A causa dei cambiamenti climatici, ondate di calore, inondazioni e pesanti piogge si fanno più frequenti un po’ ovunque nel mondo, ma è l’Africa a pagarne le conseguenze più severe: l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi sta minacciando gravemente la salute umana, la sicurezza alimentare, la pace e la biodiversità del continente africano. A rivelarlo è il nuovo studio pubblicato da Greenpeace Africa e dall’unità scientifica di Greenpeace “Weathering the Storm: Extreme Weather and Climate Change in Africa“.
Lo studio si basa su diversi scenari climatici: tutti prevedono che le
temperature medie future in Africa aumenteranno a un ritmo più veloce della
media globale. Se non si interverrà al più presto per ridurre e poi azzerare le
emissioni, l’aumento medio della temperatura di gran parte del continente
supererà i 2 gradi centigradi, per ricadere nell’intervallo da 3 a 6 gradi
centigradi entro la fine del secolo, da due a quattro volte rispetto a quanto
consentito dall’Accordo di Parigi.
Questo aumento incontrollato vuol dire purtroppo che ci saranno morti,
migrazioni, conflitti climatici, scarsità di acqua potabile, impatti sulla
produzione agricola ed estinzione accelerata di specie endemiche
africane.
Ondate di calore, inondazioni, siccità e cicloni hanno assunto una scala
finora sconosciuta. Questi eventi sono ancora più impattanti per le comunità
più povere, meno attrezzate per fronteggiare e adattarsi ai cambiamenti climatici.
C’è ben poco di naturale nei disastri che colpiscono l’Africa. La salute,
la sicurezza, la pace e la giustizia non si otterranno solo con le preghiere e
i sacchi di riso e mais consegnati all’indomani di un disastro: i leader
africani devono dichiarare l’emergenza climatica per preservare il futuro del
continente.
Come ha spiegato Hindou Oumarou Ibrahim, direttrice dell’Associazione delle
donne e dei popoli indigeni del Ciad (AFPAT), “nel Sahel il cambiamento
climatico ha distrutto i nostri raccolti, le nostre case e le nostre famiglie,
costringendole a una migrazione forzata. Ma l’Africa non è solo il palcoscenico
in cui si verificheranno i peggiori impatti sul clima: è un continente di
milioni di persone decise a fermare il cambiamento climatico, ad abbandonare i
combustibili fossili, e a lottare per proteggere le nostre foreste e la nostra
biodiversità dall’agricoltura industriale”.
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