Vi sono ormai dei fenomeni climatici che hanno assunto andamenti ben
diversi dalle stagioni tradizionali e che mantengono molto elevate le
temperature del pianeta, con conseguenze sulla salute umana e sulle attività
economiche ancora negate o trascurate, ma ogni giorno più gravi.
I dati disponibili, permettono ormai di individuare l’evoluzione di
fenomeni significativi, spesso trascurati o negati dalle fonti ufficiali, ma
che causano un numero crescente di vittime e che incidono sui comportamenti e i
rapporti in misura sempre più evidente.
Vediamo i fenomeni emersi di recente:
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La concentrazione di gas serra è ancora aumentata, specialmente se si
guarda a CO2, metano e ossido di ozono, contribuendo così all’aumento delle
temperature
§
L’anno 2023 e i primi mesi del 2024 sono stati quelli più caldi da
quando esistono le rilevazioni, ovvero da metà dell’era industriale iniziata
nel 1850. Siamo quindi vicinissimi alla soglia di 1,5 gradi c. fissata
dall’Accordo di Parigi come limite da non superare.
§
Rapido innalzamento del livello dei mari: in trenta anni il tasso di
innalzamento è più che raddoppiato , passando da 2,13 millimetri l’anno a 4,7.
§
Le risorse idriche del sottosuolo sono fondamentali per molte comunità:
forniscono acqua potabile e sono usate per irrigazione delle colture. Il
cambiamento climatico ha modificato il tempo necessario per ripristinare le
riserve di acque sotterranee. Lo scioglimento dei ghiacciai ha modificato il
contributo delle acque sotterranee al flusso dei torrenti. Anche il disgelo del
permafrost, la terra permanentemente gelata, ha alterato il flusso delle
medesime, favorendo l’infiltrazione della pioggia o creando nuovi percorsi nel
sottosuolo. Lo sfruttamento delle falde più profonde inoltre contribuisce
all’innalzamento del livello del mare, dato che rimette in circolo le acque
fossili. In sostanza, il ruolo delle riserve sotterranee nel ciclo globale dell’acqua
sta diventando sempre più dinamico e complesso.
§
Temperature anomale in Africa, in Zambia fino al Marocco, dalla
Nigeria al Sud Sudan: si sono registrate punte di 40 gradi causate da El Nino
che ha prodotto forti riduzioni delle piogge. L’Africa, dopo il 2023 da record,
ha raggiunto un inizio di anno più caldo di sempre, mentre le ondate di calore
“sono killer silenziosi”.
§
In Europa, secondo il Rapporto Copernicus e l’Organizzazione Meteorologica
Mondiale, si muore il 30 % in più rispetto a venti anni fa a causa del
caldo: questa percentuale si registra in quasi tutte le regioni europee,
aumentata due volte più velocemente della media mondiale. In sintesi nel
solo 2023 “l’Europa è stata testimone del più grande incendio mai registrato, di
uno degli anni più piovosi, di gravi ondate di calore massimo e di devastanti
inondazioni diffuse: un vero cambiamento repentino, di più, spaventosamente
veloce.”
§
Un recente rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, il primo dedicato
ai rischi del clima, elenca 36 grandi rischi climatici per l’Europa, tra questi
almeno 21 richiedono una azione immediata e 8 una risposta di emergenza.
§
Quasi tutti i ghiacciai della Groenlandia si sono assottigliati o ritirati
negli ultimi decenni: a causa dei cambiamenti climatici si tratta purtroppo di
un destino condiviso con la calotta antartica e i ghiacciai di tutto il mondo.
Sembra però che le stime siano state troppo ottimistiche: ricorda una ricerca
recente circa il 20% in più della calotta glaciale della Groenlandia è
scomparso rispetto alle stime precedenti. Dal 1985 la calotta glaciale ha perso
oltre 5000 chilometri quadrati di area, corrispondenti a più di 1000 giga tonnellate
di ghiaccio, pari ad una media di 30 milioni di tonnellate all’ora. Questo
fenomeno finora ha avuto un impatto minimo sul livello globale del mare, ma è
comunque sufficiente per influenzare la circolazione oceanica e la
distribuzione dell’energia termica nel globo. Inoltre i ghiacciai con ampi
cicli stagionali di avanzamento invernale e ritiro estivo sembrano essere più
sensibili al riscaldamento e hanno mostrato il maggior ritiro complessivo negli
ultimi decenni.
[1] Il testo base di
riferimento “I rischi sistemici” di Alberto Castagnola è reperibile on line
su https://quadernidelladecrescita.it/2023/08/29/anno-0/ a p. 241
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