giovedì 31 maggio 2012
würstel di pollo
La carne separata meccanicamente (CSM) è l'ingrediente misterioso presente in moltissime confezioni di würstel di pollo firmate da grandi aziende come: Aia, Wüber, Principe, Fiorucci... La maggior parte della gente però non sa cosa sia, anche se stiamo parlando di un ingrediente che rappresenta dall’85% al 90% del contenuto.
La carne separata meccanicamente è un sottoprodotto ottenuto dalla macellazione delle carcasse avicole. La procedura è semplice. Dopo avere tolto il petto e le cosce e scartato la pelle, le zampe e il collo, le carcasse di pollo vengono trasferite in speciali presse, dove sono macinate e fatte passare attraverso setacci molto fini per eliminare i residui delle ossa. Alla fine si ottiene una vera e propria poltiglia rosa. A questo punto si aggiungono addensanti e conservanti e qualcuno usa anche polifosfati per aumentare la quantità di acqua trattenuta. Il sapore è ottenuto immergendo i wurstel in bagni di acqua aromatizzata e attraverso spezie ed esaltatori dell’aroma. In Italia il sistema si usa in modo prevalente per la preparazione dei würstel di pollo, mentre quelli di suino sono ottenuti da vera carne...
mercoledì 30 maggio 2012
database
STATE cercando disperatamente un libro fuori stampa? Volete sapere se una certa pianta cresce nella vostra zona? O semplicemente saperne di più sul film che avete visto ieri sera? Grazie ad Internet la risposta può essere a portata di click. Il web ospita infatti molte banche dati digitali, o database, che abbracciano le tematiche più diverse, dalla scienza alla letteratura. Fra tutti i database oggi disponibili in rete, la rivista americana Popular Science ha redatto una top ten dei più interessanti e curiosi 1. Alcuni di essi non sono semplici depositi di informazioni, ma strumenti fondamentali per gli utenti più disparati, dagli studenti agli investigatori. In molti casi inoltre, questi super-archivi digitali sono aperti a tutti ed accessibili in maniera gratuita...
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lunedì 28 maggio 2012
il paese del sole
La Germania del fotovoltaico continua a macinare record. Questa volta si tratta di un primato tutto sommato effimero in quanto legato a circostanze particolari, ma dall'enorme valore simbolico. Venerdì e sabato scorsi, secondo i dati della European Energy Exchange comunicati dalla Iwr, l'istituto di ricerca dell'industria rinnovabile, gli impianti tedeschi hanno immesso in rete la straordinaria quantità di 22 GWh di elettricità. "Un primato assoluto che in nessun altro momento in nessun altro posto al mondo era mai stato centrato", ha spiegato alla Reuters il deirettore della Iwr Norbert Allnoch.
Ancora più signifcativo del valore assoluto dell'elettricità fotovoltaica prodotta, è però forse il valore percentuale. Esclusivamente con il sole la Germania nel corso della giornata di venerdì ha soddisfatto ben il 30% del suo fabbisogno, mentre sabato, grazie al forte calo della domanda dovuta alla chiusura delle fabbriche, la quota è balzata addirittura al 50%...
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domenica 27 maggio 2012
Rosa López Díaz racconta
A 5 anni preparavo tortillas per tutta la famiglia, andavo al mulino di Nixtamal dove si tritano i chicchi di mais, bollivo i fagioli, pulivo la casa, lavavo i vestiti. Ero la più grande e accudivo i miei fratellini perchè mia madre vendeva tortillas al mercato e mio padre coltivava il campo. A 14 anni ho cominciato a lavorare in una casa come serva dove facevo i lavori domestici per 100 pesos al mese (6 euro, ndr) e in questo periodo conobbi Rafael che sposai dopo pochi mesi con il consenso dei miei genitori. Un matrimonio infelice, perché presto le botte e maltrattamenti diventarono all’ordine del giorno. Rimasta incinta a 17 anni, partorii 5 figli, uno dietro l’altro, sempre sotto la minaccia delle botte, e sopportai i tradimenti di mio marito, solo perché i nostri costumi e le nostre tradizioni ci dicono di sopportare l'uomo e tutte le umiliazioni fino a che uno dei due muore.
