Se le aziende dell’agribusiness fondassero uno Stato sovrano, la “Pesticide
Nation”, questo si posizionerebbe nel gruppo delle prime economie mondiali.
Eppure il sistema agricolo industriale non potrebbe sostenersi senza le enormi
sovvenzioni pubbliche e l’esternalizzazione dei costi, come i danni ambientali
e le conseguenze sulla salute dei cittadini. Per ogni euro di cibo
prodotto dall’industria ne abbiamo già spesi tre.
Il consolidamento di posizioni dominanti impedisce l’emergere di modelli
agricoli sostenibili e di diversi sistemi di produzione e commercio. Le
quattro principali aziende attive nel mercato dei semi e dei pesticidi
controllano circa il 70% del mercato. Syngenta/ChemChina è una società
statale cinese mentre Bayer, Basf e Corteva sono tutte, o in parte, di
proprietà degli stessi cinque fondi d’investimento americani: Blackrock,
Vanguard, State Street, Capital Group e Fidelity. Questi fondi possiedono anche
tra il 10% e il 30% del capitale delle principali aziende alimentari
del mondo, come Unilever, Nestlé, Mondelez, Kellogg, Coca-Cola e PepsiCo.
Di questo e altro si parla nel libro “Pesticide Nation. Guida di
sopravvivenza alimentare” (Manlio Masucci, Terra Nuova Edizioni 2022). Una serie di
inchieste giornalistiche e interviste per indagare il sistema della grande
produzione e distribuzione industriale agroalimentare e denunciare le ingerenze
indebite sulle politiche pubbliche, gli impatti sul nostro vivere quotidiano e
sul pianeta. Fra gli esperti intervistati, Vandana Shiva (autrice
della prefazione), Maude Barlow, Satish Kumar, Jojo
Mehta, Olivier De Schutter. Il libro analizza i sistemi agroalimentari
globali dalla prospettiva dei consumatori e degli agricoltori ponendosi
come vademucum utile per le rivendicazioni della società
civile e per difendere se stessi e l’ambiente dai modelli inquinanti e insalubri.
Pesticidi, erbicidi e fertilizzanti sono il main business dell’industria.
I pesticidi provocano circa 385 milioni di casi di avvelenamento
all’anno nel mondo di cui 1,6 milioni in Europa. Annualmente, circa 11
mila lavoratori muoiono per avvelenamento acuto mentre a livello
globale si stima che il 44% degli operatori agricoli soffra di almeno un
episodio di contaminazione. In Europa si vendono annualmente circa 360 mila
tonnellate di pesticidi. In Italia si utilizzano quasi 56 mila
tonnellate e oltre 6 kg di pesticidi per ettaro coltivato, una media superiore
a quella dell’UE. Nel 2019, l’Italia ha esportato 790 milioni di dollari di
pesticidi e ne ha importati 907.
Quali sono i danni di questo sistema su persone e ambiente? Gli impatti
negativi sono evidenti sulla nostra salute, sul suolo, sugli insetti
impollinatori, sull’acqua: in Europa risultano in stato eutrofico ben il 36%
dei fiumi il 32% dei laghi, il 31% delle acque costiere, il 32% delle acque di
transizione e l’81% delle acque marine. Solo nell’UE, i costi relativi
all’inquinamento idrico possono raggiungere i 230 miliardi di euro all’anno.
Entro il 2030, i costi relativi alle malattie non trasmissibili (legate
a fattori ambientali) potrebbero superare i 30 trilioni di dollari, pari al 48%
del Pil mondiale. Infine, tra il 25 e il 30% delle emissioni
climalteranti sono provocate dal sistema agroalimentare industriale.
Ma il sistema dell’agricoltura industriale non è solo questo. Agricoltura
digitale, tecniche di ingegneria genetica e cibi artificiali sono
le direttrici su cui le multinazionali dell’agribusiness intendono muoversi nel
futuro grazie anche a imponenti azioni di lobby.
La campagna per la deregolamentazione della nuova generazione di OGM,
e la loro sperimentazione in capo aperto anche in Italia, è da tempo
iniziata con la presentazione di un disegno di legge ad hoc.Come uscire da
questo sistema predatorio e tossico che fa gli interessi di pochi industriali e
speculatori ai danni del pianeta e della stragrande maggioranza della
popolazione mondiale? “Pesticide Nation” esplora le pratiche alternative
all’agricoltura industriale e propone soluzioni. Si tratta di soluzioni bottom
up, che nascono sui territori e che hanno dimostrato la loro
efficienza e la loro capacità rigenerativa. Per poter riorientare i nostri
sistemi produttivi, è però necessario sottrarre l’enorme potere acquisito dalle
multinazionali reindirizzando i sussidi e le politiche pubbliche a vantaggio
dei piccoli e medi produttori locali, agevolando così pratiche agricole
ecologiche e lo sviluppo di economie circolari.
“Pesticide Nation. Guida di
sopravvivenza alimentare” (Manlio Masucci, Terra Nuova Edizioni 2022)
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