sabato 22 giugno 2019

Il paese con il cappotto - Roberta Ferruti



Un cappotto di lana per la scuola del paese, un centro diurno comunale funzionante dalle 7,30 alle 18 per accogliere bimbi e ragazzi prima e dopo la scuola, per permettere così ai genitori di andare al lavoro tranquilli, sapendo che i loro figli sono in un contesto protetto e stimolante con iniziative e corsi a prezzi accessibili. Malegno, comune della Rete dei comuni solidali, di meno di duemila anime in Valcamonica (Brescia), da anni porta avanti iniziative per migliorare la vita della collettività. Il sindaco, Paolo Erba è stato appena rieletto con il 100 per cento dei voti essendo unico candidato dell’unica lista civica presentatasi alle elezioni: un risultato ottenuto per altro con una percentuale altissima di votanti, quasi il 70 per cento, che ha dunque premiato un’amministrazione molto apprezzata.
In questo piccolo comune si è investito sul futuro, sulle giovani generazioni e sull’ambiente. Negli anni degli incentivi per l’energia pulita, Malegno ha realizzato impianti fotovoltaici che hanno reso il paese autosufficiente producendo un’entrata annua nelle casse comunali di circa duecentomila euro dalla rivendita dell’energia prodotta in esubero. Recuperando la tosatura delle pecore, la cui lana non è più commerciabile, e grazie alle sinergie con ditte artigiane locali, è stato possibile realizzare l’isolamento dell’intero edificio scolastico, “un cappotto per la scuola” è stato affettuosamente rinominato il progetto in fase di ultimazione. Una bella iniziativa che da una parte ha permesso il recupero di materiale ormai destinato al macero e dall’altra ha ristrutturato in maniera economica ed ecologica la scuola riducendo anche i costi futuri di riscaldamento.
Il comune – che fa anche parte dell’associazione dei Comuni virtuosi – è stato anche premiato dalla Provincia di Brescia per la gestione differenziata dei rifiuti (raccolta differenziata “porta a porta spinto”): Malegno rimette anche in circolo l’umido attraverso la distribuzione gratuita del compost riducendo così l’uso di fertilizzanti chimici e incentivando la produzione biologica. In Valcamonica la produzione del biologico è in aumento e Malegno fa parte insieme a numerosi altri comuni limitrofi di un distretto bio solidale. Per molto tempo a rischio di spopolamento, con una percentuale di morti annue spesso superiore alle nascite, dal 2018 ha iniziato una cauta inversione di tendenza: rispetto ai dati del 2017 gli abitanti sono aumentati di 11 unità forse grazie anche all’arrivo dei migranti ospitati nelle case del paese secondo il modello dell’accoglienza diffusa. Pochi numeri, circa una trentina di nuovi cittadini, ma che fanno la differenza. Nuovi cittadini accolti a braccia aperte, simbolo di un cambiamento che fa tutti ben sperare.
La scuola del paese non ha mai rischiato la chiusura e i bambini tutti i giorni vi arrivano in pedibus. All’interno c’è una piccola Biblioteca della pace, per l’educazione alla solidarietà e alla condivisione, temi questi, fondamentali per la formazione dei cittadini del futuro. Durante la Settimana della Pace,organizzata ogni anno nei mesi invernali, si parla di educazione alle differenze attraverso canti e musiche, del rispetto delle diversità e dei valori cristiani. Il momento clou della Settimana della Pace è da sempre, la marcia-cammino di riflessione da Malegno a Cividate, e il tema del 2019 è stato “La buona politica è al servizio della pace” che ha tratto spunti dal messaggio di papa Francesco per la cinquantaduesima Giornata mondiale della Pace.
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Questo articolo fa parte di un’inchiesta dedicata alle scelte dei comuni della Rete dei comuni solidali (Recosol) sui temi dell’accoglienza diffusa e della cura del territorio


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