mercoledì 20 maggio 2015

Petrini (Slow Food): «Expo è un circo Barnum senza contenuti»

Car­lin Petrini, fon­da­tore di Slow Food è a Expo, nel padi­glione della sua orga­niz­za­zione con Jac­ques Her­zog, l’architetto che l’ha pro­get­tato. Entrambi non rispar­miano cri­ti­che all’Esposizione, sia per i con­te­nuti che per alcune scelte archi­tet­to­ni­che, diverse dal pro­getto ori­gi­na­rio di orti glo­bali al quale ave­vano lavorato.
«Circo Bar­num» è la defi­ni­zione di Petrini per una Expo «che non può ridursi solo in una fan­ta­sma­go­rica, straor­di­na­ria impresa este­tica ma deve avere con­te­nuti». E l’idea ori­gi­nale è stata «ridotta con cat­tivo gusto, facendo inten­dere che non aveva appeal per atti­rare le per­sone: hanno scelto un’ipotesi diversa, hanno perso grande oppor­tu­nità di fare cul­tura e di tra­smet­terla», è l’attacco di Petrini, men­tre in prima fila arriva il com­mis­sa­rio unico di Expo Giu­seppe Sala.
Cri­ti­che arri­vano anche alle scelte di alcuni paesi («non si può osten­tare opu­lenza in un mondo in cui si muore di fame»), men­tre il padi­glione Slow Food ha scelto uno stile quasi mona­stico, con moduli di legno che potranno essere smon­tati e rimon­tati nelle scuole lom­barde o in Africa, come aule o come capanni per gli attrezzi.
La pole­mica di Petrini non rispar­mia McDonald’s («Noi non siamo la loro com­pen­sa­zione»), ma l’occasione è anche quella di lan­ciare l’edizione di Terra Madre che ci sarà ad otto­bre e por­terà a Milano cen­ti­naia di gio­vani con­ta­dini da tutto il mondo. Per que­sto Slow Food lan­cia una rac­colta fondi e invita i mila­nesi ad acco­gliere i con­ta­dini nelle loro case. E sulle deva­sta­zioni del Primo mag­gio, Petrini sot­to­li­nea che dopo le distru­zioni «sta­volta arri­ve­ranno i gio­vani con­ta­dini a costruire».

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