Nei giorni scorsi il direttore globale di Bayer (proprietaria della Monsanto) è venuto in visita in Messico. Ha annunciato – come si trattasse di concedere un favore e non di far maggiori profitti – che stanno valutando la possibilità di investire 361 milioni di dollari, “sebbene [il Messico] dovrebbe migliorare le condizioni per favorire investimenti nel suo territorio”, per poi sottolineare che dunque chiederanno di modificare a favore dell’investimento le normative esistenti.
L’occasione della visita era di commemorare i 100 anni della presenza in
Messico. In un secolo la Bayer ha accumulato ogni tipo di ignominia a livello
globale. Ad esempio, la vendita di eroina come rimedio per la tosse,
con la creazione del consorzio tedesco IG Farben (in seguito scorporato in
Bayer, BASF e Hoechst), che ha inventato e venduto anche un pesticida altamente
tossico, meglio noto come Zyklon B gas.
IG Farben ha collaborato con il nazismo e ha
fornito quel gas per l’utilizzo nelle camere di sterminio dell’olocausto,
mentre si arricchiva con il lavoro schiavo dei campi di concentramento. Al
di là di un noto analgesico, il core business della
Bayer è stato la vendita di veleno caratterizzata da un’assoluta
mancanza di scrupoli.
Anche la Monsanto ha una storia tremenda: fabbricazione di armi chimiche,
come il noto Agent Orange; imbrogli per trarre
profitto dalla vendita di sostanze tossiche, dai PCB al glifosato, dicamba e altri. L’utilizzo
dei veleni non è riservato solo all’agricoltura, ci sono anche gli ormoni
transgenici per il bestiame e i discussi additivi per mangimi. L’acquisto di
Monsanto da parte di Bayer ha messo insieme la storia nera di ciascuna di esse
e reso più evidente l’etica che le anima.
Sarebbe una vergogna per chiunque ricordare 100 anni così, tutto indica
invece che il motivo di questa visita di Bayer sia piuttosto fare una
dichiarazione, lanciare un avvertimento in difesa del mais transgenico
e dei veleni agricoli come il glifosato e fare una velata denuncia sui
cambiamenti che hanno autorizzato in Messico l’acquisto ufficiale di medicinali
attraverso l’ONU.
Nell’autunno del 1941, ad Auschwitz, venne messa a punto, quasi per
caso, una nuova tecnica per lo sterminio sistematico. L’idea, molto semplice,
venne al comandante del campo, Rudolf Höss e tecnicamente realizzata
dall’ufficiale SS Kurt Gerstein: poiché nel campo erano
presenti ingenti scorte di un gas a base di acido prussico, denominato Zyklon
B, che serviva per disinfestare le baracche e le divise dei prigionieri dai
parassiti, si pensò che avrebbe potuto servire anche per l’eliminazione dei
prigionieri (tratto da “Le camere a gas nel lager di Auschwitz”
http://www.lanzone.it). L’immagine è
tratta invece da https://www.oorlogsmuseum.nl/en/news/zyklon-b/
Bayer-Monsanto è attualmente la più grande azienda al mondo nella vendita
di sementi industriali, la prima nella vendita di semi transgenici, la seconda
nelle vendite globali di prodotti chimici per l’agricoltura e una delle 10
maggiori aziende farmaceutiche mondiali. Il Messico è un mercato importante
per Bayer-Monsanto. Ad esempio, insieme a Corteva (fusione delle società DuPont
e Dow) controlla oltre il 90 per cento della vendita industriale di semi di
mais.
Nel luglio scorso, il giudice Francisco Javier Rebolledo ha concesso alla
Monsanto una proroga nei confronti di un decreto presidenziale del dicembre
2020 che ordina alle agenzie corrispondenti di non approvare la semina di mais
transgenico e di sostituire l’uso del glifosato in vista della sua eliminazione
nel 2024. Sebbene questo decreto consenta di utilizzare degli escamotage per
continuare a importare mais transgenico e utilizzare il glifosato, l’industria agrochimica vuole impedire qualsiasi
cambiamento, motivo per cui sono stati presentati più di
40 amparos contro
di esso.
Quelle eccezioni concesse alla Bayer-Monsanto prendono in esame solo dati
forniti dalla transnazionale e non tengono conto del gran numero di documenti
scientifici che mostrano invece l’elevata tossicità del glifosato, compreso il
suo potenziale cancerogeno, così come stabilito dall’OMS nel 2015 e come
mostrato in altri studi scientifici recenti.
Allo stesso modo, ignorano del tutto il fatto che in varie zone
rurali dello Stato di Jalisco (e in altri Stati della federazione del
Messico) sono stati trovati residui di glifosato e altri pesticidi
nelle urine di tutti i bambini delle scuole prelevati,
una situazione gravissima che richiede cambiamenti immediati.
Dopo l’acquisto della Monsanto, Bayer ha dovuto affrontare più di 138mila
procedimenti giudiziari relativi al glifosato solo negli Stati Uniti, sono
stati intentati da parte di vittime di cancro o delle loro famiglie. Da
allora, la Bayer ha perso tre cause legali emblematiche – promosse da
Dewayne Johnson, Edwin Hardeman e dalla coppia Pilliod – in cui è stato
dimostrato che la Monsanto sapeva che il glifosato era altamente pericoloso e
potenzialmente cancerogeno e lo nascondeva. È stato questo l’elemento decisivo
per i giudici per concordare con i promotori delle cause e decidere per
ciascuno dei casi presi in esame di pagare decine di milioni di dollari di danni
e risarcimenti. Bayer ha portato il caso alla Corte Suprema, che si è
pronunciata nel 2021 a favore delle vittime.
Nel processo, un giudice della California ha ordinato di rendere pubbliche
migliaia di pagine di documenti che la Monsanto manteneva
riservati. Dimostrano che l’azienda sapeva della pericolosità del glifosato,
che falsificava documenti scientifici, che cercava di
influenzare con metodi dubbi, fuorvianti o probabilmente illegali le decisioni
delle agenzie di regolamentazione e di altri.
Questa valanga di prove è diventata Monsanto Papers ( https://usrtk.org/monsanto-papers/ ),
parte dei dossier si può leggere anche in spagnolo (https://monsantopapers.lavaca.org/ e qui una
copertina di Internazionale dedicata al caso nel 2017).
Per cercare di fermare la pubblicità negativa, Bayer ha accettato un
accordo in via extragiudiziale per la quale ha stanziato finora 16,5 miliardi
di dollari. Ci sono tuttavia ancora circa 30mila cause pendenti. Allo stesso
tempo, Bayer ha annunciato che nel 2023 avrebbe smesso di vendere il glifosato
per uso domestico e giardinaggio negli Stati Uniti.
Si tratta, con ogni evidenza, di un altro esempio dell’etica della
Bayer-Monsanto: si dimostra che conosce i danni, smette persino di vendere
negli Stati Uniti in alcuni settori, ma vuole che il Messico non possa decidere
liberamente come proteggere la salute dei suoi abitanti.
Fonte: La Jornada
Traduzione per Comune-info: marco calabria
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