martedì 1 dicembre 2020

In difesa dei passeggiatori - Franco Arminio

 LETTERA AL MINISTRO DELL’INTERNO  IN DIFESA DEI PASSEGGIATORI SOLITARI

Ci vuole rispetto. Se arriva una malattia bisogna combattere la malattia e non usarla per le proprie mire di potere. Il mondo non è solo di chi consuma e produce, il mondo è anche mio che di notte voglio camminare nel mio paese, io cammino da solo e non posso sentire qualcuno che per fare il suo dovere mi deve dire che devo tornare a casa. Casa mia è la mia strada, è la mia piazza. Sono quasi tutte le case vuote del mio paese, nessuno mi può impedire di andarle a salutare ogni sera, nessuno mi può impedire di respirare la mia solitudine. E non accetto l’obiezione che se posso farlo io allora lo fanno anche gli altri. Non l’accetto perché se pure uscissero in molti non ci sarebbe mai assembramento. Non accetto che un paese che ha subito la sventura dello spopolamento debba essere considerato come il lungomare di Napoli.

Le industrie devono produrre, va bene, l’economia non deve morire, va bene, ma attenzione a non trasformare il mondo in una caserma. Per favore non ci trattate da bambini. Se al mio paese è tutto chiuso, se sono andati via quasi tutti, specialmente chi è rimasto, che senso ha mandare i carabinieri a controllare il circo degli assenti?

Dateci subito una regola chiara sul fatto che in un piccolo paese si può camminare da soli e a qualsiasi ora. Comprate attrezzature mediche per fare vere cure domiciliari. E portate rispetto per chi prova a stare in buona salute facendo un po’ di movimento. È il principio della medicina e deve essere conservato a maggior ragione in questo momento dove se hai un infarto non puoi godere della migliore assistenza.

Piegatevi, piegatevi a vedere i luoghi, provate a dare luce al buon senso e non al senso comune, non approfittate dello spirito infantile che c’è in giro. In un paese di cinquecento abitanti il coprifuoco è un oltraggio, non è una scelta che difende la salute. Qualcuno mi dovrebbe spiegare che reato commetto se oggi me ne vado a fare qualche fotografia a Lacedonia, dotato di mascherina e senza avvicinarmi a nessuno. Ho diritto alla mia solitudine, ho diritto a raccontare la solitudine dei paesi. Pretendo una risposta, netta e chiara.

Franco Arminio, poeta e paesologo

 

da qui

Nessun commento:

Posta un commento