La compagnia tedesca Lufthansa ha
annunciato che effettuerà 18mila voli vuoti, pur di conservare gli slot orari
che ha a disposizione
Regole, interessi
particolari, lungaggini burocratiche. È un mix esplosivo quello che
spingerà la compagnia aerea della Germania Lufthansa ad
operare una scelta del tutto folle dal punto di vista ambientale e climatico.
Il colosso dei trasporti tedesco, infatti, ha annunciato che nel corso del mese
di gennaio farà volare 18mila aerei senza passeggeri. Vuoti,
a parte il personale di bordo.
La scelta di
Lufthansa e le regole aeroportuali europee
La ragione è
semplice. Nel corso delle ultime settimane, a causa dei problemi legati alla
pandemia, Lufthansa si è già vista costretta ad annullare 33mila voli.
Qualcosa come il 10% del totale programmato. Si dirà: d’accordo ma perché
disporre il decollo di 18mila aerei vuoti? Perché la compagnia non può
permettersi di mancare altri decolli e atterraggi.
Le regole in
vigore nell’Unione europea, infatti, impongono ai vettori di utilizzare almeno
l’80% degli slot orari a loro disposizione. Altrimenti, questi
possono essere concessi ad altre compagnie. È noto come quelle di bandiera
abbiano, spesso, a disposizione le partenze e gli arrivi più
ambiti nel corso di ciascuna giornata, poiché i più comodi per i passeggeri.
Di qui la volontà
di mantenere ad ogni costo tale vantaggio sulla concorrenza. A farne le spese
saranno però clima e ambiente. Con enormi quantitativi di emissioni di gas
ad effetto serra e di sostanze inquinanti disperse
senza alcuna ragione, se non gli interessi di una singola azienda privata.
«Purtroppo
siamo costretti ad effettuare migliaia di voli inutili»
Nel corso
della prima ondata della pandemia, nella primavera del 2020,
Bruxelles aveva accettato di sospendere la regola dell’80%. Quest’ultima, però,
è tornata in vigore lo scorso anno (pur se abbassata al 50%). «Purtroppo, per
questo siamo costretti ad effettuare migliaia di voli inutili», ha
affermato un portavoce di Lufthansa.
Al contempo, la dirigenza della compagnia ha chiesto all’Europa di applicare
nuovamente una deroga, al fine di evitare un’autentica aberrazione
ecologica.
L’amministratore
delegato Carsten Spohr, in un’intervista concessa alla Frankfurter Allgemeine,
ha spiegato che far viaggiare gli aerei a vuoto «è totalmente contrario
rispetto agli obiettivi che la Commissione si è fissata con il programma “Fit
for 55”». Ovvero il piano che prevede la riduzione del 55% delle emissioni
di gas climalteranti in Europa, entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.
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