Nudi, armati di archi e frecce, molto lontani dal mondo conosciuto, fischiando ed emettendo suoni come animali. Questa è stata la reazione di una tribù indigena che non aveva mai avuto contatti con la civiltà. Per la prima volta lo scorso 26 giugno un gruppo di questi indigeni apparve come per magia dalla foresta amazzonica entrando in contatto con indigeni ashaninkas del nord del Brasile, probabilmente in fuga dal Perù.
La Fundación Nacional del Indígena de Brasil (Funai) ha diffuso un video che documenta il momento del contatto sulle rive del río Envira, nello stato brasiliano di Acre, ai confini col Perù.
Nella scena si può vedere il momento nel quale un ashaninka con i pantaloncini consegna un grande grappolo di banane a due indigeni identificati come 'el pueblo del Rio Xinane', appartenente al gruppo linguistico "pano"
"Il video è una delle scene registrate nel momento in cui indigeni isolati entrano in contatto con un gruppo della Funai e gli ashaninkas. Fu il secondo giorno di contatto, il 30 giugno", spiegò lunedì Carlos Travassos, direttore del dipartamento degli indígeni isolati della FUNAI, alla tv G1 della rete Globo.
Il primo contatto con questa tribù di indigeni risale al 26 giugno, Stavano cercando di attraversare il fiume Envira, sulle cui rive si trova il villaggio Simpatia degli indíos ashaninkas.
"Fischiavano e facevano versi di animali", raccontó Travassos.
Questo esperto di indigeni isolati spiegò che i contatti furono brevi e che gli indigeni tornarono rapidamente nella selva.
Ci furono nuovi avvistamenti i giorni seguenti, fino al contatto diretto e pacifico, che fu facilitato dalla presenza di due interpreti indigeni che parlano la lingua "pano" e che stabilirono con essi una relazione di fiducia.
Esperti brasiliani pensano che questi indigeni attraversarono la frontiera dal Perù verso il Brasile a causa delle pressioni esercitate dai tagliatori di legna clandestini e dai narcotrafficanti nei loro territori ancestrali. Secondo l'antropologo Terri Aquino della Funai, il contatto è avvenuto probabilmente per cercare asce, coltelli e casseruole.
"Quella tribù stava cercando tecnologia. E' importante per la loro vita perché c'è una guerra interna fra loro a causa del contatto con gruppi non indigeni", ha detto a G1.
Secondo l'indio jaminawa José Correia, una delle persone che ha comunicato con gli indigeni isolati, venivano in cerca di armi e alleati. "Raccontarono che furono attaccati da non indigeni e che molti morirono di influenza e difterite", aggiunse Correia.
La Funai ha affermato che il gruppo di indigeni isolati è ritornato alla selva, ma si è riavvicinato al villaggio Simpatia in cerca di contatto con la civiltà tre settimane fa, poiché alcuni erano ammalati di influenza. Una squadra medica del governo fu mandata nella zona e curò sette di loro che erano ammalati, per evitare il contagio nella tribù, composta da circa cinquanta persone.
Nella Amazzonia brasiliana vive il maggior numero di tribù isolate del mondo. La Funai ne stima 77, in gruppi che vanno da cinque ad un centinaio di individui.
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