Non sono incidenti o
calamità
Una campagna per
il riconoscimento dei diritti delle vittime delle stragi causate da attività
economiche e una grande manifestazione nazionale, “Stop
alle stragi del profitto”, a Roma (9 ottobre) di sostegno
alle vittime delle stragi impunite. Sono le proposte dei sopravvissuti, dei
parenti, dei compagni di lavoro, degli amici e delle amiche di abitanti feriti
da disastri industriali e ambientali.
In un appello, tra l’altro,
scrivono: “Non ci rassegniamo all’idea che in qualsiasi momento, in un posto
qualsiasi del Paese, ai danni di persone ignare, una montagna possa franare su
una diga (Vajont), o che una diga fatta di fango possa precipitare a valle
(Stava), una nave passeggeri entri in collisione con una petroliera (Moby
Prince), un aereo militare precipiti su una scuola (Casalecchio di Reno) o
abbatta una funivia (Cavalese), che sostanze tossiche e cancerogene vengano
impiegate nei cicli produttivi e rilasciate nell’ambiente (Amianto, Cvm, Pfas,
Pcb), che ponti possano crollare per mancanza di manutenzione (Genova), che
edifici pubblici possano essere costruite senza rispettare le norme
antisismiche (Amatrice, Norcia, Centro Italia), che infrastrutture possano
essere esposte a rischi prevedibili (Torre piloti di Genova), che un treno di
materiali infiammabili possa deragliare tra le case (Viareggio), che un
altoforno possa esplodere (Torino), che lavoratori cadano dai ponteggi per il
mancato rispetto delle norme di sicurezza che… i casi sono troppi per essere
qui tutti ricordati…”.
I loro obiettivi? “Ci
battiamo per fare emergere la verità sulle cause dei disastri industriali,
ambientali e le malattie e le morti su tutti i luoghi di lavoro (pubblici o
privati) e ovunque essi avvengano. Non accettiamo che la vita delle persone (a
loro insaputa) possa essere messa a rischio per motivi economici. Chiediamo
leggi, normative e comportamenti responsabili. Chiediamo giustizia ora per
ottenere più prevenzione in futuro…”.
Per questo sono in
cerca di sostegno: “Chiamiamo le associazioni, i comitati, le forze
sindacali e politiche più sensibili ad esprimersi e sostenerci attivamente e
con l’aiuto delle persone competenti, degli esperti, dei medici, dei giuristi …
per formulare le richieste di modifica del sistema giuridico nei modi più
concreti e puntuali a favore delle vittime. Alla fine di questo lavoro di
elaborazione delle proposte, è nostra intenzione aprire una campagna per il
riconoscimento dei diritti delle vittime delle stragi industriali, ambientali e
del profitto…”.
Manifesto dell’iniziativa nazionale del 9 ottobre 2021
Download
https://comune-info.net/non-sono-incidenti-o-calamita
Ciclone Cleopatra, perizia
choc in aula: “Non è stato un evento imprevedibile”
Il ciclone Cleopatra che
il 18 novembre 2013 devastò Olbia causando
la morte di sei persone non fu un evento eccezionale
e imprevedibile. Suona quasi come un colpo di scena la relazione del
geologo Alfonso Bellini, depositata
ieri in Corte d’appello a Sassari, dove è in corso
il processo di secondo grado che vede imputati per omicidio colposo plurimo e
disastro colposo l’allora sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli e
i dirigenti del Comune, Gabriella Palermo, Antonello Zanda, Giuseppe Budroni,
tutti assolti in primo grado.
La relazione del perito nominato
dalla Corte risponde punto su punto alle domande formulate dai giudici, dagli
avvocati della difesa e dai legali di parte civile che rappresentano le
famiglie delle vittime. La perizia rileva che sarebbe stato sufficiente mettere
in atto il Piano di emergenza comunale per evitare che l’alluvione si
trasformasse in tragedia.
L’evento non sarebbe da considerare
eccezionale e imprevedibile perché l’arrivo della forte perturbazione era stato
annunciato dal giorno prima, con un’allerta meteo diramata domenica 17
novembre, e ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per adottare le minime
misure di sicurezza…
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