene che dietro tutto ciò c’è
senz’altro una volontà divina. Come dire che la polvere dell’inizio col soffio
di vento si è gradualmente divisa e dunque c’è chi potrà vivere più a lungo con
dignità e chi, invece, era scritto scomparisse molto
prima perché polvere di scarto. Una polvere nobile e degna e
l’altra di seconda mano. Tutto scritto nel libro, come cantava il buon Bob
Marley a suo tempo.
Difficile crederlo perché, malgrado le
pietre tombali, i monumenti e i nuovi nomi dati alle strade e ai ponti, nel cimitero non rimane che lei, la polvere
dell’inizio. Il soffio di vento è uguale per tutti ed è proprio la polvere
comune, in definitiva, a pareggiare i conti.
Appunto per questo la polvere e il soffio
di vento hanno inventato la politica. Perchè ciò
che creava le disuguaglianze tra gli umani fosse rimosso e le polveri di tutto
il mondo, uguali, facessero festa assieme.
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