sabato 22 dicembre 2012

dice Hans Herren

dovremmo avere per i contadini la stessa stima che abbiamo per i medici, e fare in modo che il lavoro agricolo sia ben pagato e ricompensato al suo giusto valore
da qui

Lontano dai pesticidi una vita è possibile


La popolazione mondiale si può nutrire senza più avvelenarsi. Con l'alleanza fra saperi contadini e consumatori «La mancanza di stima nei confronti di chi lavora la terra è diffusa ovunque, è una forma di disprezzo organizzato»
Per l'impegno, il coraggio, e l'ostinazione a considerare il giornalismo al servizio del bene comune, e per i suoi esiti in questo campo, Marie-Monique Robin è una figura più unica che rara nel paesaggio audiovisivo francese. Seguendo le orme di Albert Londres, il padre del giornalismo investigativo (che affermava: «il nostro mestiere non è di far piacere o di far torto, ma di mettere la penna nella piaga»), molte sono le piaghe della società contemporanea, dalle violazioni dei diritti umani ai soprusi ambientali su cui Robin ha puntato le telecamere in più di vent'anni di lavoro pluripremiato e di grande impatto nel mondo intero (memorabili Voleurs d'organes, 1993, sul traffico illegale di organi che, tra gli altri, a portato alla creazione di una commission inchiesta internazionale, e Escadrons de la mort, l'école française, 2003, che rivela l'influenza della scuola antisovversiva francese sui metodi della dittatura che insanguinò l'Argentina dal '76 all'83, e ha contribuito, fra le altre, alla condanna dell'ultimo capo della giunta militare). Tra i suoi 42 documentari (e otto libri complementari di altrettante inchieste), una decina riguardano i disastri generati dal modello agroindustriale dominante.
La sua inchiesta più celebre, Il mondo secondo Monsanto del 2008 (il libro è tradotto in sedici lingue, per l'Italia Arianna Editrice, mentre le traduzioni «militanti» del film non si contano più), ha contribuito in maniera decisiva alla presa di coscienza planetaria del modus operandi del leader mondiale di sementi transgeniche e erbicidi, e al consolidamento dell'opposizione agli Ogm in Europa. Notre poison quotidien (Il veleno nel piatto, Feltrinelli), del 2010, fa luce sulle inconsistenze della regolamentazione dei prodotti chimici che contaminano il nostro cibo quotidiano e sui danni ingenti dell'agricoltura chimica, che ha snaturato le nostre campagne all'indomani della seconda guerra mondiale, con «effetti collaterali» sulla salute degli agricoltori e dei consumatori, e sull'ambiente, che emergono in tutta la loro drammatica gravità proprio in quest'ultimo ventennio.
Un modello agroindustriale dai costi proibitivi, che tutti i paesi «sviluppati» o «in via di sviluppo» hanno adottato con la giustificazione che non ci sono alternative. Ed è proprio su questa mancanza di scelta, che indaga Marie-Monique Robin con il suo nuovo film Les moissons du futur (I raccolti del futuro), trasmesso da Arte (che coproduce) nell'ottobre scorso, e accompagnato, come tutte le sue inchieste più impegnative, da un libro (La découverte/Arte editions) che ne documenta e racconta dettagli e retroscena. Tenendo sullo sfondo i «fallimenti» delle promesse dell'agricoltura industriale e le crisi generate dal nuovo ordine alimentare mondiale, dal Messico al Giappone, passando per Stati Uniti, Francia, Germania, Malawi, Kenya, Senegal, mette a fuoco le esperienze esemplari di un'agricoltura su scala umana, rispettosa dell'ambiente e delle risorse naturali, e fondata su un'inedita alleanza tra saperi contadini e ricerca agronomica: l'agroecologia. Abbiamo incontrato Marie-Monique Robin, in un raro momento di pausa tra un viaggio e l'altro per accompagnare il suo film, proiettato attualmente in tutta la Francia con enorme successo.
 

Perché quest'inchiesta ?
Volevo rispondere alla domanda ricorrente nei dibattiti sui miei film precedenti sull'esistenza di alternative efficaci al modello agricolo dominante e nello stesso tempo verificare la fondatezza dell'affermazione di molti miei detrattori, sull'impossibilità di nutrire la popolazione mondiale senza pesticidi.
Si tratta della più grande menzogna dell'agroindustria, che sembra non accorgersi della contraddizione col fatto che, oggi, malgrado l'uso dei pesticidi, il mondo non si nutre a sufficienza. Sono, del resto, convinta che se non si è ancora sconfitta la fame nel mondo, è proprio a causa del modello agronomico ed economico incarnato dai pesticidi. Dopo un incontro con Olivier de Shutter, il relatore speciale dell'Onu per il diritto al cibo, che nel suo rapporto propone di abbandonare questo modello per adottare l'agroecologia, ho voluto verificare sul terreno le sue diverse applicazioni. Quello che ho visto in quattro continenti ha superato ogni mia aspettativa. L'alternativa al modello dominante c'è e funziona benissimo, i suoi rendimenti sono ottimi e i contadini che lo applicano sono molto soddisfatti!...