"Poi venne il giorno in cui lui se ne andò con un’altra donna, lasciandomi sola con 5 figli da crescere, e dentro di me ringraziai dio ma non dissi nulla. Durante la giornata facevo la domestica per 800 pesos al mese (50 euro, ndr), e di notte gli orli alle camicie per dar da mangiare ai figli. Poi arrivò Alfredo che vendeva vestiti al mercato. Ci siamo sposati dopo un po’ che ci frequentavamo ed ero davvero felice prima di cadere in questo incubo. Io e Alfredo nel 2007 siamo stati accusati di un sequestro che non abbiamo fatto e condannati per un reato che non abbiamo commesso. Il fatto è che il cugino di Alfredo, il giovane Juan Collazo Jimenez, e la figlia dello zio del mio ex marito, Claudia Estefani, si sono innamorati e sono scappati insieme senza il consenso dei genitori malgrado lei fosse minorenne, e per questa loro decisione io e mio marito siamo stati condannati a 27 anni e 6 mesi di carcere. Il padre della ragazza ci ha denunciati sapendo di mentire e alcune voci dicono che c’è stata anche una mazzetta di 40.000 pesos che è servita a farci arrestare senza troppe indagini, tant’è che per farci firmare una confessione in bianco ci hanno torturati.
"Quando ci hanno presi io ero incinta di 4 mesi ed ero con mio marito nel centro della città di San Cristobal seduti sulle panchine della piazza. Mentre mangiavamo cocco all'improvviso qualcuno ci ha gridato di sdraiarci a terra ma noi non pensavamo che fosse diretto a noi. Così i poliziotti ci colpirono alle spalle, noi cademmo a terra e cominciarono a perquisirci come fossimo delinquenti. Mio marito chiese la ragione di quell’azione e se avessero un mandato per fare quello che facevano, e uno di loro gli puntò la pistola alla tempia per farlo stare zitto. Ci alzarono e ci coprirono la faccia portandoci via su una camionetta. All'arrivo fecero scendere prima mio marito e poi mi portarono in un altro posto. Qui cominciarono a domandarmi: Dove la tenete sequestrata? Io non sapevo di chi stessero parlando e continuavo a rispondere: chi? Chi cercate? Poi, a un certo punto, cominciarono a darmi cazzotti...
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lunedì 21 maggio 2012
l'ambasciatore Sean Penn
Non dimenticare Haiti dopo il terremoto che nel gennaio 2010 l’ha devastata e gettata ancor di più all’inferno.
L’appello arriva dal Festival del Cinema di Cannes e il portavoce non è una persona qualunque ma il famoso attore e regista Sean Penn.
Non riesce a darsi pace, l’attore. Haiti gli è rimasta nel cuore. “Un paese che ho nel cuore e che mi emoziona profondamente” dice Penn. Grazie ai buoni rapporti con il direttore del Festival Thierry Fremaux, l’attore Usa è riuscito a far inserire nel calendario della manifestazione un evento in favore della popolazione dell’isola caraibica. Una vera novità che non si è mai verificata prima.
Non ha risparmiato parole e nemmeno critiche l’attore “Non bisogna mollare, questo è il momento di agire. Quando ci fu il sisma molte celebrities accorsero e i media arrivarono in massa, poi il silenzio quando i giornalisti sono andati via, abbandonando Haiti. Questo è il nostro fucking world”...
sabato 19 maggio 2012
lunedì 14 maggio 2012
Sea Shepherd
Paul Watson, fondatore del gruppo ambientalista 'Sea Shepherd', è stato arrestato in Germania a causa di un incidente marittimo con una barca in costa Rica. Lo ha confermato il gruppo ecologista in Australia. Watson, 59 anni, canadese, noto soprattutto per le sue incursioni contro la caccia alle balene in Antartide, è stato arrestato sabato scorso a Francoforte in base alla richiesta di estradizione avanzata dalle autorità della Costa Rica che lo accusano di "violazione del traffico marittimo" a causa di un confronto in alto mare avvenuto nel 2002 vicino al Guatemala.
