NOmattatoio
si oppone allo specismo, ovvero a quell’insieme di pratiche e narrazioni
culturali funzionali a escludere gli altri animali dalla nostra considerazione
morale negandogli il diritto alla vita e gli interessi fondamentali; lo
specismo si fonda su un marcato pregiudizio antropocentrico – cioè che fa
dell’essere umano il solo centro e metro di paragone – che attribuisce
arbitrariamente giudizi di valore agli individui di altre specie,
discriminandoli, senza tener conto delle loro diversità etologiche e
individuali e relegandoli in una sorta di unicum indistinto la cui unica
caratteristica è di costituire una differenza in negativo rispetto all’umano,
che solo meriterebbe considerazione morale. Questo pregiudizio morale si è
andato a rafforzare e cristallizzare nei secoli giustificando ogni tipo di uso
degli altri animali per i nostri interessi, per divertimento, per profitto.
L’antispecismo
consiste quindi nel rifiuto di tutto ciò e mette in crisi
quell’antropocentrismo attraverso il quale si costruiscono muri e gabbie
dapprima simbolici e poi concreti che separano ontologicamente – cioè
relativamente all’essere in sé, in quanto tale – l’animalità umana da quella
non umana, finendo per ordinare la realtà secondo una logica verticistica
piramidale fondata sulla ragione strumentale, dove l’animalità non umana
acquisisce un valore proporzionale all’utilizzo che di essa può farne l’umano,
e mai in quanto fine indipendente dall’umano.
Per liberare
l’animalità non umana dal giogo dell’ideologia specista è necessario abolire
del tutto lo sfruttamento degli altri animali, e non regolarlo; se infatti la
ricerca dell’abolizione dello sfruttamento è coerente con le considerazioni
circa l’immoralità inerente all’utilizzo degli altri animali perché di specie
diversa, la regolamentazione dello sfruttamento contraddice le considerazioni
circa l’immoralità dell’utilizzo degli altri animali su base specista,
giungendo a dar vita a discorsi di “benessere” animale che in maniera più
insidiosa giustificano lo specismo e le sue pratiche. In particolare, riteniamo
che ogni qual volta ci si concentri sulle modalità di sfruttamento e non sullo
rifiuto dello stesso, si tenda implicitamente a veicolare nuovamente il
concetto degli altri animali come oggetti e non individui, così rafforzando i
discorsi specisti che legittimano e normalizzano il loro uso.
Ciò soprattutto in un momento in cui, oltre a una situazione politica che assottiglia, di giorno in giorno, le possibilità di una vita degna anche per l’animale umano, personalità di spicco dell’antispecismo filosofico e grandi associazioni animaliste parteggiano per un miglioramento delle condizioni degli animali non umani reclusi, miglioramento che, sottolineiamo ancora, non mette in discussione la reclusione in sé, lo sfruttamento, il massacro ma che rischia di rinforzare tutto l’apparato del dominio attraverso un subdolo quanto pericoloso lavaggio del cervello in senso morale.
Ciò soprattutto in un momento in cui, oltre a una situazione politica che assottiglia, di giorno in giorno, le possibilità di una vita degna anche per l’animale umano, personalità di spicco dell’antispecismo filosofico e grandi associazioni animaliste parteggiano per un miglioramento delle condizioni degli animali non umani reclusi, miglioramento che, sottolineiamo ancora, non mette in discussione la reclusione in sé, lo sfruttamento, il massacro ma che rischia di rinforzare tutto l’apparato del dominio attraverso un subdolo quanto pericoloso lavaggio del cervello in senso morale.
NOmattatoio
denuncia quindi l’attuale utilizzo in ambito vegano/antispecista di strategie
centrate sul “benessere” animale che nella teoria mirano all’ideale
dell’abolizione dello sfruttamento degli altri animali, ma che nella pratica lo
perseguono come fosse un miraggio, attraverso continui miglioramenti nel modo
di sfruttarli. Questa posizione ambigua risulta essere, in ultima analisi, una
rinuncia alle istanze di liberazione dal giogo dello specismo, oltre che uno
strumento che avalla lo stesso e le sue pratiche. Piccoli passi nella direzione
di gabbie più grandi non portano a gabbie vuote.
Si
riconosce, inoltre, che per raggiungere il traguardo dell’emancipazione
dell’animalità non umana dall’ideologia specista sia necessario mettere in atto
tutte quelle strategie che direttamente e inequivocabilmente prendono di mira
lo specismo, e non utilizzare argomenti e strategie indiretti incentrati ora
sulla salute, ora sull’ambiente; per quanto degnissimi di interesse, in
particolar modo le connessioni tra le le pratiche speciste e l’attuale crisi
ambientale, tali argomentazioni lasciano intatta l’ideologia specista che,
vivendo e sviluppandosi come costrutto culturale nella mente delle persone,
continua ad esprimersi in tutti quei modi attraverso i quali è possibile
sfruttare, imprigionare e vivisezionare i corpi e le menti dell’animalità non
umana.
I discorsi che ruotano attorno alla salute rimangono irriducibilmente antropocentrici e si concentrano sugli interessi della nostra specie, non su quelli degli altri animali.
I discorsi che ruotano attorno alla salute rimangono irriducibilmente antropocentrici e si concentrano sugli interessi della nostra specie, non su quelli degli altri animali.
NOmattatoio
intende quindi portare avanti discorsi che mirano alla giustizia e al riscatto
delle soggettività animali altre da quelle umane, e rifiuta quelli incentrati
sull’amore, il pietismo, la crescita spirituale personale, ancora una volta
antropocentrici, così come quelli indiretti basati sulla salute, l’ambiente o
altro che non riguardi nello specifico gli altri animali.
NOmattatoio
riconosce le analogie di questa lotta con le altre forme di discriminazione
intraumane – sessismo, razzismo, omotransfobia ecc. – ma ritiene che ogni forma
di oppressione abbia una sua specificità e necessiti di discorsi e pratiche
particolari che la mettano a nudo, per meglio combatterla.
L’obiettivo
di NOmattatoio è quindi quello di denunciare lo specismo in ogni suo aspetto e
di opporsi a esso attraverso un discorso radicale e rigoroso che non conceda
attenuanti alla normalizzazione dello sfruttamento animale.
In questo
senso NOmattatoio rivendica orgogliosamente il suo carattere politico che non
costituisce allineamento partitico o ideologico, se non quello ai princìpi
dell’antispecismo come teoria, e pratica, necessaria e sufficiente ad abbattere
il pregiudizio morale nei confronti degli altri animali con tutto ciò che ne
consegue.
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