lunedì 6 settembre 2021

L’occidente è il grande malato, l’Africa sceglie di guarire - Alberto Capece

 


Esistono numerosi trattamenti efficaci per le malattie respiratorie che funzionano in parte rafforzando il sistema immunitario mettendo a disposizione i componenti necessari e in parte combattendo i virus stessi. Il primo gruppo comprende vitamine o aminoacidi, mentre altri comprendono farmaci antivirali come ivermectina, budesonide, bromexina e altri. L’ivermectina in particolare ha dimostrato la sua efficacia in India., ma anche se non di più in Africa: da una parte abbiamo gli studi striminziti con 200 partecipanti che sono apprezzati dall’industria farmaceutica e dai loro amici per la facilità di ottenere il risultato che si vuole, dall’altro lato ci sono India e Africa, che stanno dimostrando l’efficacia delle cure attraverso 2,7 miliardi di persone.

Ad esempio, stati indiani come l’Uttar Prahdesh, con una popolazione di 236 milioni di abitanti, hanno usato per un po’ di tempo l’ivermectina per la profilassi e il trattamento precoce e non hanno avuto problemi, poi è stata sospesa e i  i casi sono aumentati, poi è stata reintegrata e i casi sono immediatamente calati. Il piccolo stato del Tamil Nadu con una popolazione di 10 milioni di persone si è invece, affidato al remdesivir e ha avuto risultati molto peggiori. I dettagli possono essere trovati qui. Nel complesso, l’India ha effettuato studi sugli anticorpi all’inizio di luglio, da cui è emerso che circa 952 milioni di persone che hanno acquisito l’immunità naturale dall’infezione con un tasso di mortalità dello 0,045%, ben al di sotto di quello dell’influenza. Insomma  l’ivermectina ha avuto un grande successo.

La stessa cosa è successa in Africa e in maniera ancora più clamorosa perché una certa serie di stati si è affidata all’ivermectina mentre altri si sono fidati dei vaccini occidentali  con risultati clamorosamente differenti come si può osservare dall’immagine all’inizio  dove in beige ci sono i Paesi che non hanno usato questo farmaco e in blu ci sono quelli che invece lo hanno fatto: i diagrammi dei rispettivi colori dimostrano la clamorosa differenza in fatti di morti.  E qui sotto un’altrettanto clamorosa differenza nel numero dei casi.

 



Il gruppo di paesi con uso di ivermectina comprende 31 stati con un totale di 972,5 milioni di abitanti. I seguenti stati:

Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Congo (Brazzaville), Congo (Kinshasa), Costa d’Avorio, Guinea Equatoriale, Etiopia, Gabon, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Kenya, Liberia, Malawi , Mali , Mozambico, Niger, Nigeria, Ruanda, Senegal, Sierra Leone, Sud Sudan, Sudan, Tanzania, Togo, Uganda.

Il gruppo di paesi che non utilizzano l’ivermectina comprende 22 paesi con 357,3 milioni di abitanti: Algeria, Botswana, Capo Verde, Comore, Egitto, Eritrea, Swaziland, Gambia, Lesotho, Libia, Madagascar, Mauritania, Mauritius, Marocco, Namibia, São Tomé e Príncipe, Seychelles, Somalia, Sudafrica, Tunisia, Zambia, Zimbabwe.

L’utilizzo di questo farmaco è molto ampio in alcuni Paesi del continente per combattere l’oncocercosi, un’infezione da nematodi, ma si è rivelata preziosa contro il covid come attesta uno studio giapponese condotto dal professor Hisya Tanioka. E’ sconvolgente vedere il continente considerato più arretrato strabattere un occidente impazzito e istupidito che ha rifiutato qualsiasi idea di cura perché si dovevano vendere i vaccini. Ricordate quando all’inizio della Pandemia ci si chiedeva come avrebbero fatto i Paesi poveri a uscire dalla tempesta? Adesso capiamo che dovevamo invece interrogarci sugli stati ricchi e sulla degenerazione delle istituzioni.

da qui

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