Il presunto reato, secondo 'Sea Sheperd', avvenne durante la registrazione del documentario 'Sharkwaters', su un'operazione illegale di caccia agli squali per prelevarne le pinne, compiuta dalla barca costarichense Varadero. "Su ordine delle autorità guatemalteche Sea Shepherd ordinò all'equipaggio del Varadero di cessare l'attivita e di rientrare in porto per rispondere del reato. Ma quando scortavano il Varadero verso il porto, la situazione cambiò e fu inviata una cannoniera guatemalteca per tentare di intercettare gli uomini di Sea Shepherd". L'equipaggio del Varadero ha accusato gli ecologisti di aver attentato alla sua vita, ma la ong sostiene di avere un video che smentisce queste affermazioni. Per evitare la cannoniera guatemalteca, Sea Shepherd salpò quindi alla volta del Costa Rica dove scoprì altre attività illegali come l'utilizzo di tetri edifici industriali per far essiccare migliaia di pinne di squali.
Watson, che è in una prigione tedesca, viene assistito dagli europarlamentari Daniel Cohn Bendit e Jose Bovè...
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Il presunto reato, secondo 'Sea Sheperd', avvenne durante la registrazione del documentario 'Sharkwaters', su un'operazione illegale di caccia agli squali per prelevarne le pinne, compiuta dalla barca costarichense Varadero. "Su ordine delle autorità guatemalteche Sea Shepherd ordinò all'equipaggio del Varadero di cessare l'attivita e di rientrare in porto per rispondere del reato. Ma quando scortavano il Varadero verso il porto, la situazione cambiò e fu inviata una cannoniera guatemalteca per tentare di intercettare gli uomini di Sea Shepherd". L'equipaggio del Varadero ha accusato gli ecologisti di aver attentato alla sua vita, ma la ong sostiene di avere un video che smentisce queste affermazioni. Per evitare la cannoniera guatemalteca, Sea Shepherd salpò quindi alla volta del Costa Rica dove scoprì altre attività illegali come l'utilizzo di tetri edifici industriali per far essiccare migliaia di pinne di squali.
Watson, che è in una prigione tedesca, viene assistito dagli europarlamentari Daniel Cohn Bendit e Jose Bovè...
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domenica 13 maggio 2012
onda
...Al centro, minuscolo, tanto che si percepisce appena, c'è un essere umano, Garrett McNamara, 44 anni. Un omino che in quel mondo gigantesco sa starci e muoversi senza paura e anzi ci va apposta, si diverte. È la sua sapienza che conta. In verità, l'omino si vede soltanto facendovi attenzione. Ma non c'è bisogno. C'è qualcos'altro che fa capire che quello è un essere umano e cosa sta facendo: non è tanto la concentrazione su di lui, ma la scia che ha lasciato ancora impressa sull'onda. È la scia l'impronta di quell'uomo, della sua vittoria sulla Natura...
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venerdì 11 maggio 2012
I libri per bambini ammazzano le foreste. Altro che favole
Greenpeace ha oggi portato un po' di scompiglio al Salone del libro di Torino. Quella dell'associazione ambientalista è stata una conferenza stampa per presentare il libro sulla deforestazione curato dalla stessa associazione, ma anche una denuncia dei "colleghi" presenti al Salone Rcs libri e Giunti. Rei di non aver adottato - come hanno già fatto altre case editrici - politiche per l'acquisto di carta "deforestazione zero". Dunque sono stati "presi di punta", anche perché si tratta di due grosse case editrici che potrebbero e dovrebero dare l'esempio, e undici dei loro libri per bambini sono stati fatti analizzare presso l’Istituto Tedesco della Scienza e Tecnologia della Carta.
Brutte sorprese: le analisi dimostrano che ben quattro degli undici libri analizzati contengono fibre di legno duro tropicale (MTH) provenienti dalla distruzione delle ultime foreste indonesiane...
