Anche ai piedi del Monviso scarseggia l'acqua, così il rifugio Quintino
Sella chiude in anticipo: non era mai successo prima. Lo annunciano i gestori:
"Le riserve invernali si sono esaurite presto. Chiudiamo in anticipo
perché siamo senz'acqua. Con il Re (il Re di pietra cioè il Monviso, ndr) nel
cuore e negli occhi, un saluto a tutto il popolo della montagna". E la
notizia ha lasciato molti senza parole.
I gestori fanno l'annuncio con grande rammarico. Ogni anno l'obiettivo, su ai 2.640 metri del rifugio nel Cuneese, è "tirarla per le lunghe", anche fino a ottobre perché "è casa nostra, non ce ne vogliamo andare. Stanchi ma innamorati di questo posto fantastico". Al massimo è successo di chiudere in anticipo perché arrivava neve fresca e rendeva difficile l'accesso. Quest'anno però il problema è stato il contrario, la mancanza di acqua, e nonostante i diversi tentativi di cercare soluzioni per garantire i servizi di base - l'energia elettrica è infatti arriva dalla produzione dall'idroelettrico - hanno dovuto gettare la spugna, dando appuntamento al prossimo anno.
"In 40 anni al rifugio molto è cambiato - spiega Alessandro Tranchero
- e negli ultimi 25 abbiamo iniziato a porre attenzione all'acqua come bene
limitato e scarso. Così non era mai successo, sicuramente un occhio va al
cambiamento climatico ma quest'anno la stagione è stata davvero particolare,
una differenza talmente marcata con lo scorso anno che non preoccupa molto per
il prossimo ma ci spinge a ricavare una lezione da quest'estate per affrontare
le prossime".
Stagione particolare perché "sul settore alpino c'è stata di sicuro
meno neve, ma quando ha nevicato il vento ha ridotto i depositi di neve che
servono come scorta in alta quota", aggiunge Tranchero. A questo bisogna
aggiungere i cambiamenti nella gestione dell'attività: tra questi, per fare un
esempio, più energia per mantenere frigo e congelatore a temperatura come
prevedono le norme: "Quando miei genitori hanno preso il rifugio 45 anni
fa il problema energetico era l'ultimo, rispetto al rifornimento e alla
mancanza di tecnologia. Ora che abbiamo la tecnologia viene invece a mancare la
materia prima. Il cambiamento climatico è una questione serissima ma in questo
caso non è l'unica. Capisco che un caso così si presti a interpretazioni ma
parliamo di una tendenza che si conferma negli anni che ci fa riflettere sulle
nuove sfide, come la razionalizzazione dei consumi".
Soluzioni nel breve periodo non ce ne sono: per questo è stata presa la
decisione di chiudere, ma da qui si può partire per trovare opportunità sul
lungo. Anche perché la stagione finita in anticipo, ben prima dell'atteso foliage,
ha rattristato molti, che hanno mandato messaggi di sostegno. "Ci fa
piacere avere avuto questa vicinanza, segno che stiamo lavorando bene e che
stiamo lasciando un segno a chi passa da qui". E che potrà farlo ancora
fino al 13 settembre, giorno in cui la stagione estiva al Sella chiuderà per
mancanza d'acqua.
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