Un intervento duro ma
che guarda al cuore del problema: finora tante parole, ma pochi fatti. Greta Thunberg a Milano, all’apertura
della conferenza dei giovani sul clima, Youth4Climate, davanti al ministro per
la transizione ecologica, Roberto Cingolani,
al primo cittadino Beppe Sala e a tanti attivisti, ha detto la sua sulla crisi
climatica e sulle politiche sul clima. “Il cambiamento climatico non è solo una
minaccia, ma soprattutto un’opportunità per creare un pianeta più verde e più
sano”, ha esordito la giovane attivista. “Quando parlo di cambiamento climatico
cosa vi viene in mente? Io penso ai posti di lavoro, ai lavori verdi, ecologici
– ha continuato – dobbiamo trovare una transizione senza traumi, perché non c’è
il piano B, non c’è il piano bla bla bla. Qui non stiamo parlando semplicemente
di un costoso e politicamente corretto green washing bla
bla bla, green economy bla bla bla, net zero al 2050 bla bla bla. Non si può
andare avanti con il bla bla bla. È tutto quello che sentiamo dai nostri cosiddetti
leader politici. Parole che sembrano bellissime ma per ora non hanno portato ad
alcuna azione”. Trent’anni, secondo Greta Thunberg, di parole, “di bla bla
bla”. “E dove siamo?”, si chiede l’attivista.
“La
crisi climatica è sintomo di una crisi di più ampio respiro, la crisi sociale
della ineguaglianza, che viene dal colonialismo – ha detto ancora Greta -. Una
crisi che nasce dall’idea che alcune persone valgono più di altre e quindi
hanno diritto di sfruttare e derubare altri della loro terra e risorse”.
Secondo la giovane attivista, oggi “andiamo ancora nella
direzione sbagliata”. “I nostri leader non agiscono volutamente, e
questo è un tradimento – ha attaccato ancora Greta – Non possono dire che lo
fanno, perché continuano ad aprire miniere di carbone e a sfruttare giacimenti,
senza aumentare i fondi ai paesi vulnerabili”. Poi l’affondo: “Selezionano giovani come noi facendo finta di ascoltarci, ma non è
vero. È chiaro che non ci stanno ascoltando, non ci hanno mai
ascoltati”. La tendenza però “può essere invertita”, secondo l’attivista “è
ancora possibile”. “La speranza non è un qualcosa di passivo, non è un bla bla
bla, ma vuol dire verità, vuol dire agire, e la speranza viene sempre dalla
gente”.
Al termine dell’intervento, Greta ha
incitato i giovani presenti: “Cosa vogliamo?”, ha gridato. “Giustizia
climatica”, hanno risposto i giovani attivisti”. “E quando la vogliamo?”.
“Ora”.
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