sabato 19 marzo 2011

Le multinazionali che allattano - Marinella Correggia

L'allattamento al seno è essenziale per il neonato: contiene tutti i nutrienti e i liquidi necessari per la crescita nei primi sei mesi, fornisce il 50% del fabbisogno nutrizionale fra i 6 e i 12 mesi, e un terzo di quello fra i 12 mesi e i 24 mesi; contiene tutti gli anticorpi necessari per combattere le infezioni, sviluppa le difese immunitarie; la sua sostituzione con alimenti artificiali aumenta il rischio di malattie acute e croniche (respiratorie, gastrointestinali e allergiche). Nei paesi a basso reddito, poi, una bassa percentuale di bambini allattati al seno e una durata insufficiente dell'allattamento sono causa di un grande numero di malattie, anche dovute all'acqua sporca con cui si allungano le polverine. L'Oms e l'Unicef stimano che circa un milione e mezzo di bambini muoiano ogni anno perché non sono allattati al seno; senza contare i molti che per questo non cresceranno sani.
L'allattamento reca benefici anche alla salute della mamma riducendo il rischio di certi tumori. Inoltre, fa bene all'ambiente. Evita infatti di contribuire al circuito perverso della produzione di latte vaccino, in cui entrano allevamenti intensivi, mangimi "internazionali", energia per la produzione e il trasporto del latte, fino alla carta, plastica e alluminio usati per confezionarlo…

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"Il diritto dei bambini ad essere allattati e dei genitori di avere informazioni coerenti con le conoscenze scientifiche e indipendenti non deve essere sacrificato sull'altare del profitto."

Per approfondire: http://www.ibfanitalia.org/

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