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giovedì 10 maggio 2012
mercoledì 9 maggio 2012
Antropocene
Le grandi foreste incontaminate saranno sempre più simili a giardinetti e parchi turistici? E' quanto lasciano intendere gli scienziati riunitisi a Londra marzo 2012, mettendoci in guardia sull'avvento di una nuova civiltà - l'Antropocene ossia "un mondo rimodellato dall'uomo" - in parte causata da una ostinata tendenza a artificializzare i paesaggi forestali rendendoli grandi giardini domestici per uso commerciale, e minacciando biodiversità vegetale e animale.
"La manipolazione dei sistemi viventi da parte dell'uomo non è una novità. Ma ciò che sta accadendo ora, cosa è davvero senza precedenti. L'Antropocene è la scala e l'intensità della nostra manipolazione", ha spiegato nel corso della conferenza Sandra Diaz, docente presso dell'Università Nazionale di Córdoba in Argentina. La confereza, evento chiave in preparazione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio +20) che si terrà in Brasile questo mese di giugno.
Circa il 70% della superficie del pianeta libera dai ghiacci mostra significative tracce dell'intervento umano. Una buona parte di quella superficie è occupato da paesaggi addomesticati, con specie animali e vegetali accuratamente selezionate sulla base di criteri economici e produttivi. Come gli allevamenti di bestiame e le piantagioni di soia che occupano gran parte del paesaggio del Brasile.
"Il paesaggio addomesticato è quello che più massimizza l'omogeneità e la crescita rapida degli organismi che usiamo. E' anche un paesaggio privo di competitori e predatori - spiega la Diaz - In questo modo l'effetto della selezione risulta molto diversa da quella che abbiamo conosciuto nella storia dell'evoluzione e che ha forgiato la maggior parte delle specie che vivono oggi sulla terra"...
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lunedì 7 maggio 2012
gatti e caffè
Un caffè e un gatto per favore. Perché non poter sorseggiare una bevanda calda coccolando al contempo un simpatico micetto come da anni già fanno i giapponesi per rilassarsi, si sono chiesti l'austriaco Alexander Thuer e sua moglie Takako Ishimitsu. Ed è così che oggi ha aperto i battenti a Vienna il 'Neko Caffe'' (neko in giapponese significa gatto).
Protagonisti indiscussi del locale sono cinque docili gattini prelevati dal canile viennese e pronti ad accaparrarsi tutte le attenzioni dei clienti, al massimo una cinquantina data la capienza del bar.
L'unica regola ferrea esistente al Neko Caffe' e' che i mici non hanno accesso alla cucina e ovviamente non possono avvicinarsi alle pietanze servite ai clienti. L'ingresso al locale – aperto dalle 10 alle 20 – e', per cause di forza maggiore, interdetto ai cani.
sabato 5 maggio 2012
Misure del benessere
Il progetto per misurare il benessere equo e sostenibile – nato da un’iniziativa congiunta del Cnel e dell’Istat – si inquadra nel vivace dibattito internazionale sul cosiddetto “superamento del Pil”, stimolato dalla diffusa convinzione che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità.
Questo sito offre strumenti d’informazione sul progetto e consente a cittadini, istituzioni, centri di ricerca, associazioni, imprese di contribuire a definire “che cosa conta davvero per l'Italia”...
venerdì 4 maggio 2012
giovedì 3 maggio 2012
Codice Forestale brasiliano
Sembrava
che per la foresta amazzonica fossero finiti i tempi bui. Solo due mesi fa,
infatti, il neo-presidente Dilma
Rousseff aveva dichiarato che il 44% dell’Amazzonia
brasiliana sarebbe stato tutelato direttamente dal governo. Ora invece è stata
proposta una riforma del Codice Forestale del Brasile: una legge che, se
approvata, porterebbe a nuove ondate di deforestazione incontrollata nei 370
milioni di ettari di foresta pluviale. Previsti anche dei condoni delle
violazioni precedenti. Una decisione che ha provocato indignazione e numerose
proteste che si uniscono a quelle generate dalla morte di numerosi attivisti.
A poche settimane dall’annuncio del governo di Dilma
Rousseff di voler creare numerose nuove aree protette per tutelare l’Amazzonia
brasiliana, il Congresso Brasiliano ha approvato una legge che cancella le
tutele della più grande foresta pluviale del pianeta. Rischiando così di darla
letteralmente in pasto alle multinazionali del legname, del carbone e del
petrolio, nonché a grandi allevatori e agricoltori.
