di Cinzia Guaita e Arnaldo Scarpa
Pubblichiamo la lettera aperta dei
portavoce del Comitato Riconversione Rwm per la Pace e il Lavoro sostenibile
alle candidate e ai candidati alla carica di Sindaco e Consigliere Comunale in
Sardegna alle elezioni amministrative del 10 e dell’11 ottobre 2021.
Il 10 e l’11 ottobre prossimi, tra meno
di un mese, andranno al voto 102 Comuni della Sardegna; quasi un terzo di tutte
le amministrazioni municipali della regione.
Il Comitato Riconversione Rwm
per la Pace e il Lavoro sostenibile ritiene che si tratti di un
momento importantissimo e che tutte le candidate e i candidati alla carica di
Sindaco e Consigliere Comunale debbano essere sostenuti e rinforzati nella loro
opzione di servizio alla collettività.
Le donne e gli uomini della Sardegna
hanno estremo bisogno un nuovo slancio politico e di un nuovo protagonismo
regionale.
La crisi ultradecennale che stiamo
ancora vivendo, le conseguenze socioeconomiche della pandemia, insieme alle
numerose carenze strutturali che affliggono da sempre il nostro sistema produttivo,
appesantiscono ulteriormente il già pesante carico di problemi e di incertezze
che ogni cittadino porta sulle spalle, un carico diventato ormai insopportabile
per i più fragili, lavoratrici e lavoratori espulsi dal sistema o mai entrati,
per carenze formative o d’altro genere.
Allo stesso modo, risultano penalizzati
i giovani che, anche in presenza di un’elevata formazione scolastica e
professionale, faticano ad inserirsi nel mondo del lavoro e sono spesso
sfruttati e sottopagati, quando non decidono di trasferirsi definitivamente
all’estero.
Come Comitato siamo convinti che la
situazione in cui ci troviamo derivi, in gran parte, dalla insufficienza della
volontà e della lungimiranza necessarie per scegliere in maniera netta e
inequivocabile la via dello sviluppo sostenibile, sia dal punto di vista
ambientale che da quello etico-morale. La Sardegna e nello specifico la sua
classe dirigente non si è dimostrata finora capace di intraprendere con
coraggio e determinazione questa strada.
Agricoltura, turismo, industria
alimentare e delle nuove tecnologie, formazione e servizi di alto livello (che
crediamo debbano essere le direttrici vocazionali dello sviluppo regionale),
non sono evidentemente compatibili né con i gravissimi danni ambientali, né con
la noncuranza per la salute e la vita umana conseguenti a certe attività
industriali e militari che finora sono state legittimate e sostenute anche
dalle politiche della Regione e di molti enti locali.
Vogliamo qui ribadire alle candidate e
ai candidati delle Comunali 2021, senza equivoci e fraintendimenti, che le
oltre 20 aggregazioni della società civile che compongono il Comitato
Riconversione Rwm (alle quali corrispondono alcune migliaia di
cittadini sardi) sosterranno ogni loro scelta che vada nella direzione di una
Sardegna libera dall’inquinamento, dalle armi e da tutto ciò che sostiene le
guerre, capace di intraprendere la strada dell’autoprogresso sostenibile e di
porsi perciò come esempio e polo d’attrazione per tante nuove imprese e per
milioni di consumatori informati che potranno continuare a sceglierla per le
proprie vacanze intelligenti e per i propri acquisti sostenibili.
La Sardegna sarà in tal modo una vera
isola di pace, di accoglienza e di progresso, al centro del mediterraneo, un
mare così bello e importante e così tragicamente solcato dalle migrazioni, le
cui motivazioni di fondo (colonialismo, guerre, inquinamento, cambiamento
climatico) coincidono proprio con lo scenario che siamo impegnati
quotidianamente a scongiurare per il nostro territorio.
Come dimostrano i milioni di persone che
fuggono dal sud del mondo, quella che stiamo praticando è una strada senza
ritorno: combustibili fossili, chimica pesante, metallurgia, industria
mineraria, servitù militari incontrollate e invasive, agricoltura e allevamenti
condotti in maniera dannosa per l’ambiente, edilizia e cementificazione che
hanno compromesso le nostre coste e invaso aree naturali che la stessa Unione
Europea ci chiede di proteggere, per noi stessi e le future generazioni. I
difetti di tale visione miope e conservatrice vengono pagati a caro prezzo
dalle popolazioni in termini di povertà, disoccupazione, migrazione e disagio
sociale.
Il Comitato sarà onorato di poter
mettere a disposizione delle sindache e dei sindaci, delle consigliere e dei
consiglieri, elette ed eletti nella prossima tornata elettorale, le competenze
e le energie delle associazioni che ne fanno parte, di livello locale e
nazionale, per dare il proprio contributo di cittadinanza attiva alle
istituzioni che intendono lavorare per un futuro di pace e benessere per la
Sardegna, in relazione col mondo.
Per questo, proponiamo alle candidate e
ai candidati di partecipare ad un confronto aperto sui temi citati, in
occasione dell’evento pubblico su Zoom che intendiamo organizzare a breve e
saremo lieti di intervenire, sui temi a noi cari, in altri incontri pubblici,
durante la campagna elettorale.
Coraggio, sono scelte impegnative ma
sono quelle giuste, capaci di costruire futuro!
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