sabato 25 settembre 2021

Gli sponsor tossici della Cop26 - Alessandro Runci

Il prossimo 30 settembre avrà inizio a Milano la 26° edizione della Conferenza delle Parti (COP 26), il massimo summit internazionale sul clima. Quest’anno il vertice sarà ospitato congiuntamente da Italia e Regno Unito e c’è molta attenzione su come i due governi stanno gestendo le sue fasi preparatorie dell’evento.

L’esecutivo italiano ha finalmente rivelato chi saranno gli sponsor del summit milanese. In prima fila c’è proprio l’industria fossile, rappresentata da Enel, Edison e A2A.

Sul sito del ministero della Transizione ecologica non pare vi sia traccia dei contratti stipulati con le tre aziende e rimangono pertanto sconosciuti i profili economici degli accordi.

È chiaro però come i grandi inquinatori siano riusciti ad accaparrarsi visibilità a suon di sponsor durante quello che sarà uno dei più importanti eventi sul clima dell’anno.

Dentro e fuori dal MiCo, il centro congressi che ospiterà gli eventi della COP, il logo di Enel sarà onnipresente, nonostante il gruppo guidato da Francesco Starace abbia intenzione di realizzare due nuove centrali a gas in territori già fortemente impattati dai suoi impianti a carbone, come Brindisi e Civitavecchia. 

Anche A2A vorrebbe convertire a gas la centrale di Monfalcone, raddoppiandone la capacità, mentre Edison è il promotore di un ennesimo mega gasdotto (EastMed-Poseidon) che partirebbe da Cipro per arrivare fino in Puglia, spianando così la strada allo sfruttamento degli enormi giacimenti nel mediterraneo orientale.

Come se non bastasse, a gravare sulle tre società ci sono anche le vicende giudiziarie. Lo scorso maggio, dopo otto anni, si sono concluse le indagini preliminari relative alla centrale di Monfalcone, di proprietà di A2A.

L’ipotesi di reato, su cui a decidere sarà ora il GUP, è quella di disastro ambientale. Ad aprile del 2020, con una sentenza definita storica, il Consiglio di Stato ha condannato Edison ad avviare le bonifiche nell’area di Bussi (PE), riconoscendone dunque la responsabilità per l’inquinamento in quella che è diventata famosa come la discarica di veleni più grande d’Europa.

 

Proprio in questi giorni, a Brindisi, si sta scrivendo l’ennesima pagina del processo che vede coinvolta Enel nell’ambito dell’inchiesta sulle polveri di carbone della centrale di Cerano.

Dopo che la compagnia elettrica era stata condannata in primo e secondo grado, lo scorso anno la Cassazione ha annullato la sentenza d’appello rinviando nuovamente il processo alla Corte di Lecce.

Che il summit milanese rischi di trasformarsi in una vetrina per il greenwashing lo si deduce anche dal calendario degli eventi che si susseguiranno durante la settimana. Saranno ben sei quelli organizzati da Enel, che spazieranno dall’idrogeno alle infrastrutture fino ai progetti energetici in Africa.

Proprio l’idrogeno sarà uno dei temi caldi della Pre-Cop, e su questo vertono molti degli eventi in programma, tra cui anche uno di A2A ed una tavola rotonda organizzata dal governo inglese, alla quale parteciperanno aziende e politici italiani e britannici.

Da tempo, l’industria del gas da tempo spinge l’idrogeno come (falsa) soluzione alla crisi climatica, quando in realtà il 99% di quello che viene prodotto in Europa deriva proprio dal metano.

A guidare quest’azione di lobby è l’Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile (H2IT), di cui fa parte anche Eni, la quale organizzerà un evento dal titolo “Hydrogen Everywhere”.

In teoria, il Cane a sei zampe non potrebbe organizzare eventi durante la Pre-Cop a causa della condanna per traffico illecito di rifiuti arrivata lo scorzo marzo dal Tribunale di Potenza. In pratica, oltre a quella di H2IT, ci sarà anche un’iniziativa promossa dalla Fondazione Eni Enrico Mattei.

Tra gli sponsor della Pre-Cop figura anche UniCredit che, nonostante i passi in avanti fatti sul carbone, lo scorso anno ha finanziato con 5 miliardi di euro le principali società attive nell’espansione di petrolio e gas, come Total e la stess Eni.

Una nota a parte la merita il nucleare, tornato alla ribalta dopo le dichiarazioni fatte dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani qualche giorno fa. Il ministero ha infatti concesso all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica di organizzare tre eventi durante la Pre-Cop, dove promuovere il nucleare come energia sicura e pulita. Una scelta a dir poco inusuale, ma non di certo casuale.

Tutti elementi che denotano quella che sarà la postura dell’esecutivo italiano nell’ambito dei prossimi negoziati. Già lo scorso marzo, ReCommon aveva rilevato l’esistenza di una Cabina di regia interministeriale all’interno della Farnesina in cui governo e industria fossile si riuniscono per concordare il posizionamento italiano nell’ambito dei vertici internazionali sul clima.

L’asse tra Stato e multinazionali energetiche sembra essersi perfino rinsaldato con il governo Draghi, ma sono sempre di più le persone determinate a scuotere questo equilibrio in nome di un cambiamento reale e dal basso.

*Lista completa degli sponsor: Enel, Edison, A2A, UniCredit, BPER, Snaitech, Alcantara

Articolo pubblicato grazie alla collaborazione con Re:Common

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