lunedì 16 luglio 2018

Buone notizie dal fronte degli usi civici in Sardegna - Stefano Deliperi


 
Siamo ormai quasi abituati alle cattive notizie in campo ambientale, sociale, economico, ma questa volta facciamo con grande piacere una bella eccezione. Infatti, è giunto un vero e proprio risultato storico per la difesa delle terre collettive in Sardegna: per la prima volta, addirittura in via bonaria, vengono recuperati al demanio civico dei terreni occupati illegittimamente da Privati.
Accade a Carloforte, dove il Comune di Carloforte ha comunicato (nota Area Tecnica prot. n. 5993 del 22 giugno 2018) che ben tre terreni a uso civico occupati illegittimamente da Privati sono stati restituiti al demanio civico in seguito a richiesta comunale nelle località di Cala LungaLe Commende e Bricco Nasca: si tratta complessivamente di quasi 48 ettari, in passato pervenuti nelle mani di Privati per usucapione e compravendita, atti giuridicamente nulli nei confronti di terreni a uso civico (legge n. 1766/1927 e s.m.i.legge n. 168/2017regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.legge regionale Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.).
Il Comune di Carloforte ha, poi, recentemente provveduto ad affidare incarico per la redazione del piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche a libero professionista, così da poter provvedere al pieno recupero e alla razionale gestione in favore della collettività locale di un grande patrimonio ambientale, concludendo una virtuosa operazione avviata nel 2010, poi interrotta e recentemente ripresa.
Quasi un quinto (circa il 18,5 % della superficie isolana) dei poco più di 5.100 ettari dell’Isola di San Pietro, territorio comunale di Carloforte (CI), è demanio civico.  8.930.161 metri quadrati, cioè più di 893 ettari, concentrati in gran parte nella zona centrale e settentrionale dell’Isola (determinazione del Direttore del Servizio Affari legali, controllo, usi civici dell’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale n. 243 del 24 febbraio 2005 (pubblicata sul supplemento ordinario B.U.R.A.S. n. 2 del 17 gennaio 2006). Di questi ben 282 risultano occupati o, addirittura, edificati da Privati.
Ma le buone notizie non finiscono qui. L’Agenzia Argea Sardegna ha recentemente emanato ben 45 provvedimenti di accertamento di altrettanti demani civici.
Gli ultimi accertamenti riguardano i demani civici di Pimentel (determinazione n. 3741 del 19 giugno 2018), Pauli Arbarei (determinazione n. 3740 del 19 giugno 2018), Furtei (determinazione n. 3739 del 19 giugno 2018), Cheremule (determinazione n. 3738 del 19 giugno 2018), Collinas (determinazione n. 3663 del 14 giugno 2018), Ittireddu (determinazione n. 3371 del 6 giugno 2018), Masullas (determinazione n. 3315 del 5 giugno 2018), Teti (determinazione n. 3308 del 4 giugno 2018), Soleminis (determinazione n. 3179 del 30 maggio 2018determinazione n. 2979 del 24 maggio 2018), Usassai (determinazione n. 3092 del 29 maggio 2018), Bottida (determinazione n. 3089 del 29 maggio 2018), Romana (determinazione n. 3087 del 29 maggio 2018), Luogosanto (determinazione n. 3081 del 29 maggio 2018), Bortigiadas (determinazione n. 3084 del 29 maggio 2018), Telti (determinazione n. 3078 del 29 maggio 2018), Meana Sardo (determinazione n. 3019 del 28 maggio 2018), Belvì (determinazione n. 2980 del 24 maggio 2018), Bulzi (determinazione n. 2978 del 24 maggio 2018), Tresnuraghes (determinazione n. 2745 del 16 maggio 2018), Monteleone Roccadoria (determinazione n. 2732 del 15 maggio 2018), Portoscuso (rettifica demanio civico con esclusione dell’area industriale ai sensi della legge n. 123/2017, determinazione n. 2653 del 14 maggio 2018),  Padru (determinazione n. 2151 del 18 aprile 2018), Olmedo (determinazione n. 2150 del 18 aprile 2018), Noragugume (determinazione n. 2149 del 18 aprile 2018), Atzara (determinazione n. 2148 del 18 aprile 2018), Ussaramanna (determinazione n. 1339 del 19 marzo 2018), Villanovaforru (determinazione n. 1338 del 19 marzo 2018), Ortueri (determinazione n. 828 del 27 febbraio 2018), Tinnura (determinazione n. 827 del 27 febbraio 2018), Gonnosnò (determinazione n. 755 del 22 febbraio 2018), Sarule (determinazione n. 754 del 27 febbraio 2018), Osidda (determinazione n. 753 del 22 febbraio 2018), Ovodda (determinazione n. 752 del 22 febbraio 2018), Lodine (determinazione n. 728 del 21 febbraio 2018), Tadasuni (determinazione n. 653 del 16 febbraio 2018), Ilbono (determinazione n. 567 del 9 febbraio 2018), Soddì (determinazione n. 532 del 7 febbraio 2018), Pompu (determinazione n. 423 del 31 gennaio 2018), Ollastra (determinazione n. 422 del 31 gennaio 2018), Semestene (determinazione n. 420 del 31 gennaio 2018).
Sono risultati inesistenti i diritti di uso civico in favore dei cittadini di Villamar (determinazione n. 3742 del 19 giugno 2018), di Baressa (determinazione n. 3314 del 5 giugno 2018), Luras (determinazione n. 3086 del 29 maggio 2018), Castiadas (determinazione n. 2977 del 24 maggio 2018, nel territorio comunale di Castiadas sono presenti terreni dei demani civici di Muravera, San Vito, Villaputzu), Villaputzu, per le località Camisa e L’Annunziata nel territorio comunale di Castiadas (determinazione n. 2976 del 24 maggio 2018).
Si intravvede, quindi, la possibilità di completamento delle operazioni di accertamento dei 68 demani civici residui entro il 2018. Al termine delle operazioni di accertamento dei demani civici molto probabilmente più di un sesto della In Sardegna risulterà a uso civico, complessivamente 4-500 mila ettari.
Questi sono fra i risultati positivi a cui ha contribuito la campagna per la tutela delle terre collettive della Sardegna che il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus sta conducendo da anni, da ultimo con la recente istanza (30 maggio 2018) per il recupero ai rispettivi demani civici (art. 22 della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.) di migliaia di ettari di terreni a uso civico occupati illegittimamente da Privati e da Società immobiliari e l’emanazione dei provvedimenti di accertamento di ben 120 demani civici rientranti in altrettanti Comuni, nonché la razionalizzazione delle terre collettive (artt. 36-41 della legge regionale n. 11/2017). Le terre collettive, un grande patrimonio ambientale con una funzione sociale ed economica di primaria importanza.

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