Nasce la teoria della
congiura
Gli Illuminati, i Savi di Sion, teorie
della congiura, ora i Suprematisti
Il 1° maggio 1776 un professore di filosofia tedesco, Adam Weishaupt, fondava l’ordine degli Illuminati. Ispirato sul piano organizzativo alla massoneria inglese che operava già da decenni, lo scopo principale del sodalizio tedesco era contrastare l’influenza religiosa su scuole ed università e prima fra tutte quella esercitata dal potente ordine dei Gesuiti da cui dipendevano vari istituti educativi europei tra i quali perfino accademie militari. Dodici anni dopo l’ordine contava circa duemila aderenti un terzo dei quali appartenenti alla nobiltà, ma in stragrande maggioranza intellettuali come Goethe o Herder e non oscuri cospiratori o rivoluzionari sanguinari. L’ordine fu tuttavia sciolto dalle autorità e gli aderenti perseguitati senza che avessero provocato disordini o tantomeno rivoluzioni, eppure la sua breve esistenza ha dato origine ad un fenomeno conosciuto ancora oggi come ‘la teoria della congiura’, ovvero quando – in assenza di una spiegazione razionale di grandi eventi sociali – se ne attribuisce la responsabilità a forze oscure e soprattutto sconosciute.
Il 1° maggio 1776 un professore di filosofia tedesco, Adam Weishaupt, fondava l’ordine degli Illuminati. Ispirato sul piano organizzativo alla massoneria inglese che operava già da decenni, lo scopo principale del sodalizio tedesco era contrastare l’influenza religiosa su scuole ed università e prima fra tutte quella esercitata dal potente ordine dei Gesuiti da cui dipendevano vari istituti educativi europei tra i quali perfino accademie militari. Dodici anni dopo l’ordine contava circa duemila aderenti un terzo dei quali appartenenti alla nobiltà, ma in stragrande maggioranza intellettuali come Goethe o Herder e non oscuri cospiratori o rivoluzionari sanguinari. L’ordine fu tuttavia sciolto dalle autorità e gli aderenti perseguitati senza che avessero provocato disordini o tantomeno rivoluzioni, eppure la sua breve esistenza ha dato origine ad un fenomeno conosciuto ancora oggi come ‘la teoria della congiura’, ovvero quando – in assenza di una spiegazione razionale di grandi eventi sociali – se ne attribuisce la responsabilità a forze oscure e soprattutto sconosciute.
I protocolli dei Savi di
Sion
Il punto più alto si
ebbe alla fine della rivoluzione francese, quando si tornò a parlare delle
responsabilità degli Illuminati, cospiratori e rivoluzionari. Un colto abate
francese, Augustin Barruel, scrisse un’opera in otto volumi per spiegare tutta
la vicenda della cospirazione sfociata in rivoluzione giacobina: fu un successo
soprattutto nel clima repressivo della Restaurazione, ma alla fine quasi dimenticato.
Nel primo decennio del Novecento la teoria della cospirazione o della congiura
ricomparve invece in Russia. Questa volta non si trattava della ricostruzione
di eventi fatta in maniera tendenziosa, ma di un vero e proprio falso diffuso
dalla polizia segreta zarista che attribuiva agli ebrei una cospirazione per il
domino del mondo: “I protocolli dei Savi di Sion”, opera famigerata, quanto
citata ancora oggi, è letta e considerata al contrario attendibile in certi
paesi dell’Europa orientale o soprattutto in Medio Oriente.
Altri emulatori
Il ricorso alla teoria
della congiura non si limitò solo ai casi raccontati. Mentre gli storici
stavano dimostrando le manipolazioni di Barruel e i falsi russi, nel 1921 in
Inghilterra apparve un libro inquietante che fondeva insieme i due principali
filoni della teoria giungendo all’età contemporanea: la scrittrice inglese
Nesta Webster, che in seguito sarebbe diventata amica di Oswald Mosley,
fondatore del movimento fascista inglese, pubblicò “Società segrete e movimenti
sovversivi” che estendeva anche ai movimenti socialisti il disegno della
cospirazione mondiale. A parte alcuni ambienti specifici il libro non fu un
best seller: probabilmente il fatto che l’autrice in passato avesse parlato
delle proprie esperienze mistiche, sostenendo di essere la reincarnazione di
una nobildonna francese ghigliottinata durante la rivoluzione, non si rivelò un
fattore di successo. Tuttavia, alla fine della guerra, mentre in Gran Bretagna
si scoprivano i sentimenti antisemiti dell’autrice, il libro invece attraversò
l’Atlantico fornendo nuova linfa alle teorie razziste del Ku Klux Klan e
soprattutto alla John Birch Society, organizzazione politica americana di
estrema destra sorta nel 1958 e da allora strettamente sorvegliata dalle autorità
federali.
Contro la
globalizzazione
Il momento di massima
influenza del movimento si ebbe all’inizio degli anni Sessanta, quando il
numero degli aderenti – i cui nomi non sono mai stati rivelati – fu stimato in
circa sessantamila. Una battuta d’arresto si ebbe tuttavia con la sconfitta del
candidato repubblicano Barry Goldwater da parte del democratico Lindon Johnson
nel 1964 e da allora l’attività è proseguita ricorrendo ad altre denominazioni
attraverso campagne pubblicitarie epistolari (e oggi su internet). La John
Birch Society, soprattutto a partire dagli anni successivi alla Caduta del
muro, ha svolto intensa attività di propaganda per mettere in guardia dai
pericoli della globalizzazione, del ‘grande governo’ (una sorta di governo
mondiale occulto) e della decadenza dei costumi e – ovviamente – in tempi più
recenti ha lanciato campagne contro la riforma sanitaria di Obama, contro le
eventuali limitazioni al possesso di armi e a favore di una politica estera
isolazionista da parte degli Stati Uniti.
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