Amsterdam dice stop alle navi da crociera in centro città, Firenze studia una stretta contro gli affitti brevi. In molte spiagge torna il numero chiuso e nascono nuovi divieti, come quello di «sosta per selfie» scattato ad aprile a Portofino. L’eccesso di turisti sta diventando un problema per molte mete vacanziere, che cercano di correre ai ripari con limiti e nuove regole. Le presenze turistiche sono ormai tornate ai livelli pre-pandemia.
In Italia quest’estate
si attendono ben 68 milioni di turisti e 267 milioni di pernottamenti, con una
crescita rispettivamente del 4,3% e del 3,2% rispetto allo stesso periodo del
2022, secondo le previsioni di Demoskopika.
Per quel che riguarda più in generale l’Europa, nel 2023 i numeri sono
destinati a raggiungere il 98% del picco del 2019, con un contributo del
turismo all’economia di 1,44 miliardi di euro contro gli 1,47 miliardi del
2019, secondo le previsioni del World Travel & Tourism Council. Un fenomeno
che crea ricchezza ma diventa sempre più difficile da gestire.
COS’È L’«OVERTOURISM»
Dell’eccesso
di turismo si discuteva già prima della pandemia: il termine overtourism è
stato inserito per la prima volta nel dizionario Oxford nel 2018. E ora, con il
boom dei viaggi dopo la pandemia, è riesploso. Un report di Responsible Travel tra le 98 destinazioni
al mondo che hanno flussi turistici superiori a quelli che sono davvero in
grado di sostenere, cita Venezia, Roma e le Cinque Terre. Ma le
realtà italiane, che in determinati periodi dell’anno sono prese d’assedio dai
turisti, sono molte di più, come raccontano le cronache.
Stabilire quale sia il giusto equilibrio non è facile, per molti di questi
territori il turismo rappresenta una risorsa strategica per l’economia locale.
Respingere i turisti quindi può apparire una scelta azzardata. Nel tentativo di
trovare una soluzione, molte realtà si stanno dando delle
regole per
contenere gli effetti negativi che vanno dall’impatto sulla natura, alla
mobilità congestionata, alle difficoltà di trovare alloggi.
DALL’ALTO ADIGE ALLA SARDEGNA:
TUTTI I LIMITI
L’assessorato
al turismo della Provincia autonoma di Bolzano, ad esempio, ha proposto di
fissare un tetto massimo ai pernottamenti. Intanto dal 2022 è scattato il
numero chiuso, con prenotazione obbligatoria, per accedere al lago di Braies,
preso d’assalto dal turismo di massa dopo aver fatto da sfondo alla serie
Rai A un passo dal cielo. Anche in Sardegna si
sta cercando di salvaguardare l’ecosistema delle spiagge prevedendo dei limiti
per alcune calette.
Tra i primi
casi Baunei, che anche per il 2023 ha confermato un limite di accesso alle
spiagge . Anche per la La Pelosa, a Stintino, l’ingresso nel periodo dal 1
giugno al 31 ottobre 2023 è a numero chiuso. Ma queste località non sono le
sole ad aver fissato dei paletti. Per quel che riguarda le città d’arte, a
Venezia il Comune sta ragionando da tempo sull’introduzione di un ticket di
ingresso per limitare i flussi turistici, ma su tempi e modalità
l’amministrazione ha cambiato idea più volte. L’ultima ipotesi è di avviare la
sperimentazione dal 2024 e solo per alcuni giorni del calendario, quindici o
venti, ritenuti particolarmente difficili. Anche per i comuni delle Cinque
Terre, in Liguria, c’è l’ipotesi di istituire un numero chiuso per limitare
l’accesso ai piccoli borghi. Un limite agli ingressi esiste già per la Via
dell’Amore, una strada pedonale a picco sul mare che collega Riomaggiore e
Manarola: per accedervi è necessaria la prenotazione. Ad aprile aveva fatto
molto discutere il «divieto di sosta per selfie» stabilito da un’ordinanza del
sindaco di Portofino per prevenire il sovraffollamento della Piazzetta e del
molo durante l’alta stagione.
IL PROBLEMA DEGLI AFFITTI BREVI
Tra gli
effetti indesiderati del turismo di massa nei centri storici c’è il proliferare
degli affitti turistici brevi, gestiti da giganti del settore come Airbnb che,
oltre a essere una delle cause dell’esplosione del costo degli affitti e degli
immobili nelle grandi città, rende quasi impossibile trovare casa a famiglie,
studenti e lavoratori. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, nei mesi scorsi
ha annunciato un provvedimento per il divieto, non retroattivo, di utilizzare
immobili con destinazione residenziale per affitti turistici brevi in tutta
l’area Unesco del centro storico del capoluogo toscano.
AMSTERDAM E LA CAMPAGNA «STAY
AWAY»
Il problema
dei troppi turisti è particolarmente sentito nei Paesi Bassi. Di recente il
consiglio comunale di Amsterdam ha approvato una proposta per chiudere un
terminal per le navi da crociera vicino al centro storico. Il tutto mentre a
Venezia c’è chi continua a proporre l’adeguamento del canale Vittorio Emanuele
per permettere alle grandi navi di raggiungere l’attuale Stazione Marittima.
Non è solo una questione di numeri ma anche di comportamento dei visitatori. Lo
sa bene il Comune di Amsterdam, che a marzo aveva avviato una campagna
pubblicitaria intitolata «Stay Away», rivolta ai giovani turisti, soprattutto
britannici, considerati dall’amministrazione cittadina tra i più molesti, che
si riversano in città solo per eccedere con alcol e droghe.
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