L’Italia è il mercato europeo più attrattivo per l’industria del gioco d’azzardo. Lo dice Morgan Stanley nel suo ultimo rapporto; lo dicono i numeri: 15,4 miliardi di proventi lordi nel 2024, più di qualsiasi altro paese europeo. Ma evidentemente secondo i nostri politicanti (i politici sono cosa diversa) questo non è sufficiente: occorre aiutare chi specula sul gioco, anche perché così si rimpinguano le casse dello Stato. È così che il governo, mascherandosi dietro la battaglia al gioco illegale, ha eliminato il divieto di pubblicità delle scommesse a suo tempo introdotto dal Decreto Balduzzi e bandiera del M5S (il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito ci aveva già provato due volte, prima con un emendamento al milleproroghe nel gennaio 2023, e l’anno scorso con un emendamento al Ddl fisco). M5S che – unico partito – continua a contrastare l’operazione.
Anche se, diciamo la verità, i vari
governi succedutisi nel tempo hanno tollerato l’aggiramento del divieto,
dimodoché basta guardare una partita di calcio o leggere un quotidiano sportivo
per essere informati sulle quote di eventi sportivi, e di conseguenza essere
sottoposti a pubblicità
implicita. E l’Inter ha addirittura come sponsor Betsson, che è
una società di gioco d’azzardo online. Ma c’è un’altra modalità di elusione del
divieto pubblicitario, meno visibile ma altrettanto dannosa, ed essa consiste
nella strategia del cross-selling,
pratica attraverso la quale gli operatori possono indirizzare i giocatori della
rete fisica di vendita e della lotteria verso altri prodotti di gioco d’azzardo
– come giochi online e scommesse sportive – che sono più remunerativi per i
concessionari. Oltre che più dannosi per i giocatori. Infatti, secondo dati
recenti, nel mercato italiano le perdite medie nelle scommesse sportive
sono quasi il doppio di quelle della lotteria, mentre le
perdite medie nei casinò online sono quasi quattro volte tanto. Questa dinamica
si riflette nel costante ed esponenziale aumento delle perdite dei giocatori,
che sono
lievitate nel 2024 del 180% rispetto all’anno precedente.
Sisal (che è controllata
dall’irlandese Flutter Entertainment, principale
operatore di scommesse sportive online e iGaming al mondo) è maestra in tale
strategia, che ha applicato con successo con il SuperEnalotto, la
cui concessione si aggiudicò nel 2019 con un’offerta che sbaragliò il campo dei
concorrenti: 222 milioni di euro a fronte di Lottomatica che offrì 130 milioni
salvo poi rinegoziare i termini con il governo e imporre una tassa occulta sui
tabaccai sfruttando la sua posizione dominante, pratica per la quale
Sisal è stata
condannata dal Tribunale di Milano.
Ma le operazioni di acquisizione di
Flutter Entertainment non si fermano qui perché nell’autunno scorso ha
annunciato l’acquisizione di Snaitech (Snai), che
è il terzo operatore online nel mercato italiano con una quota del 9,9% nel 2023 e 291.000 giocatori medi mensili.
Costo dell’operazione? 2,3
miliardi di euro! Ma non è ancora finita perché lo stesso colosso del
gioco mira ad aggiudicarsi anche la gara per la concessione del Lotto, gara che è in scadenza il giorno 17 di
questo mese. Flutter Entertainment ha dichiarato ad investitori internazionali
che il cross-selling è alla base della sua strategia di espansione in Italia,
Lotto compreso.
Morgan Stanley lo dice
chiaramente nel suo ultimo rapporto sul mercato gioco d’azzardo in Italia: il cross-selling
di Sisal è la ragione principale per ulteriori investimenti di Flutter
Entertainment nelle lotterie. Secondo gli addetti ai lavori Sisal potrebbe
replicare lo stesso approccio adottato durante l’ultima concessione del
SuperEnalotto per aggiudicarsi il Lotto, e fare un’offerta molto aggressiva che
sbaragli la concorrenza. In conclusione, Sisal vuole aggiudicarsi il Lotto per
continuare a far crescere i suoi business di scommesse sportive e giochi
online, che sono il suo core business.
Questa preoccupazione è stata espressa
anche dalla società civile: la Campagna nazionale contro i rischi del gioco
d’azzardo ha di recente lanciato un
appello al prossimo vincitore del Lotto ad astenersi dalla pratica del
cross-selling. Difficile credere che il governo Meloni avrà voglia di vigilare.
Anche perché con più gente che si rovina più lo Stato guadagna.
Nessun commento:
Posta un commento