venerdì 21 dicembre 2012

Equicosmo l'agenzia della fine del mondo - Stefano Benni


Pubblichiamo la seguen­te lettera recapitata ieri a duecento capi di Stato del mondo.
Gentili indigeni dirigenti del pia­neta T34678, (nel vostro linguag­gio “Terra”). Il mio nome è Ehy23gbsz44porzkbonalè e so­no il direttore generale di Equi­cosmo, l’agenzia di riscossione tributi della galassia. Mi duole comunicarvi che domani scade il termine della cartella esattoriale inviatavi trent’anni fa. In questo documento si comunicava che siete stati multati per gravi danni all’equilibrio del sistema solare, evasione alla tassa sui rifiuti spa­ziali, occupazione abusiva di or­bita e modifica climatica non au­torizzata. La multa, con i diritti di mora, ammonta a:
• 34000 groz (un groz corri­sponde al pil della Cina) per in­quinamento e surriscaldamen­to atmosferico e oceanico;
• 25000 groz per scioglimento ghiacciai;
• 20000 groz per esaurimento riserve idriche, risorse petrolife­re e deforestazione selvaggia;
• 34236 groz per mancanza di politica alimentare e aumento della popolazione non sfamabi­le;
• 11210 groz per estinzione di centomila specie ammali e ve­getali;
• 342 groz per IMUPP (tassa sul primo pianeta);
• 131 groz per danni causati dai vostri satelliti a quelli che voi chiamate Ufo e sono invece i nostri autobus;
• 27 groz per schiamazzi galattici, cioè superamento della soglia di rumori sgradevoli come esplosioni nucleari, MTV e musica negli ascensori;
• 16 groz per spese di cancelleria (i no­stri francobolli sono grandi come la vo­stra Svizzera);
• 3 groz per shopping non pagato di certa signora Minetti che ha acquistato su AlphaCentauri cosmetici, abiti e una pelliccia di skuznzelk per conto della regione Lombardia.
Come forse sapete, visto i tanti film che avete dedicato alla Fine del Mondo, Equicosmo prevede in caso di inadempienza, la distruzione del pianeta debitore mediante lancio di asteroide gigante. Per voi è stato scelto Calcolino, un calcolo renale di un milione di tonnellate. Ma poiché noi siamo severi ma giusti, potete ancora rimediare…

martedì 11 dicembre 2012

il calendario della frutta (di stagione)


Acquistare e consumare frutta e verdura di stagione significa alimentarsi in modo corretto e soprattutto sano e naturale.
Oggi, grazie a moderne tecniche di coltivazione ed alla ricerca, le primizie ed altri frutti fuori stagione si trovano nelle rivendite praticamente tutto l'anno.
Consumare invece frutta e verdura nel momento in cui sono maturi naturalmente, risulta più sano ed anche economico in quanto consente anche di risparmiare sulla spesa quotidiana…

il calendario della verdura (di stagione)


Acquistare e consumare verdura e frutta di stagione significa alimentarsi in modo corretto e soprattutto sano e naturale. Oggi, grazie a moderne tecniche di coltivazione ed alla ricerca, le primizie ed altri frutti fuori stagione si trovano nelle rivendite praticamente tutto l'anno.
Consumare invece frutta e verdura nel momento in cui sono maturi naturalmente, risulta più sano ed anche economico in quanto consente anche di risparmiare sulla spesa quotidiana…

venerdì 7 dicembre 2012

i commerci di Harlan

Era la fine di gennaio quando la scoperta dell'arrivo nel nostro Paese di 900 scimmie provenienti da Cina e Mauritius, divise in lotti da 156 esemplari e avviate alla vivisezione, scatenava sdegno e opposizioni. Ne era destinataria Harlan, multinazionale dell'allevamento e della compravendita di animali per i laboratori, nei cui confronti l'associazione Freccia 45 ha lanciato una raccolta firme che in pochi giorni ha registrato l'adesione di quasi dodicimila persone.

