Presentazione del lavoro
Questo mio lavoro è comparso alla fine del 2010 sul blog di Aspoitalia
“Risorse, Economia e Ambiente” e si basava su ricerche fatte di estate, quando
con la mia compagna vado a trascorrere alcune settimane di ferie al mio paese
di nascita: dopo l’articolo di Igor Giussani del 1 giugno scorso (“California e
India: sinistri presagi di futuro”) che richiama temi attinenti a quelli
trattati nel lavoro in questione e per contribuire alla presa di coscienza di
ciò che ci attenderà in futuro, ho deciso di inviarlo sul blog Decrescita
felice social network
Trattazione
Secondo molti studiosi il problema dell’approvvigionamento dell’acqua sarà uno
dei problemi più importanti dell’umanità nel prossimo futuro, insieme alla
riduzione di disponibilità dei combustibili fossili e al rischio del venire
meno di molti equilibri ambientali. Il petrolio viene anche chiamato ‘oro nero’
ma l’acqua viene anche chiamata ‘oro blu’. L’approvvigionamento dell’acqua
inoltre è dipendente non solamente dalle condizioni ambientali-climatiche ma
anche dalla disponibilità di combustibili fossili. Per rendere disponibile
l’acqua è necessario che piova e nevichi ma poi è necessario captarla,
trasportarla e distribuirla; ciò richiede la costruzione di dighe, acquedotti,
serbatoi, impianti di sollevamento idrico e altre strutture ancora oltre che un
continuo lavoro di manutenzione: ciò significa, infine, enorme consumo di
energia.
Data l’indispensabilità dell’acqua per la vita umana si pensa che in futuro
molti conflitti avverranno per questioni relative al suo approvvigionamento.
Questo lavoro espone il modo in cui si cercava di fare fronte al problema
dell’approvvigionamento di acqua in un paese della Lucania (il mio paese) fino
agli anni trenta del secolo scorso, quando arriva l’acquedotto. Si farà inoltre
qualche accenno alla situazione nel periodo successivo.
Penso sia importante questo lavoro perché alle tecniche di approvvigionamento
che verranno esposte dovranno ricorrere quelle comunità residenti in zone
marginali (come quelle collinari e di montagna) quando l’aumento del costo dei
combustibili fossili farà diventare costosissimo e insostenibile il loro
approvvigionamento di acqua così come è avvenuto finora.
Sommario
1) Le cisterne, le sorgenti e i pozzi del mio paese
a) Caratteristiche del territorio;
b) Caratteristiche del paese;
c) Le cisterne
d) Le fonti e i pozzi;
e) La fonte di “Cannile”
2) Arriva l’acquedotto!
3) Una breve conclusione
1) Le cisterne, le fonti e i pozzi del mio paese
L’approvvigionamento di acqua nel mio paese si basava sulle cisterne, sulle
fonti e sui pozzi e il lavoro che ho svolto è consistito nell’andare sia alla
loro ricerca fisica che alla ricerca di informazioni sulle stesse cisterne,
fonti e pozzi.
Più in dettaglio il metodo che ho seguito nella realizzazione di questo lavoro
è consistito in ricerche sul campo (sono andato effettivamente alla ricerca,
per esempio, delle fonti), in interviste ai cittadini (soprattutto vecchi) e a
persone che hanno fatto dei saggi sulla storia del paese, in ricerche
bibliografiche e nell’uso della fotografia come strumento di indagine
(provvedevo, per esempio, a fotografare ciò che trovavo di interessante in
merito alla ricerca).
a) Caratteristiche del territorio
Il territorio in cui è situato il mio paese di nascita è la zona
nord-orientale della Lucania che è la parte più arida del territorio regionale.
La quantità di acqua che cade con le piogge ha valori medi inferiori a 750
millimetri annui, che è un valore basso. In certi punti del territorio (come
quello in cui insiste il mio paese) i valori sono intorno a 500 millimetri
annui. Alcune aree del territorio possono considerarsi aride, almeno per quanto
riguarda le precipitazioni (l’agricoltura però è fiorente perché buona parte
del territorio è irrigato con l’acqua proveniente dalle dighe disposte nella
parte sud-occidentale della regione, dove le precipitazioni superano i 1000 mm
all’anno). Inoltre le piogge non sono costanti negli anni ma anzi subiscono
forti oscillazioni anno per anno, alle volte anche di un fattore 4 e, negli
ultimi due decenni, si è notata una certa riduzione delle piogge stesse.
b) Caratteristiche del paese
Il paese sorge sulla parte più alta di tre colline, ad una altezza intorno
ai 350-400 metri sul livello del mare e distante una ventina di km dal mare
stesso. Il paese è urbanisticamente molto compatto, con le case addossate l’una
con l’altra, senza spazi verdi. Fino agli inizi del secolo scorso l’abitato,
salvo le poche case signorili ed edifici particolari, era formato da tante case
col solo piano terra e dipinte con calce bianca, del tipo di quella della fig.
1.
Il periodo a cui si farà riferimento in questa ricerca sul modo in cui si cercava di risolvere l’approvvigionamento di acqua inizia da appena dopo l’unità di Italia e termina verso la fine degli anni trenta del secolo scorso, quando arriva l’acqua portata dall’acquedotto dell’Agri (uno dei fiumi della Lucania che sorgono sugli appennini a ridosso della Campania e della Calabria e che sfociano nel mar Jonio), mentre si farà solamente qualche accenno alla situazione nel periodo successivo. Il riferimento al periodo serve anche per indicare la popolazione che probabilmente risiedeva nel paese. La popolazione complessiva è stata di circa ottomila abitanti appena dopo l’unità Italia, di circa diecimila agli inizi del XX secolo, di 12.310 nel 1938 e di 16.700 nel censimento del 1971 (10.000 nel centro urbano, 5.000 in una grossa frazione e il resto in altre frazioncine e nelle campagne). Nel periodo a cui si riferisce questa ricerca, considerando che una certa parte della popolazione probabilmente risiedeva stabilmente nelle campagne, con brevi soggiorni nel paese, e che una parte risiedeva in piccole frazioni, potrebbe considerarsi che insistesse nel centro urbano del paese una popolazione che poteva andare dai 5-6mila agli 8-9mila abitanti...
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