Il presidente argentino Alberto Fernández ha molto di cui preoccuparsi: il numero di casi di covid-19 sta crescendo e l’economia è in crisi. Deve quindi essere stato un grande piacere, per il governo, poter cambiare argomento il 21 settembre, quando ha diffuso una mappa in cui il territorio del paese risulta quasi raddoppiato rispetto a prima.
La mappa mostra gli effetti di una legge che Fernández ha firmato ad agosto, e che espande la superficie argentina di 1,7 milioni di chilometri quadrati, un’area tre volte quella della Francia. L’Argentina ora si estende tra il Sudamerica e l’Antartide, dal Tropico del capricorno al Polo sud. Il suo territorio include alcune delle aree di pesca, e forse anche di estrazione di petrolio e gas, più ricche al mondo. Di questo territorio fanno parte le isole Falkland, che gli argentini chiamano Malvine.
Tutto questo non è frutto di pura fantasia. Nel 2016 la Commissione sui limiti della piattaforma continentale (Clcs) dell’Onu ha emesso una disposizione, fondata sulla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, che fissa i limiti dell’ampia piattaforma geologica che si estende a partire delle coste argentine. Qui il fondale marino è abbastanza basso – meno di 2.500 metri – da essere considerato un’estensione dell’Argentina continentale.
L’effetto di questa decisione è un ampliamento delle acque territoriali argentine anche oltre le consuete duecento miglia nautiche (370 chilometri).
Mauricio Macri, l’allora presidente conservatore dell’Argentina, nel 2016 aveva celebrato questa decisione come una vittoria diplomatica, ma non l’aveva trasformata in legge. La sua priorità era mantenere relazioni amichevoli con il resto del mondo, compreso il Regno Unito. Nel 1982 Londra combatté una guerra per espellere le forze armate argentine, che avevano invaso le Falkland.
Fernández, un peronista di sinistra, è più determinato. La legge che ha firmato ad agosto, e i confini sulla mappa, inglobano un territorio molto più ampio di quello di cui l’Argentina ha diritto secondo il Clcs. Discutendo il progetto di legge d’espansione territoriale in parlamento, quest’anno, Fernández ha insistito sulla “rivendicazione dell’Argentina nei confronti delle Malvine”, che da lungo tempo rientra nel suo programma e ha il sostegno di quasi tutti gli argentini.
La nuova mappa ufficiale ingloba in Argentina anche la Georgia del Sud e Isole Sandwich Australi (un altro territorio britannico d’oltremare), e aggiunge aree che non erano state rivendicate ufficialmente prima. I britannici sono interessati soprattutto alle risorse marine, sostiene il governo argentino. Questo spiega la “cocciutaggine del colonialismo britannico”, come ha suggerito Daniel Filmus, il segretario del governo per le Malvine, l’Antartide e l’Atlantico del sud.
La mappa sancisce la sovranità dell’Argentina sulla penisola antartica, una sorta di cono gelato che s’inserisce nel mare di Weddell, rivendicato anche da Cile e Regno Unito. In realtà la commissione dell’Onu ha evitato di prendere posizione “nel caso in cui esista una disputa terrestre o marittima”. Le aree attribuite all’Argentina sono una minima parte di quelle rivendicate da Buenos Aires.
L’Argentina non progetta di riconquistare le isole, ma spera di usare la sua interpretazione della decisione della commissione per spingere il Regno Unito a negoziare. “L’Onu sta dicendo che le Malvine sono argomento di disputa”, sostiene un consigliere del presidente. “I britannici cercano sempre di affermare che non esiste alcuna disputa su queste isole”. Il ministro degli esteri argentino ha diffuso un video in cui invoca un “dialogo” con il sostegno dell’Onu. È improbabile che il Regno Unito accetti.
Fernández potrebbe quindi doversi accontentare di piccole soddisfazioni. Gli oceanografi argentini sono oggi molto richiesti da altri paesi, e vengono consultati da specialisti brasiliani, tedeschi, danesi e perfino cileni, nonostante le dispute peninsulari. Agli studenti sarà insegnato a scuola che la Terra del fuoco, la provincia più meridionale dell’Argentina, è oggi il centro del paese. La popolazione di pinguini imperatori e foche leopardo è decisamente aumentata. In tempi duri, tutto questo potrebbe rallegrare almeno un po’ gli argentini.
(Traduzione di Federico Ferrone)
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