lunedì 2 luglio 2012

animali sardi

Un fattore che fa il mammo. E ogni tre ore si sveglia per allattare col biberon un cucciolo di canguro rimasto orfano. Un'altra cangura che nel marsupio custodisce (evento decisamente raro) due gemelli appena nati. E intorno il solito contorno di piccole scimmie ed enormi bufali, lama sputacchianti e procioni nottambuli, cinghiali mansueti come agnellini e cavallini nani che spaventano regali oche. E tutto aspettando che si realizzi l'ultimo progetto: l'acquisto di un ippopotamo nano. Succedono solo cose folli nella fattoria più folle della Sardegna. È la valle di Su Tuvu, quattro chilometri da Nuoro, poco di più da Orgosolo, dove Massimiliano Demontis e sua moglie Maria Giovanna Zizzi hanno impiantato la «Barbagia Struzzi», l'incredibile fattoria didattica che inanella una stranezza dietro l'altra. Solo dodici mesi fa si festeggiava la nascita del primo cangurino in cattività, testimonianza che i marsupiali australiani (specie Bennet, i più piccoli al mondo) in Barbagia si trovavano benissimo. E ora la triplice sorpresa. «Ci siamo accorti che due femmine erano incinta - racconta Maria Giovanna - non è facile nei canguri, perché i cuccioli dall'utero passano direttamente nel marsupio, dove si attaccano alle mammelle della mamma per quattro o cinque mesi». A gennaio la sorpresa: dal marsupio di una delle due piccole wallaby spunta una testa, poi due: un parto gemellare, molto raro in animali che fanno un figlio per volta e solo una volta l'anno. Poi un cucciolo salta fuori dal marsupio dell'altra cangura. Ma all'improvviso la mamma si ammala: «Una gastrointerite fulminante - racconta Maria Giovanna - un dolore immenso. Era con noi da anni, e stava benissimo. Quando muore un animale è una tragedia. Li prendiamo in giro per l'Italia, da zoo o circhi. E li rimettiamo in salute»...


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