Più di 24 mila ettari di bosco, pascoli, campagne percorsi dal fuoco sul Montiferru, 1.500 sfollati, centri abitati isolati ed evacuati, aziende distrutte, coltivazioni in fumo.
Senza
contare gli altri incendi nell’Isola. Forse siamo già a 40 mila ettari
bruciati.
Un disastro
ambientale, nel quale la responsabilità umana ha il suo peso fondamentale: la
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano e il nucleo
investigativo del Corpo forestale e di vigilanza ambientale hanno molto opportunamente avviato i necessari accertamenti in
proposito.
Negligenze,
superficialità, scarsa prevenzione, delinquenza.
Anche
disorganizzazione: per esempio il Servizio territoriale di Oristano del Corpo
forestale e di vigilanza ambientale non risulta avere un Direttore,
analogamente a quello di Nuoro, a quello di Lanusei, a quello di Iglesias. In piena estate, In piena campagna
antincendio.
C’è un po’
di tutto questo.
Settemilacinquecento
uomini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, dell’Agenzia regionale
Forestas, dei Vigili del Fuoco, delle Compagnie Barracellari, del volontariato,
ben 22 mezzi aerei. Milioni di euro investiti ogni anno nella campagna
antincendio.
Dopo giorni
di assenza, compare l’Assessore regionale della Difesa
dell’Ambiente Gianni Lampis per affermare stoicamente che “la macchina regionale
ha funzionato”. E’ meglio non pensare a che cosa sarebbe
successo se non avesse funzionato…
Mezzi e
risorse sono tanti, eppure i risultati sono deludenti.
Fin troppo,
basta vedere la cartografie delle fiamme, anno per anno.
Nessuna
prevenzione, denunciava già lo scorso 7 giugno il Comitato spontaneo del
Montiferru, ricordando l’analogo disastro del fuoco del 1994.
Quanti passi
in avanti sono stati fatti dalla tragedia di Curragghja del 1983?
Forse non
tanti, a giudicare quanto sta accadendo in questi giorni e dalla scarsa fiducia che in tanti nutrono
sulle capacità gestionali e operative dell’Amministrazione regionale
Solinas.
Ricordiamo
comunque a tutti che ognuno può e deve fare la sua parte contro gli incendi:
il numero verde 1515 mette in collegamento con la sala
operativa del Comando Unità Carabinieri per la tutela
forestale, ambientale e agroalimentare (già Corpo forestale
dello Stato) e del Corpo forestale e di vigilanza
ambientale della Sardegna, analogamente agli analoghi Corpi delle
altre Regioni e Province autonome.
La rapidità
della comunicazione delle informazioni e degli interventi contribuisce a
salvare boschi, pascoli, coste e vite umane minacciate dagli incendi, non
dimentichiamolo mai.
Nonostante
tutto…
Gruppo d’Intervento Giuridico odv
P.S.
ricordiamo a tutte le anime belle come la giornalista Conchita
De Gregorio, allarmatissima per i rischi che potrebbero correre i
turisti in
Sardegna a causa degli incendi, che permanentemente vivono in ‘sta benedetta
Isola nel bel mezzo del Mediterraneo occidentale oltre un milione e
seicentomila indigeni meritevoli di altrettanta
considerazione. E, se proprio non ci arriva da sola, taccia, che fa migliore
figura.
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