L'obiettivo è chiedere formalmente al Ministero della Salute, Dipartimento della Sanità Pubblica, di non rinnovare a 
Harlan l'annuale autorizzazione a importare specie da destinare ai test. Ma la protesta non è solo italiana; in tutta Europa infatti si manifesta contro questa mega azienda statunitense, fondata a Indianapolis  nel 1931 da Howard P. Harlan e portata avanti da suo figlio, per poi trasformarsi in un gruppo ramificato nei quattro continenti che fornisce agli stabulari della sperimentazione cani, conigli, ratti, topi, criceti, gerbilli, macachi, allevati o acquistati in Stati dove certe specie si prelevano anche in natura. Per contestarne le attività, solo nel 2012 a Udine e Correzzana (in Italia Harlan ha tre sedi fra Lombardia e Friuli: a Correzzana, Bresso e San Pietro al Natisone) si sono svolte tre affollate manifestazioni, altre due hanno avuto eccezionalmente luogo nella rigida Svizzera, mentre i prossimi dissensi popolari sono previsti a Gannat, Francia, il 19 gennaio 2013, e a Brighton, Gran Bretagna, il 9 marzo…

martedì 4 dicembre 2012

le merendine dei bambini obesi


La pubblicità del cibo spazzatura è da tempo nel mirino di chi cerca di individuare le cause primarie dell’aumento di obesità tra bambini e ragazzi. Un nuovo, recente studio sostiene chi ritiene gli spot la causa maggiore dei danni e ne chiede, se non proprio il divieto, almeno una severa limitazione.
I ricercatori dell’Università del Missouri e del Medical Center dell'Università del Kansas (USA) hanno dimostrato che la pubblicità fa più danni a chi ne avrebbe meno bisogno: i ragazzi obesi.
Per realizzare lo studio sono stati reclutati dieci ragazzi obesi e dieci normopeso, di età compresa tra i 10 e i 14 anni, ai quali hanno fatto vedere 60 loghi di junk food e 60 loghi di prodotti non alimentari, registrando contemporaneamente la loro attività cerebrale tramite risonanza magnetica funzionale.
Si è così visto che nei ragazzi obesi si attivano maggiormente le aree della ricompensa, implicate nei fenomeni di dipendenza alimentare e non, mentre nei soggetti normopeso si accendono le aree cerebrali collegate all'autocontrollo.
Le diverse attivazioni sembrano dimostrare che i giovani obesi siano molto più vulnerabili al martellamento delle pubblicità alimentari, e che reagiscano aumentando il consumo di cibi ricchi di zuccheri e grassi.
Amanda Bruce, la coordinatrice del lavoro studio pubblicato sul Journal of Pediatrics, ha sottolineato che per aiutare questi ragazzi a perdere peso bisognerebbe rinforzare il loro autocontrollo, anche con terapie cognitivo-comportamentali.
Lo studio segue quello realizzato nel 2011 dalla ricercatrice inglese Emma Boyland, in forza presso l'Università di Liverpool, che ha analizzato le reazioni dei bambini dai 6 ai 13 anni alla visione di spot televisivi sui cibi, trasmessi all'interno di un cartone animato…

sabato 1 dicembre 2012

Guida al Vegetarismo per genitori e ragazzi - a cura di Luciana Baroni

Probabilmente mi stai leggendo perché tuo figlio o tua figlia ti ha recentemente comunicato che vuole diventare vegetariano. E tu? Sei d’accordo? Hai già compiuto la scelta vegetariana? Sicuramente ti stai interrogando su come ti devi comportare per non sbagliare. 
Ma allora adesso cosa mangia? Sarà solo una fase di transitorio tumulto adolescenziale?
E se poi si ammala?
Tutti questi dubbi, e molti altri, sono assolutamente legittimi in un genitore responsabile.
Ebbene, tuo figlio ha preso una decisione importante, così importante che può cambiare la sua vita, la tua, quella di molte altre persone e persino le sorti del pianeta. Anche se in questo momento ti può apparire solo come una preoccupazione in più, ti renderai presto conto di quanto questa scelta sia valida. Si tratta di una nuova concezione della vita, che, se riuscirà a mantenere, avrà come conseguenze per la sua salute:
problemi cardiaci di oltre il 30%. Si pensa che ciò sia dovuto alla riduzione dei valori di colesterolo nel sangue e dei valori di pressione arteriosa.
La riduzione del rischio di contrarre certi tipi di tumore di circa il 40%. L’assunzione della carne è fattore di rischio dietetico per i tumori di colon, prostata e pancreas.
La riduzione dei valori di pressione arteriosa: i vegetariani hanno una incidenza sensibilmente più bassa di ipertensione.
La riduzione del rischio di diventare obeso, o semplicemente in sovrappeso, in un Paese dove oltre il 30% della popolazione ha problemi di eccesso ponderale.
I vegetariani assumono molti meno grassi e molte più fibre, per questo riescono a mangiare a sazietà senza rischiare di introdurre più calorie del necessario.
I vegetariani, inoltre, si ammalano di meno di calcoli, appendicite e intossicazioni alimentari.
Appare chiaro come l’evidenza scientifica sia tutta a favore della scelta vegetariana, e chi è ben informato e si fida del proprio buon senso ha davanti a sé una possibilità eccezionale di guadagnare in salute!...