Dopo essere stato invaso nel 2003, l’Iraq non è stato spogliato dai suoi aggressori solamente della sua sovranità politica, del suo patrimonio archeologico, delle sue risorse petrolifere, ma anche della sua sovranità alimentare.
In violazione della Costituzione Irachena e delle convenzioni dell’Aia e di Ginevra, che stabiliscono che l’occupante debba rispettare la giurisdizione del paese occupato, l’amministrazione provvisoria di Paul Bremer (ex collaboratore di Kissinger) ha deliberato, prima dell’installazione del governo fantoccio, cento ordinanze scellerate che hanno lo statuto di leggi e che non possono essere abolite né modificate da alcun governo iracheno (articolo 26 della nuova Costituzione). Il paese è così caduto sotto il giogo economico totale dell’Occupante, che aveva deciso di riformare drasticamente la sua economia sul modello economico neo-liberista americano.
L’ordinanza 81 del 26 aprile 2004 ha dato il paese in pasto alle gigantesche necro-imprese che controllano il commercio mondiale dei semi, come la Monsanto (produttrice dell’agente Orange), Syngenta e Dow Chemicals. Essa conduce alla irreversibile distruzione dell’agricoltura irachena. L’Afghanistan aveva subito la stessa sorte nel 2002…
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…Il seme, in Iraq come in tutte le parti del mondo, è un dono unico e prezioso della natura che per millenni è stato tramandato, diffuso, coltivato e usato da generazioni per produrre il cibo indispensabile alla sopravvivenza. I piccoli agricoltori, in Iraq come altrove, hanno sempre adottato un sistema di conservazione, di riutilizzo e di scambio informale e autogestito delle sementi all’interno delle comunità rurali. Questo d’ora in avanti non potrà più accadere perché gli agricoltori iracheni perderanno di colpo la loro sovranità sulla produzione di piante e di semi. Infatti, nella famosa cartellina del "passaggio di consegne" dal governatore statunitense Bremer al premier iracheno Allawi, tra i 100 decreti messi a punto dalla "Coalition Provisional Authority" (Cpa); c’ è anche l’ "ordine 81" su "Brevetti, design industriale, informazioni riservate, circuiti integrati e varietà di piante". Un decreto che cambia la normativa irachena sui brevetti del 1970 e che, se non sarà rivisto o respinto dal nuovo governo dopo le cosiddette elezioni democratiche, ha forza e status di legge vincolante. Con implicazioni nient'affatto secondarie, poichè quando la legge entrerà in vigore, gli agricoltori potranno utilizzare soltanto le sementi brevettate (inventate) dalle multinazionali che controllano il mondo: Monsanto, Syngenta, Bayer e Dow Chemical. Quale il pretesto? "La legge è necessaria per assicurare l’offerta di sementi di buona qualità e per facilitare l’ingresso in Iraq nell’Omc ( Organizzazione mondiale del commercio)", sostengono le multinazionali del seme.
Invece si rivelerà come una sorta di tsunami per gli agricoltori iracheni. Il raffronto non è affatto esagerato per dare una dimensione della tragedia, poiché con la perdita della libertà di scelta dei contadini, verrà meno anche la sovranità del Paese, condannato a dover dipendere dalle grandi multinazionali per l’approvvigionamento dei germogli e delle sementi. Infatti, come ricorda Vandana Shiva, personalità di spicco nel campo della fisica e nota ambientalista, :" La democrazia non è semplicemente un rituale elettorale, ma il potere delle persone di forgiare il proprio destino, determinare in che modo le risorse naturali debbano essere possedute e utilizzate, come la loro sete vada placata, come il loro cibo vada prodotto e distribuito".
Conservare, utilizzare le proprie sementi sarà illegale e sul mercato si potranno acquisire solo sementi geneticamente modificate dal business internazionale. Seppure gli anni di guerra e di embargo l’abbiano alquanto deteriorato, il potenziale agricolo dell’Iraq rimane notevole. Tant’è che la costituzione irachena affida allo Stato la proprietà e la gestione delle risorse biologiche. Ora questa norma viene di colpo accantonata dal nuovo governo che cede, si piega, a un sistema di diritti di monopolio sui semi…
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…In base al decreto (in vigore dal 2004), ai contadini dell’Iraq è vietato mettere da parte una quota del raccolto da usare come semente per l’anno successivo.
Questa pratica, usata dall’uomo da millenni e ancora adottata dal 97% dei coltivatori iracheni, viene dichiarata illegale.
Così i contadini dovranno munirsi di licenza annuale per usare semi OGM made in USA.
Come si legge nel decreto (Ordine 81, paragrafo 66 bis) emanato da Paul Bremer: «agli agricoltori è vietato riutilizzare i semi di varietà protette od ogni varietà citata al punto 1 e 2 del paragrafo C dell’articolo 14».
In altre parole si intima ai contadini di distruggere tutte le sementi ogni anno, e di ricomprarle da «fornitori autorizzati».
Guarda caso il primo e principale fornitore autorizzato è Monsanto.
La Monsanto è una delle più grandi imprese mondiali dedite alla manipolazione genetica.
Ha già modificato semi di soia, cotone, mais e sta progettando la modificazione di patate e grano.
Monsanto, naturalmente, sperimenta i suoi prodotti sugli animali ... figurarsi ...
E inoltre produce il BGH, un ormone per far crescere più in fretta i bovini destinati al macello, ritenuto cancerogeno, e il Posilac, un altro ormone che accresce la produzione di latte nelle mucche…
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