Il Codice Forestale brasiliano oggi prevede l’obbligo per i
proprietari terrieri di mantenere una percentuale di foresta nativa (dal 20%
nella Mata Atlantica, la foresta pluviale costiera, all’80% nella regione
Amazzonica), una sorta di “riserva legale” che non può e non deve essere
abbattuta. Altre disposizioni ora in vigore prevedono la presenza di aree
protette permanenti per quelle foreste che si trovano in zone particolarmente
sensibili, come gli argini dei fiumi, per i quali è previsto un divieto di
deforestazione in una fascia di almeno 30 metri lungo le loro sponde…
…il
Codice non impone più a quei proprietari di terre deforestate l’obbligo di
ripiantare gli alberi per tutto il lato di bacino fluviale depauperato per una
profondità di trenta metri dalla riva: ne basteranno 15 metri. E, per i fiumi
più ampi di dieci metri, ogni stato brasiliano determinerà la grandezza delle
aree protette in base a un suo specifico criterio. Pesantemente modificate,
dunque, le Aree di preservazione permanente, zone di riforestazione
obbligatoria uguali e inviolabili nate nel 1989 con il fine di franare la
deforestazione selvaggia delle zone più vulnerabili.
Un nuovo Codice all’insegna della flessibilità, questo, che
aumenterà la possibilità per i proprietari terrieri di sottrarsi all’obbligo di
ripiantare dove ce n’è bisogno in nome dell’equilibrio naturale, ma che – come
precisano i suoi sostenitori – favorirà quell’universo di piccoli produttori
che tirano avanti grazie alle piantagioni che coltivano sulle rive dei fiumi…
martedì 1 maggio 2012
Baldo - Franco Marcoaldi
un altro sguardo - francesco
…Qui, è il cane
Baldo (un bel setter irlandese) ormai giunto alla rispettabile età di 11 anni a
raccontare di sé e del rapporto con Uomo e Donna che, quando era in tenera età,
lo hanno adottato portandolo con sé. Uomo diventerà rapidamente Dio-Padrone,
mentre Donna rimarrà sempre Donna: Baldo come ogni cane riconosce un unico
Dio-padrone.
Baldo, ormai
malinconicamente al declino della sua vita, ripercorre tutte le tappe
essenziali della sua vita, dall'adozione alle prime fasi della convivenza con
gli Umani, alle disavventure giovanili scaturenti da un eccesso di
intraprendenza, alla maturità, all'introduzione della compagna Nina e
dell'arrivo di un figlio, Pozzo, ma anche del gatto Campa (Campanello).
Baldo ci dà la
misura di una vita che si consuma tra autonomia e dipendenza, in una relazione
che è sempre forgaita dal desiderio della condivisione di ogni cosa con il
proprio Dio-Padrone, ma è inevitabile che egli faccia delle riflessioni del
senso della sua vita e di quella degli umani che lo circando, manifestando in
ciò una profonda saggezza, soprattutto mentre rievocando il suo passato si fa
acuta la consapevolezza che non ne avrà ancora per molto…
Franco
Marcoaldi compie con la scrittura di questo libro una sorta di doppio salto
mortale, scegliendo prima di nascondersi e identificarsi nel sentire e vedere
di un cane, il Baldo del titolo, e poi di raccontare anche se stesso da quel
punto di vista, perchè è vero che si può leggere la storia come un romanzo, ma
è altrettanto vero che nessuno che non abbia e non ami molto un cane potrebbe
mettersi a scrivere queste pagine. Una storia tutt'altro che randagia quella di
Baldo, anzi, rigidamente e con gran piacere, sotto padrone. Basti vedere cosa
prova la bestiola quando, da piccola sfugge al suo Uomo (i padroni sono
chiamati Uomo e Donna semplicemente) rincorrendo qualche odore e poi si accorge
di non averlo più alle spalle, con uno smarrimento che sconfina nel terrore
paralizzante e, quando questi riappare, si muta nella coscienza del bisogno di
dipendenza…
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